Joan as Police Woman – Teatro Sperimentale Pesaro – 24 Novembre 2019

Joan as Police Woman – Teatro Sperimentale Pesaro – 24 Novembre 2019
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Sul palco del Teatro Sperimentale di Pesaro c’è lei, da sola, accompagnata da un pianoforte Schulze Pollmann, una chitarra elettrica rosa e una tazzina di tè caldo.

Joan as Police Woman è giù di voce questa sera, ma quando una porta il nome di una santa guerriera non si fa di certo fermare da questo.

Quando arriva sul palco, con la sua tuta nera e i suoi stivali nuovi, come ci tiene a precisare durante la serata, il pubblico la accoglie con un applauso fragoroso. Il concerto si apre con To be Lonely, al piano. L’atmosfera è intima e spesso, tra un’esibizione e l’altra, dal pubblico qualcuno le urla che la ama, o le chiede qualche pezzo. Joan, per contro, non si risparmia: racconta storie, passa dal piano alla chitarra, ringrazia – spessissimo e per nome – fonici e staff del teatro. L’idea che dà Joan Wasser, questo è il suo vero nome, è che sia esattamente come appare.

Il concerto di Pesaro si aggiunge agli appuntamenti dell’estate scorsa del Joanthology Solo Tour, il tour solista di Joan as Police Woman, una delle artiste più longeve e prolifiche della musica internazionale. Con questo tour Joan ha deciso di riproporre alcuni dei suoi più grandi successi in chiave acustica. Joanthology è infatti anche un multi-album pubblicato a fine maggio di quest’anno.

Joan incarna quella musica mai gridata e sempre un po’ sussurrata, che anche nei momenti più intensi si mantiene a filo di voce. Tra i momenti più piacevoli della serata c’è anche la cover di Out of Time dei Blur che, nota dopo nota, diventa Christobel, brano tratto dall’album Real Life del 2006. Il primo realizzato in studio con lo pseudonimo di Joan as Police Woman.

Con Human Condition e Tell me il pubblico si scalda ma è quando arriva una meravigliosa cover di Kiss di Prince, che il coinvolgimento è massimo, con l’artista che fa cantare alcune strofe a noi, seduti in platea.

Quello che mi colpisce di Joan è la sua presenza scenica. Capelli arruffati, con un taglio fuori dal tempo, fisico scolpito. Tutto in lei sembra fare riferimento a forza e libertà. Anche la sua musica racconta tutto questo. Ha sempre sperimentato tanto, tra pop, rock e jazz. Fin dagli anni Ottanta la Wasser è stata un’esploratrice di percorsi musicali anche molto differenti tra loro. Questa curiosità sembra essere rimasta intatta, fino a dare vita ad uno stile personalissimo, che l’ha portata a diventare oggi un’icona della musica indie rock.

The Magic è il pezzo che aspettavo. Bellissimo, anche in questa sua versione acustica.

Joan Wasser questa sera ha dimostrato, se mai ce ne fosse bisogno, che non servono grandi effetti speciali. Sono stati sufficienti un piano, una chitarra, una loop station e qualche vecchio amplificatore, per mettere in piedi un grande concerto.
Da diversi anni ormai vola sotto il radar, facendo le sue cose senza troppe storie e questa è la sua forza. Joan va avanti, senza la minima intenzione di rallentare.

A cura di:
Daniela Fabbri

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Daniela Fabbri

Sono nata nella ridente Rèmne, Riviera Romagnola, nel 1985. Copywriter. Leggo e scrivo da sempre. Ho divorato enormi quantità di libri, ma non solo: buona forchetta, amo i racconti brevi, i viaggi lunghi, le cartoline, gli ideali e chi ci crede. Nutro un amore, profondo e viscerale, per la musica, in tutte le sue forme. Sono fermamente convinta che ogni momento della vita debba avere una colonna sonora. Potendo scegliere, vorrei che la mia esistenza fosse vissuta lentamente, come un blues, e invece sono sempre di corsa. Mi piacciono gli animali. Cani, gatti, procioni. Tutti.

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