Allarme rifiuti: le mascherine abbandonate per strada
Oltre a combattere contro il Coronavirus, bisognerebbe studiare anche il comportamento della gente incivile e maleducata.
Per questo, purtroppo, nessuno potrà stimare un tempo per una cura di massa.
Per la nostra salute e preservare il benessere comune, siamo stati invitati a rimanere diversi mesi nelle nostre case.
Credevo che l’utilizzo della pattumiera fosse stata una scoperta per molti.
Devo ricredermi a malincuore.
Non immaginavo che nel momento in cui sarei uscita a prendere una boccata d’aria in un parco o nel tragitto per andare al supermercato, l’occhio inevitabilmente finisse ai bordi delle strade dove troviamo: guanti, mascherine e come se non fosse abbastanza, i soliti rifiuti di plastica.
Determinati comportamenti influiscono sempre più sul danno ambientale. Dovrebbe esserci chiaro che i materiali usati per realizzare questi dispositivi sono: fibre di polipropilene – poliestere ossia plastica, o ancora in lattice, PVC e altri materiali sintetici. Non cestinandoli nell’indifferenziata rischiamo di farli finire direttamente nei tombini, andando ad inquinare mari, fiumi e laghi.
L’Istituto Superiore di Sanità ha spiegato come smaltire questi rifiuti. Ricordiamoci che è pericoloso disperdere mascherine e guanti usati, perché potremmo non sapere di essere positivi al virus e poter contagiare altre persone.
Vogliamo dare nel 2020 un peso alla nostra coscienza?
Per caso un paio di guanti ha mai atteso alla fermata di un autobus?
Gettare una mascherina nell’erba vi fa credere che si nasconda meglio?
Qualcuno vi ha fatto credere che le piante bevano dalla cannuccia?
E che i cespugli si facessero due cicchetti a distanza?
Credo nei valori e nel buon esempio.
Chi compie questi gesti, cosa insegnerà a loro volta ai propri figli?
Dovremmo fare la differenza, non essere indifferenti.
Indignazione verso chi non ha a cuore la casa di tutti: la nostra terra.
La strada non è il vostro WC.
foto e testo a cura di
Silvia Consiglio
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