Bnkr44 & La Sad – Flowers Festival, Torino – 10 luglio 2024
Il Flowers Festival 2024 sta portando sul palco alcuni delle rivelazioni del Festival di Sanremo, il 10 luglio è stata la volta di una doppietta di concerti direttamente dalle parti basse dell’ultimo Sanremo, ma che come spesso accade hanno un successo inversamente proporzionale alla classifica; ecco a voi Bnkr44 e La Sad
La serata torinese è calda, il pubblico sopraggiunto alla Lavanderia a Vapore, una bomba di energia che attende solo che sul palco salgano Bnkr44 prima e La Sad, come ciliegina di una serata che per molti rimarrà indimenticabile.
A dispetto della giovane carriera di entrambi i gruppi (su i La Sad bisogna fare un discorso più ampio) il pubblico per la serata è tanto, tantissimo, con un unico filo conduttore, la stravaganza: visi dipinti, colori fluo sugli abiti e un unico coro all’unisono: “Odio La Sad”.
Ore 21:30, in un orario totalmente insolito per l’inizio di un concerto si presentano sul palco i Bnkr44 che, a dispetto del loro brano sanremese, di punk hanno veramente poco; il modo di porsi, di ballare e cantare ricordano molto da vicino le boyband che hanno invaso MTV alla fine degli anni ’90 con un diretto rimando agli Nsync. Non è un pregio, non è un difetto.
Più di un’ora di concerto a ritmi altissimi e col fare dei gruppi navigati, l’affiatamento dei sette sul palco è incredibile e contagioso, il pubblico salta e risponde ad ogni singola strofa, a dimostrazione che i ragazzi hanno colpito nel segno.
Il punto più alto si è raggiunto senza ombra di dubbio quando è partita “Ma che Idea”, il campionamento dell’indimenticabile Pino D’Angiò smuove anche i meno giovani e la dedica finale a quello che può essere considerato a tutti gli effetti il loro mentore è da pelle d’oca.
Odio i La Sad
Nemmeno il tempo di respirare che sul palco sale uno dei gruppi più divisivi di quest’ultimo anno, i La Sad; vestiti dei loro tatuaggi e di capelli colorati che ricordano molto da vicino le Super Chicche, fanno letteralmente saltare il pubblico accorso come i fuochi d’artificio di capodanno a Sydney.
Sono lontani i tempi degli Upon This Dawing per Matteo Botticini, ma la nuova realtà meno punk e più omologata dei La Sad a volte sembra stargli stretta sul palco: si vede la loro voglia di andare oltre l’etichetta che ormai gli è stata appiccicata addosso dopo Sanremo e tutte le querelle collegate.
Il loro più grande pregio è senza dubbio quello di mangiarselo quel palco da parte dei tre e saper agitare le folle come poche volte ho visto in questi ultimi mesi, dei direttori d’orchestra perfetti nei confronti del pubblico tanto nel pogo quanto nel dettare i tempi dei cori.
Bisogna dare atto a Theø, Plant e Fiks di essersi ritagliati il loro spazio musicale che ha fatto breccia nei cuori dei tanti fan, la speranza è che non si siedano sugli allori, ma continuino la sperimentazione iniziata ormai 4 anni fino ad arrivare al loro traguardo, potendo calcare i più grandi palchi internazionali e zittendo i moltissimi detrattori.
a cura e foto di
Andrea Munaretto
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