“Io sono l’abisso”: il male secondo Carrisi
Io sono l’abisso, film del 2022 scritto e diretto da Donato Carrisi, è uscito sulla piattaforma Netflix il 20 febbraio scorso. La pellicola tratta dall’omonimo libro scritto dallo stesso Carrisi nel 2020, è un thriller che indaga sul male e su quanto l’animo umano possa essere intriso di oscurità. L’autore di thriller più amato del panorama letterario italiano, ancora una volta, dopo “L’uomo del Labirinto” e “La ragazza della nebbia” torna a trasporre le sue opere letterarie in film.
La trama
Io sono l’abisso è ambientato sul lago di Como. Una delle particolarità della storia è che i protagonisti non vengono mai chiamati per nome. Il film inizia con L’uomo che pulisce, un tipo molto tranquillo che in maniera metodica e ossessiva, raccoglie la spazzatura , trattenendo quella che reputa più “interessante” per sè. Egli è sostenuto da una ferma convinzione :
Un giorno però la sua vita così triste e solitaria si incrocia con quella della ragazza dal ciuffo viola. L’uomo, mentre si trova al lavoro, nota una ragazzina che sta affogando nel lago e non esita a tuffarsi per salvarla da morte certa. Ad un tratto però fugge, quasi come temendo qualcosa.
I protagonisti di “Io sono l’abisso” non sono esclusivamente loro. Le loro vite si incroceranno a loro volta con quelle di altri due personaggi: un uomo enigmatico che va a caccia di prostitute, dai modi gentili e sicuro di sé; un’assistente sociale tormentata dal proprio passato, che indaga su misteriose morti di donne che hanno tutte le stesse caratteristiche fisiche. Le vite di questi quattro personaggi si incontreranno e si mescoleranno scena dopo scena, in un’alternanza di momenti di vita presente e flashback.
L’uomo che pulisce
La storia raccontata nel film ruota attorno al personaggio principale: l’uomo che pulisce. La sua vita sembrerebbe scorrere tranquilla tra il lavoro e la casa, ma è attorniato soprattutto dalla solitudine . Non ha amici, né tantomeno nessuno che si occupa di lui, è taciturno e poco socievole. L’unica persona che sembra suscitare il suo interesse è la ragazza col ciuffo viola, vittima anche lei dalla solitudine. Dentro di lui albergano mostri che provengono dal passato, traumi irrisolti con cui dovrà fare i conti giorno dopo giorno.
Il tema del Male
Io sono l’abisso affronta il tema del male in tutte le sue forme: da quella più semplice a quella più atroce. Donato Carrisi, da buon criminologo, analizza il lato oscuro presente in minima o larga parte in ognuno di noi. Perché non può esistere il bene senza il male. Le scene iniziali del film, così come avviene anche nel libro, sono dedicate alla figura di una madre e di un figlio.
La donna ha i capelli biondi ed è molto attraente, ma fredda e scostante nei confronti del figlio. Il bambino, biondo come lei, la cerca in ogni modo possibile. La donna però non sembra avere minima cura del figlio e lo abbandona, mentre il bambino tentando di nuotare finisce quasi per affogare in una sporca piscina. Può una madre “amare” in questo modo un figlio?
Ci si chiede spesso quali possano essere le origini del male e cosa possa determinare l’insorgere della cattiveria. Ci si domanda se essa sia innata o se sia frutto di traumi passati. Al di là della storia che il film racconta, Carrisi ha un obiettivo fondamentale: definire il male come un cerchio. Si può essere complici nel non interrompere il male che è stato causato da altri, anche se non ne siamo direttamente coinvolti? Ci si può redimere dal male commesso in passato?
Sono questi gli interrogativi che lo spettatore si pone guardando la storia. Carrisi non ci presenta il male come qualcosa che possa esistere esclusivamente al di fuori di noi, ma che ci tocca da vicino e che se non spezzato, potrebbe dare luogo ad una spirale interminabile di violenza. Il tema del male ha sempre affascinato scrittori, filosofi e registi. Impossibile, a tal proposito, non citare il pensiero del filosofo Nietzsche:
Donato Carrisi
Carrisi è uno scrittore, sceneggiatore e regista italiano. Ha vinto il Premio Bancarella nel 2009 grazie al libro Il suggeritore ed il David di Donatello nel 2018 con La ragazza della nebbia. Ha iniziato la sua attività di scrittore a 19 anni . Nel 2011 ha pubblicato Il tribunale delle anime con la Longanesi e nel 2013, sempre con la stessa casa editrice, L’ipotesi del male. Per quanto riguarda “Io sono l’abisso”, tranne qualche piccolo dettaglio la sceneggiatura è quasi equivalente alla storia che viene raccontata.
La colonna sonora
La colonna sonora del film è stata firmata da Vito Lo Re, un compositore e direttore d’orchestra, che ha già collaborato con Donato Carrisi in precedenza. All’interno della colonna sonora è presente anche il brano ”La mia Queen”, eseguito da Shocker MC. Questo pezzo è legato ad una scena chiave del film, carica di tensione e di emotività.
Ve lo consigliamo?
La pellicola di Carrisi è un viaggio all’interno di se stessi, delle proprie paure ed emozioni. La storia non è assolutamente banale, ma ricca di colpi di scena. Io sono l’abisso ci parla del male e di tutto ciò che potremmo fare, anche con un piccolo contributo, per evitarlo. La consigliamo non solo a chi ama il genere thriller, ma anche a chi vuole riflettere e a chi desidera fare “un viaggio dentro l’abisso“.
a cura di
Maria Raffaella Primerano
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