Deep Purple –Sonic Park, Bologna – 3 luglio 2022

Deep Purple –Sonic Park, Bologna – 3 luglio 2022
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Gli Dèi dell’Olimpo del rock tornano in Italia dopo la pausa per pandemia con il loro nuovo tour 2022 per presentare il loro album “Whoosh!” uscito nel 2020. Ultimo tour?

Il 2022 si tinge di viola per il super tour europeo dei Deep Purple, che li sta portando ad esibirsi in Spagna, Regno Unito, Francia, Germania, Paesi scandinavi e ovviamente in Italia. La band guidata da Ian Gillian è stata infatti protagonista di due imperdibili date, prima il 2 Luglio presso l’Auditorium Parco della Musica di Roma e 3 luglio al Sonic Park di Bologna.

Il caldo torrido anomalo di una Bologna infuocata non ha scoraggiato le/i presenti a recarsi presso l’arena Sonic Park pronta ad abbracciare con le sue collinette i fan e i mitici Deep Purple. Un festival all’insegna del sano hard rock, dopo un’attesa post pandemia dal 2020, anno in cui il gruppo britannico aveva pubblicato il suo album “Whoosh!” (nel frattempo, la band non è riuscita a stare con le mani in mano e ha realizzato, lo scorso anno, un album di cover dal titolo Turning to Crime“, ndr).

Location: Sonic Park

Un luogo molto suggestivo che si presta molto bene a questo tipo di concerto e che ha espresso sin dall’ingresso le sue regole plastic free dove solo grazie ad un bicchiere brandizzato riciclabile abbiamo potuto rinfrescare le nostre gole con birre e acqua. Non da meno i food truck erano pronti a sfamare il nostro “appetito di stomaco… mentre per soddisfare il nostro “appetito di musica”, dovevamo aspettare ancora qualche ora.

La sirena dei “The Last Internationale”

Con grande sorpresa, il gruppo spalla dei Deep Purple, “The Last Internationale”, apre la serata con un sound rock blues veramente interessante e ammaliante. Delila Paz, la frontwoman del gruppo, come una sirena che attira i suoi pirati (i fan) nel mare (nel nostro caso, di sudore, visti i quaranta gradi percepiti all’ombra, ndr) ci delizia con le sue doti canore. Che dire… questa rock band newyorkese brano dopo brano ha raccontato la voglia di suonare insieme, dal vivo, ricordando come sia bello che la musica ci unisca tutti (“belli e brutti” ndr).

Delia Paz

“Stasera siete qui, insieme. La musica ci unisce per cui vi chiedo di abbracciarvi, un abbraccio d’amore anche con le/gli sconosciute/i di fianco a voi. La musica è segno di unione, e questo mondo ha bisogno di amore. Siamo tutte/i finalmente insieme!”

Delila Paz

I “The Last Internationale” sono stati una vera bomba energica, con alla chitarra Edgey Pires e alla voce Delila saltellante per tutto il palco in cerca di cogliere le “vibes” del suono delle chitarre elettriche e della sua voce carpendola dal pubblico. Nota di onore al tastierista che, forse per il caldo terrificante, si è presentato in una mise Scottish con petto nudo e Kilt (per l’underwear non è dato sapere, ndr).  

E’ l’ora dei Deep Purple

Ma l’attesa calorosa ci ha fatta giustizia. Arrivano i Deep Purple, salendo con grande energia sul palco e aprendo con “Highway Star”, mettendo tutti al nostro posto. Il loro sound pulito e allo stesso tempo vibrante come una brezza d’aria su una schiena sudata d’estate ci ha lasciato a bocca aperta. Una band storica con membri altrettanto vintage che non paiono portare i segni del tempo trascorso sulla loro pelle. Solo tanta voglia di pubblico e di carpire le loro emozioni.

Una band, quella i Ian Gillan (voce), considerata fra i principali pionieri del genere hard rock e tra i maggiori ispiratori dell’heavy metal, che durante la sua carriera ha venduto più di 100 milioni di dischi, senza mai perdere l’epicità della loro musica e del loro essere. I segni del tempo si vedono esteticamente nei vari membri, con un hairstyle total white di Ian Paice (alla batteria) e qualche altra cicatrice del tempo visibile su Roger Glover (basso) e sugli altri compagni.

Non era presente alla chitarra Steve Morse che, pur rimanendo al 100% membro dei Deep Purple, per motivi familiari (la moglie stacombattendo una battaglia contro il cancro) da marzo ha deciso di non seguire la band in tour. Al suo posto c’è Simon McBride, il quale è una vecchia conoscenza di Gillan e Don Airey e ha svolto egregiamente il suo lavoro.

Ian Paice

La fedeltà dei fan presenti è senza tempo. Varie generazioni si estendevano nel pit e sulle colline intorno in attesa di quello spettacolo, per farsi trascinare dal loro sound. I suoni dei Deep Purple sono così: penetranti, che attraversano anni, generazioni e luoghi, arrivando ovunque. Infatti, il repertorio dei Deep Purple è profondo e immenso: spaziano dalle immancabili hit come l’eterna “Smoke on The Water”, “Highway star”, “Lazy, Space truckin’” e “Black night” sino a toccare brani degli anni più recenti.

A questo proposito, voci di corridoio dicono che questo sarà uno degli ultimi tour della band, soprattutto considerano la scelta dei pezzi presentanti per questa serie di concerti 2022, che vede una selezione di pietre miliari di questi dèi del rock. Sarà così? Per tutti/e gli/le amanti del rock ovviamente la speranza è ovviamente tutt’altra.

Qualsiasi sia il loro destino, di certo sappiamo che il concerto di ieri al Sonic Park è stato indimenticabile. Grazie mille Deep Purple!

Ecco la setlist della serata:

  1. Highway Star
  2. Pictures of Home
  3. No Need to Shout
  4. Nothing at All
  5. Uncommon Man
  6. Lazy
  7. When a Blind Man Cries
  8. Time for Bedlam
  9. Keyboard Solo
  10. Perfect Strangers
  11. Space Truckin’
  12. Smoke on the Water

Encore:

  1. Caught in the Act
  2. Hush (Joe South cover)
  3. Bass Solo
  4. Black Night

a cura di
Francesca Bandieri

foto di
Mirko Fava

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Francesca Bandieri

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