Max Pezzali – Mediolanum Forum, Milano – 17 aprile 2023
Max Pezzali continua a riempire i palazzetti con il suo tour “Max 30 nei Palasport”, portandoci tutti sul viale dei ricordi con le sue migliori canzoni
C’è poco da dire e poco da fare: Max Pezzali è una certezza.
Per chi è nato negli anni ’90, come il sottoscritto, è inevitabile pensare a tutte le innumerevoli estati passate a cantare e ballare le sue canzoni.
Ha accompagnato la nostra infanzia e parte della nostra adolescenza scrivendo testi che ci facevano sentire rappresentati. Per questo non mi ha stupito vedere l’ennesimo palazzetto riempito nonostante questo tour vada avanti ormai da un anno, seppur con nomi diversi.
Al Mediolanum infatti c’era il tutto esaurito ed erano presenti persone di ogni età, da bambini ad anziani e tutti erano lì per un solo motivo: divertirsi.
Ovviamente il grande Max non li ha delusi.
Inizio scoppiettante
Si comincia alle 21.20 circa, le luci si spengono, gli schermi si accendono e il compito di aprire le danze è affidato a “Sei un mito”, che fa già impazzire tutti i presenti.
Ma la festa è appena cominciata e Max non si ferma prima di aver suonato anche “La regina del celebrità” e “Rotta per casa di Dio”.
“Grazie Milano, è sempre un piacere. Non avete idea di che colpo d’occhio sia vedervi tutti qua davanti a noi. Speriamo di ripagarvi facendovi divertire”
Dopo aver rallentato un po’ i ritmi con alcune canzoni più calme e romantiche come “L’universo tranne noi” e “Ti sento vivere”, che non hanno trattenuto il pubblico dal cantare ogni singola parole dei testi, è tornato il momento di muoversi con la leggendaria “Hanno ucciso l’Uomo Ragno”, accompagnata da luci blu e rosse, per richiamare i colori del costume di Spiderman, e da ragnatele sugli schermi.
Poi è il turno di due medley composti da “Non me la menare/ Te la tiri/ 6 1 Sfigato” e “Weekend/ S’inkazza/ Jolly Blue” con, sugli schermi, delle simpatiche vignette in stile fumetto che ritraevano i membri della band.
“Tutte queste canzoni vecchie dimostrano quanto noi fossimo giovani e inesperti. Però avevamo delle intuizioni, come per esempio quella secondo cui se sei amico/a di qualcuno non potrai mai diventare il suo ragazzo/a. All’epoca non eravamo eruditi da internet, perché non c’era, quindi per noi il concetto di Friendzone non esisteva, ed è venuta fuori questa canzone”
La canzone in questione è nota a tutti ed è ovviamente “La regola dell’amico” che, purtroppo, è sempre attuale e veritiera.
Momenti romantici
Dopo una breve pausa, sullo schermo appaiono degli oggetti e delle foto che facevano parte dell’infanzia e dell’adolescenza di Max, alcune lo ritraevano da piccolo e altre da ragazzo, perfette per accompagnare “Gli Anni”.
Il momento nostalgico/romantico prosegue con un invito a tirare fuori le torce dei cellulari per due canzoni strappalacrime che tutti abbiamo cantato almeno una volta nella vita, dopo ogni delusione d’amore: “Una canzone d’amore” e “Come mai”.
“E poi all’improvviso
Sei arrivata tu
Non so chi l’ha deciso
M’hai preso sempre più
Una quotidiana guerra
Con la razionalità
Ma va bene purché serva
Per farmi uscireCome mai
Ma chi sarai
Per fare questo a me?
Notti intere ad aspettarti
Ad aspettare te”Come mai – 883
Arriva poi il momento di un medley acustico che viene introdotto da Max con un invito al pubblico di cantare insieme a loro, come se non lo stessero già facendo dall’inizio del concerto.
“Stiamo allestendo per fare un medley acustico, così da poter creare un’atmosfera più intima e da poter permettere a voi di cantare. Però per far sì che la cosa funzioni dovrete effettivamente cantare, perché se io punto il microfono verso di voi e voi non cantate…fa un po’ cagare. Quindi speriamo che vi ricordiate le parole e proviamo”
Tranquillo Max, ce le ricordiamo le parole.
Il pubblico ha cantato ogni singola parola delle quattro canzoni del medley, che sono state “Nient’altro che noi/ Eccoti/ Io ci sarò/ Se tornerai”.
Chiusura all’insegna del divertimento
In chiusura, durante il brano “Quello che capita”, Max ha voluto presentare uno per uno tutti i membri della sua band, composta da Ernesto Ghezzi alle tastiere, Giordano Colombo alla batteria, Marco Mariniello al basso e Giorgio Mastrocola alla chitarra.
Poi, dopo “La dura legge del gol”, altro brano leggendario durante il quale sono stati lanciati palloni tra la folla, è il turno della canzone “Il Grande incubo”.
“Dopo questa canzone finta horror abbiamo pensato di concludere in modo un po’ più movimentato”
Detto, fatto. L’atto finale ha fatto partire il delirio collettivo di tutti i presenti che si sono alzati in piedi e hanno iniziato a cantare e ballare al ritmo di “Nord Sudovest Est”, “Tieni il tempo” e “Con Un Deca”.
Questo concerto ha dimostrato ancora una volta che le canzoni di Max Pezzali sono patrimonio Nazionale e che non importa quanti anni passeranno, ogni volta che le sentiremo inizieremo a cantare come pazzi.
Chi non avesse ancora avuto la fortuna di assistere a questo concerto è ancora in tempo per rimediare, ci sono ancora biglietti disponibili per le date di Livorno (26 aprile), Catania (6 maggio), Bari (9 e 10 maggio) e Ancona (12 e 13 maggio).
Tornate bambini insieme a Max che riesce in questo incredibile miracolo perché, anche lui, non ha mai smesso di esserlo.
Di seguito la scaletta del concerto!
- Sei un mito
- La regina del celebrità
- Rotta per casa di Dio
- Come deve andare
- L’universo tranne noi
- Lo strano percorso
- Ti sento vivere
- Hanno ucciso l’Uomo Ragno
- Non me la menare/ Te la tiri/ 6 1 sfigato
- Week-end/ S’inkazza/ Jolly Blue
- La regola dell’amico
- Bella vera
- Nella notte
- Nessun rimpianto
- Gli anni
- Una canzone d’amore
- Come mai
- Sei fantastica
- Nient’altro che noi/Eccoti/Io ci Sarò/ Se tornerai
- Quello che capita
- Sempre noi
- La dura legge del gol
- Il grande incubo
- Nord, sudovest, est
- Tieni il tempo
- Con un deca
a cura di
Edoardo Iannantuoni
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