DrefGold sa sempre come far parlare di sé

DrefGold sa sempre come far parlare di sé
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Non sono giorni facili per il mercato discografico che ha visto bloccarsi tutte le attività di promozione che tradizionalmente accompagnano nuovi prodotti musicali. Questo però non è bastato a fermare la musica e molti suoi artisti che hanno deciso di andare comunque avanti con le uscite già in programma. Tra questi troviamo DrefGold che, non solo ha deciso di lanciare il suo secondo album in un periodo particolare, ma è anche riuscito a guadagnarsi il podio occupando velocemente tute le vette delle classifiche. 

Il nome di DrefGold è diventato negli anni una certezza all’interno della scena urban e hip-pop ma non si può di certo dire che non abbia fatto la sua gavetta. Partendo da Bologna ha respirato, mangiato e vissuto di musica e di rap già da adolescente, guadagnandosi in poco tempo credibilità e apprezzamento nella sua città, anche grazie alla fondazione nel 2015 di YouKnow Studio, riferimento per molti artisti locali.

Il suo primo EP “Kanaglia”

Elia, questo il suo nome, con i suoi 23 anni è riuscito ad entrare nel giro grazie alla sua vasta conoscenza in materia di rap italiano e americano, e basta ascoltare qualche pezzo del suo primo EP Kanaglia o del mixtape omonimo per rendersene conto. Dref spicca perché spinto da un una forte necessità di comunicazione, evitando però di dover ricorrere a troppi giri di parole. I suoi testi sono diretti, spensierati, incuranti della ricerca prosastica quanto incentrati sulla veicolazione di un messaggio semplice e senza filtri. 

Le collab con Charlie Charles e Sfera Ebbasta

Il suo spirito fresco e spesso insolente ha attirato anche l’attenzione di Charlie Charles e di Sfera Ebbasta, che in poco tempo l’hanno preso sotto la loro ala protettrice. Già dal 2016 inizia a lavorare con loro in collaborazioni e produzioni che porteranno a milioni di streams, come dimenticare d’altronde le hit Tesla dove accompagna Capo Plaza e Sfera o Sciroppo dello stesso. 

Nel 2018 entra in Billion Headz Music Group, e di lì a poco arriva il primo album, capace di mostrare un’evoluzione nello stile del trapper, da qui in poi improntato più sulla melodia che sul linguaggio, in cui spesso parole e frasi sono troncate e convogliando così tutto il significato nello strumentale. 

Questo intento viene ancor di più sviluppato nel suo secondo disco, arrivato sulle principali piattaforme streaming il 22 maggio scorso, a due anni di distanza dal precedente. Si tratta di Elo, pubblicato per Island Records e lavoro che segna un punto di svolta per Dref, marcando quell’upgrade stilistico che spesso i secondi album tendono a mancare. 

Con quindici tracce e sei ospiti spuntano i nomi di Tedua, Lazza, Capo Plaza e Guè Pequeno

GG non è più il ragazzino che produceva beat nell’home studio di casa sua, ma è cresciuto ed è più consapevole. Utilizza colori più accesi e le produzioni così come i testi sono più maturi, con l’aggiunta di atipiche chitarre acustiche agli strumentali grazie anche agli adattamenti di Daves The Kid e Drillionaire. Questo album però non è privo di anima trap e basta ascoltare la seconda metà del disco per ritrovare subito l’inconfondibile flow di DrefGold.

Elia è un hitmaker capace di far slittare in vetta alle classifiche le proprie tracce così come ha fatto con Snitch e Impicci, singolo anteprima dell’album e in featuring con FSK Satellite che in poche settimane ha superato 15 milioni di streams.

Che faccia parlare di sé per i propri guai giudiziari o che sia la sua musica a farlo per lui, ciò che è certo è che DrefGold in due anni è riuscito a costruirsi un nome partendo da zero, e chissà cos’altro avrà in serbo per noi più avanti.

a cura di
Vjesna Doda

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