Mattia Stanga presenta Chiedi! – il libro oracolo

Mattia Stanga presenta Chiedi! – il libro oracolo
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Mattia Stanga ha davvero bisogno di presentazioni?

A Brescia doppio appuntamento targato Sottovuoto (il primo andato in sold out in meno di 24 ore) per la presentazione del libro – non libro scritto (o non scritto?) dal tiktoker Mattia Stanga, e ormai molto altro, più amato dai GenZ e dalle loro madri.

Classe 1998, Mattia è il testimonial di come la nuova generazione ha saputo trasformare l’esperienza del Covid con le sue restrizioni sociali in un’opportunità, scegliendo di comunicare ed esprimersi tramite i social network, dando sfogo alla creatività, sottolineando ai più boomer che non è il mezzo ad essere sbagliato ma la diseducazione al suo utilizzo. 

Con il format POV (point of view), Mattia conquista video dopo video il pubblico e i suoi follower continuando a crescere su tutte le piattaforme online.

Ad oggi è sicuramente uno dei nuovi talenti ai quali lo showbusiness strizza l’occhio per la sua evoluzione (finalmente, mi sento di aggiungere): televisione, festival del Cinema di Venezia, festival di Sanremo, sfilate di moda, pubblicità.

Mattia l’acchiappatutto che sogna di fare l’attore. 

L’occasione per incontrare il pubblico è data dall’uscita del suo libro Chiedi! (Io mai Stanga di rispondere) (edito Rizzoli) una rivisitazione, totalmente nel mood a cui Stanga ci ha abituati, del Libro delle riposte di Carol Bolt, un oracolo di carta e inchiostro, da stringere tra le mani, concentrandosi su una domanda precisa e scoprirne la risposta aprendolo a caso.

Come spesso succede nell’editoria “moderna” a Mattia è stato chiesto di scrivere un libro, e la sua scelta ha voluto essere coerente: accettare l’occasione, perché in fondo la GenZ è quella che soffre di FOMO, ma senza snaturarsi. Non voleva che nessuno scrivesse per lui ma non essendo uno scrittore ha deciso di dare consigli, soprattutto illogici, proprio come fa nella vita privata con la sua famiglia e i suoi amici. 

Dedicato a chi nessuno dedica mai nulla. Un omaggio singolare che sottolinea ancora una volta la capacità comunicativa immediata, tagliente e simpatica nella più letterale accezione del termine, caratterizzante di questo ragazzo che è riuscito a trasformare la sua spontaneità in successo. 

Da scuola a casa, Mattia è sempre stato il giullare del gruppo, ed è proprio il non giudicare, il non cercare di incasellarlo in sovrastrutture educative che la famiglia è stata il suo primo importante supporto evidenziando come la fiducia in se stessi trova radici tra le mura di casa. 

La serata

Tra le domande del pubblico tanta la curiosità su come Mattia riesce a gestire giudizi e pregiudizi e lui si racconta, a ruota libera, ammettendo di non aver problemi particolari con chi non apprezza ciò che fa, abituato, fin da bambino, a far spalluccia ogni qual volta qualcuno lo incalzava sul fatto che la danza (balla hip hop dall’età di 5 anni, in un paesino della provincia di Brescia) fosse un’attività prettamente femminile. 

Mattia vuole infondere coraggio a coetanei e fan più giovani, abituati ad una comunicazione veloce ma ridotta, dove si scambiano poche parole ma si scattano molti selfie. 

Quando gli ho chiesto se si sentisse effettivamente un GenZ, se la descrizione della sua generazione lo rappresentasse davvero, la risposta è stata affermativa solo a metà. A tratti GenZ: l’impegno per l’ambiente, la libertà di essere se stessi senza limiti e accettare le diversità altrui, a tratti Millennial per gusti artistici, musicali, vivendo già di nostalgia. 

Uno spaccato sulla generazione che invidia la precedente per la semplicità dei rapporti, e che si impegna a mettere le toppe ai (troppi) errori delle generazione dei proprio genitori. 

Con il sogno di collaborare con Fiorello e presentare Sanremo, un’idea per una seconda stagione del suo podcast sulle paranoie, la speranza che un giorno possano chiamarlo per LOL (speranza condivisa), finalmente l’esame di Macroeconomia passato e la laurea sempre più vicina, Mattia sorride sempre e firma copie consapevole che in meno di mezz’ora accoglierà nuovamente un centinaio di persone che grazie alla sua inclinazione alla leggerezza si ritagliano quotidianamente dei momenti di spensieratezza in questa vita che a volte è difficile come un parcheggio a S (Chiedi! – semicit.)

a cura di
Silvia Zorzetti

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