La Femme – Alcatraz, Milano – 15 Maggio 2025

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La Femme all’Alcatraz: una serata fuori dal tempo tra psichedelia, synth e romanticismo rétro

Prendi un palco. Mettici su Sceriffo Woody di Toy Story, un basettone simil Bee Gees, un polistrumentista tifoso di calcio, una provocante ragazza in cortissimo abito anni 60, un’altra in stile campagnola, un hipster appena arrivato dall’aperitivo in Isola e un batterista hard rock impassibile.. ecco a voi, ladies and gentlemen, i La Femme!

La band francese, con il tour del nuovo album Rock Machine, ha portato in città un live energico, magnetico e totalmente fuori dagli schemi. Ma prima che il collettivo parigino salisse sul palco, c’è stato spazio per una piacevolissima sorpresa.

Apertura affidata a Stolen Nova

Ad aprire la serata ci ha pensato Stolen Nova, alias Maxime Sokolinski, con un set che ha subito catturato l’attenzione del pubblico.
Look glam e chitarre piene di riverbero, Stolen Nova è riuscito in quello che spesso è difficile per un artista in apertura: farsi ascoltare davvero.

Con brani d’atmosfera e una voce vellutata, ha creato un mood sognante, sospeso, tra vibrazioni anni ’70 e un tocco soul moderno. Sembrava quasi uscito da un vinile vintage, ma con lo sguardo rivolto al futuro.
Un set breve, ma molto centrato, che ha lasciato la sensazione di voler scoprire di più. Nonostante fosse un opening act, la sua presenza scenica è stata magnetica: pochi fronzoli, molta autenticità.

Si è conquistato l’attenzione anche di chi non lo conosceva, che alla fine applaudiva con entusiasmo – segno che qualcosa aveva toccato il pubblico.

È uno di quegli artisti che sembrano arrivare da un’altra dimensione, ma con qualcosa di molto umano nel modo in cui si muove e canta. Un nome da tenere d’occhio, perché ha quel mix raro di stile, voce e visione che può davvero farsi strada.

Un viaggio firmato La Femme

Poi, il salto nel mondo caleidoscopico dei La Femme. ll live si è aperto con un brano del nuovo disco, subito a presagire che la serata sarebbe stata un imprevedibile viaggio. E lo è stato, tra synth vintage, riff surf rock e quel gusto francese per l’estetica che riesce a essere allo stesso tempo ironica e sofisticata.
Rock Machine è il loro primo lavoro interamente in inglese, ma non per questo meno francese nell’anima: atmosfere rétro, incursioni surf rock, synth spaziali e quel gusto cinematografico che li rende unici.

Hanno alternato brani nuovi a pezzi storici come “Antitaxi”, “Sur la planche” e “Nous étions deux”, accendendo il pubblico che ha cantato e ballato mentre su “Love Is Over” e “Y tu te vas” hanno rallentato il ritmo, regalando attimi quasi onirici, con i fan “oscillanti” come in una lunga trance collettiva.

Tra un momento più tirato e uno quasi ambient, la scaletta è stata costruita come una narrazione fluida, senza cali. Si balla, ci si emoziona, a tratti ci si sente catapultati in un film francese anni Sessanta, con colonna sonora electro-pop e inserti punk.

E’ difficile definire che genere faccia questa band, ci sono pezzi un po’ funk, quelli più rock, quelli più new wave, coldwavesurf-rocksynthpop, disco e French Touch.. è un misto di generi, con tante sfumature e colori.. cosi come coloratissimi e senza una linea comune sono i loro outfit!
I visual e le luci sono sempre curatissimi e hanno contribuito a immergere ancora di più lo spettatore in un universo sonoro che sembra arrivare da una dimensione parallela dove Gainsbourg, Kraftwerk e i Daft Punk convivono in perfetta armonia.

Marlon Magnée e Sacha Got, leader carismatici e sempre un po’ misteriosi, hanno tenuto le redini della serata con classe e una buona dose di ironia. Il pubblico milanese, variegato e attentissimo, ha risposto con entusiasmo dall’inizio alla fine, cantando, saltando e pogando anche .. .per poi chiedere a gran voce un bis che – fortunatamente – è arrivato.

Uscendo dall’Alcatraz, con ancora negli orecchi le ultime note e negli occhi i colori dei visual, la sensazione era una sola: quella di aver vissuto qualcosa di speciale. Non solo un concerto, ma un’esperienza totale, multisensoriale, che ha confermato ancora una volta quanto La Femme sappiano trasformare ogni esibizione in un piccolo viaggio fuori dal tempo.

Il giorno successivo al concerto ho visto sui social stories di parecchi miei conoscenti, gli ho chiesto un parere e tutti mi hanno detto cose tipo “è stato bellissimo”, “li amo”, “wooow”… e parlo anche di persone del settore che hanno visto molti concerti e se ne intendono parecchio.. quindi, beh…cosa aspettate a prendere un biglietto per i La Femme?

C’è ancora un’occasione per vederli nel nostro Paese:
17/05/2025 Bologna @ Gemini

La setlist del concerto a Milano
  1. My Generation
  2. Packshot
  3. La femme
  4. Love Is Over
  5. White Night
  6. Sweet Babe
  7. Paris 2012
  8. Elle ne t’aime pas
  9. Où va le monde
  10. Cool Colorado
  11. Clover Paradise
  12. Sphynx
  13. Venus
  14. Goodbye Tonight
  15. Sacatela
  16. Ciao Paris!
  17. Mycose
  18. Nous étions deux
  19. Télégraphe
  20. Foutre le bordel
  21. Sur la planche
  22. Antitaxi
    Encore:
  23. La femme ressort
  24. Tatiana
  25. I Believe in Rock and Roll
Qui la photogallery dei La Femme

a cura e foto di
Emanuela Giurano

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