Ciano e la liberazione artistica con “Mimose”
A tu per tu con il giovane autore Ciano, alla scoperta del nuovo singolo “Mimose”
Ciano è lo pseudonimo di Luciano Rivizzigno, cantautore pugliese con talenti pop e rock. “Mimose” è il suo nuovo singolo. Gli abbiamo rivolto qualche domanda.
Buongiorno Ciano. Ci riassumi la tua avventura musicale? E ci spieghi il tuo nome d’arte?
Buongiorno a voi di The Soundcheck! Nel 2013 abbandono gli studi da chitarrista solista per dedicarmi unicamente alla scrittura, nel 2015 grazie una breve e traumatica esperienza ad X-factor capisco cosa non volevo dalla musica, nel 2017 pubblico i primi lavori come solista (uno tra tutti “scelgo te”) affiancato da Orbita dischi, con cui continuo tutt’ora a lavorare e collaborare. Per quanto riguarda il mio nome d’arte, l’idea mi venne nel guardare una mazzetta di pantoni colore, tra cui appunto il Blu Ciano, per me che mi chiamo Luciano fu abbastanza facile e naturale abbracciare questo nome d’arte.
Raccontaci di come hai raccolto queste “mimose”…
Ho raccolto queste mimose una mattina di Marzo. E’ stata la prima canzone venuta fuori chissà da dove dopo un anno di blocco creativo ed è stato liberatorio per me scriverla, Ha in qualche modo sbloccato la creatività latente dento di me. È il racconto di una storia cruda e spietata, di un amore estremamente passionale distorto dalla realtà circostante, ma che quasi per beffa, fiorisce come i fiori dopo un lungo e freddo inverno.
Quali sono le caratteristiche che una canzone deve avere per piacerti?
La prima cosa che sento di una canzone è il testo, tutto il resto per quanto sia importante allo stesso modo, per me passa in secondo piano. Le parole e le immagini usate per raccontare sono la cosa che più mi emoziona.
Che cosa ti influenza di più nella scrittura di una canzone?
La cosa che più mi influenza nella scrittura sono gli ascolti, non è raro di andare a vedere un concerto punk e ritrovarsi per mesi a scrivere canzoni con sonorità di quel tipo, di recente ho visto Cecare Cremonini… chissà.
Chi sono i tuoi modelli di riferimento?
Musicalmente parlando credo che ci siano tre gruppi che hanno segnato un prima e un dopo il loro arrivo questi sono, Beatles, The Smiths e Radiohead, i miei riferimenti internazionali sono loro.
Guardando più in casa nostra sono morbosamente legato al cantautorato anni ’80 in particolare a Lucio Dalla, Ivan Graziani e Lucio Battisti (che in alcuni brani di questo album diventerà una vera e propria ossessione).
Quali sono i tuoi progetti futuri?
Continuare a scrivere, a mettere in musica il mio bisogno di raccontare e perché no riprendere a suonare live dopo due anni di pandemia.
a cura di
Sara Alice Ceccarelli
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