Napoleone “Va’ e torna” in un nostalgico viaggio tra radici e nuove ispirazioni
Napoleone lui lo è davvero: no, non stiamo parlando di Joaquin Phoenix. Il cantautore campano torna alla musica con l’EP “Va’ e Torna”, disponibile a partire dal 24 novembre.
Davide Napoleone, in arte Napoleone, cantautore campano dal sound fresco e dalla penna brillante, ha pubblicato venerdì 24 novembre “VA’ E TORNA” (INRI / Virgin Music Italia), il suo nuovo EP contenente il nuovo singolo, “HITMANIA”, Mixed By Erry, brano disponibile su tutte le piattaforme.
Un nuovo album, che guarda al futuro e a nuovi progetti, ma sempre ben radicato alle tue origini: raccontaci il viaggio che hai compiuto per realizzarlo.
Questo album si può dire sia nato durante il primo lockdown quando, dopo un periodo in cui mi ero dedicato principalmente a lavorare come autore in Sony, mi sono trovato con molto tempo a disposizione per pensare alla mia musica, senza limitazioni di alcun genere.
Ho ripreso in mano gli strumenti come un quindicenne che semplicemente sa divertirsi suonando e ho iniziato a mettere giù brano dopo brano questo EP, che poi è un grande contenitore di racconti, di personaggi: è stato un viaggio, a volte nostalgico, ma adesso sono pronto a lasciar andare queste storie che vivevano dentro di me.
La cover dell’album raffigura simbolicamente una sirena con al centro uno strappo che separa la sua parte umana da quella animale: anche nella tua musica possiamo trovare un certo dualismo tra classico e moderno, tra le tue origini e la tua nuova vita a Torino. È maggiore la nostalgia o la voglia di lanciarsi verso nuovi orizzonti?
Penso che sia un mix delle due cose e di aver raggiunto un equilibrio.
Quando ho lasciato la mia terra, l’ho fatto con rabbia, ho sentito un forte senso di abbandono ma è stato necessario perché mancavano spazio ed opportunità.
Ogni tappa di questo viaggio è una scoperta e adesso credo di aver fatto pace con questa cosa.
Ti senti parte di un nuovo movimento che negli ultimi anni sta portando alla ribalta molte voci campane? Cosa accomuna te e tanti giovani che hanno stile e genere diverso dal tuo e secondo te perché ultimamente tutti stanno apprezzando musica che ha un forte legame al territorio campano?
Quando ho pubblicato il mio primo singolo non era ancora esploso il fenomeno “Neapolitan Power”, iniziava a farsi conoscere Liberato ma era meno commerciale: è stato tutto molto naturale e spontaneo, senza forzature.
Quando agli inizi facevo ascoltare i miei brani, questi non convincevano perché nessuno credeva potesse funzionare alternare italiano e dialetto, si era ancora radicati all’idea di neomelodico.
La scena urban, seppur lontana dal mio genere, ha il merito di aver aiutato moltissimo ad avvicinare un pubblico giovane, che è quello che fruisce maggiormente delle piattaforme.
Sono felice di far parte di quest’onda ma anche contento che non sia un vera e propria scena, ognuno ha la propria personalità artistica e questo è doppiamente soddisfacente.
Dopo la tua partecipazione al brano “Capa Tosta” contenuto nell’album “Madreperla”, sei tornato ora a collaborare con il rapper Guè Pequeno per l’album version di “HITMANIA”: come vi siete conosciuti e come è stato lavorare con lui?
Ho ricevuto il beat della traccia “Capa Tosta” da Bassi Maestro, che già conosceva ed apprezzava la mia musica. Inizialmente ero un po’ scettico perché, come detto prima, non si era ancora affermata l’idea di una collaborazione che mescolasse il dialetto al rap milanese. In seguito ho scoperto che la traccia avrebbe fatto parte del suo album.
Al di là di ogni pregiudizio iniziale, c’è stata subito una bella intesa dal punto di vista umano ed un rapporto di stima. Guè è un artista molto preparato e ho voluto coinvolgerlo nel mio singolo insieme a Mixed by Erry, conoscendolo come persona mi sembrava adatto e infatti si è lanciato subito in questa follia.
Con quali altri artisti ti piacerebbe collaborare?
Mi piacerebbe lavorare come autore per Nada: ho sempre pensato che la sua voce si sposi molto bene con ciò che scrivo, indipendentemente dal genere.
Negli ultimi giorni è scattata, come ormai ogni anno, la Sanremo-Mania: avevi presentato un brano? È un tuo obiettivo il palco dell’Ariston?
Non ho presentato un brano quest’anno, avrei voluto provare a partecipare a Sanremo Giovani l’anno scorso ma a causa di una modifica al regolamento ero improvvisamente troppo vecchio per partecipare. Nonostante la delusione, Sanremo è assolutamente un sogno, dovessi avere il brano giusto farò un tentativo.
Il 14 dicembre è partito dall’Hiroshima Mon Amour di Torino il “Romantico Club Tour”: cosa dobbiamo aspettarci?
Sarà un tour molto divertente, sono un cantautore ma sul palco siamo in quattro e funzioniamo proprio come una band. Sarà uno show funk soul, molto suonato.
Quella dei club è la dimensione che preferisco, c’è un bellissimo rapporto con il pubblico: dopo la data di Torino, a seguire andremo a Napoli, Roma, Livorno, Prato, per poi chiudere a Milano il 18 gennaio.
a cura di
Arianna Spennacchio
Seguici anche su Instagram!