“Indomite”: la graphic novel che ci insegna a fare ciò che vogliamo

“Indomite”: la graphic novel che ci insegna a fare ciò che vogliamo
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Indomite è la graphic novel della talentuosa fumettista francese Penelope Bagieu, edita da Bao Publishing, uscita in Italia nel 2016.

L’opera inizialmente era divisa in due volumi, ma recentemente è uscita la sua versione integrale, comprendente 30 capitoli.

Indomite racconta le storie di numerose donne che si sono ribellate alle convenzioni sociali del loro tempo e hanno vissuto la vita come volevano loro. Ognuna di queste, provenienti da diverse estrazioni sociali e paesi, ha contribuito in qualche modo a cambiare la nostra storia.

La versione integrale è composta da 30 capitoli che equivalgono a 30 storie differenti: c’è quella di Margaret Hamilton, attrice divenuta famosa in tutto il mondo per aver interpretato la strega dell’Ovest nel Mago di Oz. La sua performance è stata talmente convincente da farle ottenere il quarto posto tra i cattivi più terrificanti del cinema.

Poi abbiamo la storia delle tre sorelle Mirabal, soprannominate las mariposas (le farfalle), che hanno vissuto nella Repubblica Dominicana durante il regime di Trujillo, lottando duramente per liberare il proprio popolo dall’oppressione della dittatura. Il 25 novembre del 1960 sono state uccise da alcuni sicari mandati dal regime, ma la loro immagine è ancora oggi impressa nelle banconote dominicane.

E ancora, la storia di una donna Apache di nome Lozen, una ribelle che invece di rimanere con le compagne della sua tribù a compiere le attività che di solito sono affidate a loro per nascita, parte in sella al suo destriero per lottare contro gli invasori.

E poi la storia di Annette Kellerman, una formidabile donna scampata alla poliomielite in giovane età. Poco più che bambina impara a nuotare e diventa un’atleta di fama internazionale. Soprannominata la “Sirena”, Annette mette in scena degli strabilianti spettacoli acquatici e recita persino in qualche film. Ma non finisce qui: è entrata nella storia anche per aver ideato un nuovo costume da bagno femminile, che lasciava scoperte le gambe. A lei va il merito di aver contribuito a liberare le donne da un costume che voleva nascondere i loro corpi.

Poi abbiamo una regina africana e un’imperatrice cinese. Leggiamo di un’esploratrice irlandese, di umili origini, che ha attraversato l’intero continente africano per studiare la cultura dei suoi popoli. Scopriamo, infine, la storia di una ballerina nera che ha spopolato nei teatri di Parigi, inaugurando una nuova danza, e che è stata anche un’attivista dei diritti civili delle persone di colore.

Il volume della Bagieu si divora in un solo pomeriggio e rappresenta una ventata di positività e una carica di energia per tutti i lettori, sia femmine che maschi. Alla fine di ogni capitolo, piuttosto breve, c’è una suggestiva illustrazione dell’autrice che rappresenta la protagonista della storia.

Lo stile della Bagieu è semplice e molto ironico, sebbene in alcuni punti le storie siano piuttosto crude. La sua graphic novel non è assolutamente banale, e lascia incollati dalla prima all’ultima pagina.

Penelope Bagieu è un’illustratrice francese nata a Parigi nel 1982. È autrice di un blog a fumetti chiamato Ma vie est tout à fait fascinante, in cui racconta alcuni episodi della sua vita, che si distingue per il suo humour e la sua originalità.

In Italia le sue opere sono state pubblicate da Bao Publishing. Il suo fumetto d’esordio si chiama California Dreamin’, e racconta la vita della cantante Cass Elliot, mentre Indomite è la sua opera più recente. Dal fumetto è stata tratta anche una serie tv in computer grafica.

A cura di
Silvia Ruffaldi

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Silvia Ruffaldi

Silvia ha studiato Scienze della Comunicazione a Reggio Emilia con il preciso scopo di seguire la strada del giornalismo, passione che l’ha “contagiata” alle superiori, quando, adolescente e ancora insicura non aveva idea di cosa avrebbe voluto fare nella vita. Il primo impatto con questo mondo l’ha avuto leggendo per caso i racconti/reportage di guerra di Oriana Fallaci e Tiziano Terzani. Da lì in poi è stato amore vero, e ha capito che se c’era una cosa che voleva fare nella vita (e che le veniva anche discretamente bene), questa doveva avere a che fare in qualche modo con la scrittura. La penna le permette di esprimere se stessa, molto più di mille parole. Ma dato che il mestiere dell’inviato di guerra può risultare un tantino pericoloso, ha deciso di perseguire il suo sogno, rimanendo coi piedi ben piantati a terra e nel 2019 ha preso la laurea Magistrale in Giornalismo e cultura editoriale all’Università di Parma. Delle sue letture adolescenziali le è rimasto un profondo senso di giustizia, e il desiderio utopico di salvare il mondo ( progetto poco ambizioso, voi che dite ?).

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