CCCP – Fedeli alla Linea: il live ritrovato e il ritrovarli live
“Altro che nuovo nuovo” racchiude il primo live dei CCCP – Fedeli alla Linea a Reggio Emilia nel 1983. Due inediti e l’embrione di “B.B.B.”, il ruggito di una band nata per il palco. E che ora, nel 2024, ritrova la dimensione dal vivo, con tre date a Berlino e un imminente tour estivo…
Ascoltiamo in anteprima “Oi Oi Oi”, l’inedito presente in “Altro che nuovo nuovo” che persino i diretti interessati avevano dimenticato. Nel mentre, Annarella ascolta con attenzione, Massimo pare concentrato, Danilo perso un po’ nei pensieri, Giovanni fa una smorfia, un sorriso, si copre il volto con le mani. Così, per tutto il tempo della canzone. Ammetterà di vergognarsi un po’, di avere una strana sensazione nel sentire il Giovanni Lindo Ferretti di 40 anni prima.
Tutti, tuttavia, sono contenti di aver recuperato quei nastri che hanno dato vita, nuova vita a quel concerto del 3 giugno 1983 nella palestra dell’Arci Galileo di Reggio Emilia. Un nastro apparentemente smagnetizzato, irrecuperabile, tornato a risuonare grazie a un intervento delicato.
“Abbiamo ritrovato questo nastro nei nostri archivi. Lo credevamo perduto. È una storia da romanzo. Lo abbiamo mandato a una ditta di Milano che si occupa di masterizzazioni per vedere di recuperarlo , perché un nastro magnetico dopo quarant’anni non ce la fa più… specialmente di quella marca, abbiamo imparato. […] Hanno provato tutto ma non c’è stato niente. […] Poi grazie a Universal, siamo riusciti a recuperarlo, a fare questo vero e proprio miracolo. Il nastro è stato restituito nella maniera integrale ed è stato masterizzato. C’era tantissimo materiale che non ricordavamo.”
Massimo Zamboni
“Presento il disco che mi sono rifiutato di ascoltare. Ho provato, poi ho sentito la mia voce… Quello che cantavo era così sentito, che dopo quarant’anni sono ancora potenti, mi viene ancora da cantarlo”.
Giovanni Lindo Ferretti
“Altro che nuovo nuovo” è una testimonianza importante, perché sono i primi passi dei CCCP nella loro primissima formazione, con il materiale che, pur in forma a volte leggermente diversa, altre volte in forma completamente stravolta, in futuro sarà parte fondamentale della storia del collettivo umano. Giovanni Lindo Ferretti alla voce, Massimo Zamboni alla chitarra, Agostino Giudici alla batteria e Umberto Negri al basso. I primordi, le sementi che porteranno alla creazione di un pezzo di storia della musica italiana.
Ruvido, impreciso, genuino, ingenuo, grezzo, rabbioso. Storico. Ecco la tracklist:
- Live in Pankow
- Punk Islam
- Sexy Soviet (inedito, da cui deriva con forma diversa e testo modificato “B.B.B.”
- Militanz
- Onde (brano inedito. È possibile ascoltarla in una sala della mostra “Felicitazioni!” a Reggio Emilia)
- Stati di agitazione
- Trafitto
- Kebab Traume (cover D.A.F.)
- Manifesto
- Valium Tavor Serenase
- Tu menti
- Mi ami?
- Morire
- CCCP
- Noia
- Sono come tu mi vuoi
- Emilia paranoica
- Oi Oi Oi (brano inedito)
“Dò spazio a CCCP – in fedeltà, dopo quarant’anni, la linea c’è”.
“Io ho garantito alle persone a cui volevo più bene, due mesi fa, che questa cosa non sarebbe successa mai e poi mai. Potevano essere tranquilli: i CCCP sul palco non sarebbero mai tornati”.
Giovanni Lindo Ferretti
Giovanni Lindo Feretti un po’ imbarazzato, un po’ divertito, conferma ciò che poco prima è stato accennato: dopo tre date sold out al DDD di Berlino (24, 25 e 26 febbraio), i CCCP saranno in giro per l’Italia per una serie di concerti ancora da confermare, ancora da annunciare, ma ci saranno. Quarant’anni dopo, si ricomincia, con un’emozione e una coscienza diverse, ma è un inizio.
“In questo momento, al di là di quello che penso io, c’è qualcosa di ragionevole, una ragione che non mi appartiene, ma che non posso non riconoscere, in una quantità grande di persone che invece hanno motivazioni profonde loro di riascoltare i CCCP. Non c’è mica solo Ferretti al mondo, io son un tramite. Non sono che per voi un monitor, mettetemi voi dove devo stare e vediamo cosa succede. È una incredibile sorpresa”.
Giovanni Lindo Ferretti
“Ciò che deve accadere, accade”, diceva qualcuno. Vedremo. Vedranno. Attendiamo.
Nel frattempo, “Altro che nuovo nuovo”: pur sempre un bel “bentornati”.
a cura di
Andrea Mariano
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