HESANOBODY racconta il nuovo singolo

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Torna dopo più di tre anni di assenza il progetto di Hesanobody, alter ego musicale di Gaetano Dino Chirico, che da anni si muove nella scena underground, trascendendo i canoni imposti dall’indie italiano e dagli algoritmi, e vantando collaborazioni con nomi del calibro di PLASTICAFugazza e Suorcristona (produttori per Mahmood, GINEVRA, NAVA, Noemi) e Federico Ferrandina (compositore di colonne sonore, accreditato in‘Dallas Buyers Club’ e altri show tv di enorme successo quali ‘The Big Bang Theory’ e ‘The Night Of’).

Saints“, questo il titolo del nuovo singolo in uscita mercoledì 15 gennaio 2025 (in distribuzione Believe Music Italy.

Quello di Hesanobody è un progetto decisamente complesso, che abbiamo ascoltato con attenzione e passione, e non potevamo che scambiare quattro chiacchiere proprio con lui.

  1. Il tuo nuovo singolo cerca di sviscerare la sensazione del lasciarsi andare agli eventi, sfuggendo alla logica e al controllo. In che periodo della tua vita hai scritto Saints?


    Era l’estate del 2020, primo momento di respiro della pandemia. Immagino un periodo di dubbi e riflessioni per molti, ma in quel momento anche di tranquillità.

  2. Ti senti mai nostalgico per qualche aspetto che riguarda il mondo della musica di qualche anno fa? Lo percepiamo come meno saturo, rispetto a quello di oggi. Saintsparla anche di questo?

Non so se fosse davvero meno saturo già solo pochi anni fa, ma sicuramente mi rattrista l’attuale impermeabilità verso stimoli provenienti dall’estero. Una scena musicale sana, con un pubblico altrettanto sano, idealmente non dovrebbe chiudersi in sé stessa, autoalimentandosi e riproponendo fino allo sfinimento stilemi già vecchi di almeno dieci anni rispetto ai “paesi trainanti”. Non avevo mai riflettuto sul fatto che Saints potesse trattare anche di questo, ma è un punto di vista che mi piace moltissimo. Può darsi che, inconsciamente, sia così. Spesso le canzoni che scriviamo parlano di cose che non sapevamo di voler raccontare, ed è proprio questo il bello di condividerle. Cerco di spiegarle il meno possibile, proprio perché chi le ascolta possa trovarvi chiavi di lettura, livelli e significati che magari persino a me, che le ho scritte, erano sfuggiti.

3. Come hai lavorato insieme a Federico Ferrandina, qual è stato il suo contributo ad un brano così personale e autobiografico come questo?

Con Fede abbiamo un’intesa perfetta, riesce sempre a capire cosa voglio ottenere, a volte persino prima che lo sappia io. Nel caso specifico di questo brano, che era già piuttosto formato e definito nella sua demo, ha fatto un lavoro di potenziamento ed esaltazione esponenziale del materiale, aiutandomi anche a frenare la mia naturale tendenza a ripensare tutto all’infinito.

4. Ti identifichi anche come producer. Ci racconti anche questa parte del tuo lavoro?

Direi di sì! Sono innanzitutto il primo producer di me stesso e, da poco, anche di altri artisti. Negli ultimi anni ho avuto diverse esperienze nel mondo degli spot, degli eventi moda e dei videogiochi. Non è qualcosa di troppo diverso dal lavorare alla propria musica, anzi, in alcuni casi è per me persino più semplice. Avere paletti e tempistiche definite mi aiuta a essere più metodico e disciplinato, ossia una manna dal cielo per la mia parte di procrastinatore seriale. Allo stesso tempo è un ruolo più ufficiale e con maggiori responsabilità, perché devi maneggiare e prenderti cura delle idee di qualcun altro. È un bellissimo esercizio di empatia.

5. E se dovessi tornare indietro ai tempi di The Need To Belong, cosa cambieresti?

Credo di aver fatto tutto quello che, in quei precisi momenti nel tempo, era nelle mie capacità e in mio potere. Se così non fosse, non potrei comunque cambiare il passato, quindi non lo scoprirò mai. Guardandomi indietro, ci sono state valutazioni errate, occasioni in cui avrei potuto spingere di più e altre in cui avrei potuto esplorare strade completamente diverse, com’è normale che sia. Ma, banalmente, queste consapevolezze diventano il bagaglio che mi aiuta a prendere decisioni oggi.

a cura di
Staff

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