SBAZZEE ci racconta traccia dopo traccia “OLIO ESSENZIALE”

SBAZZEE ci racconta traccia dopo traccia “OLIO ESSENZIALE”
Condividi su

Musa Factory (Edizioni Emmekappa) presenta “Olio Essenziale”, album d’esordio della giovane artista italo-libanese, Sbazzee disponibile su tutte le piattaforme digitali dal 10 gennaio, distribuito da Believe e realizzato con il contributo di Nuovo Imaie.

Le dieci tracce dell’album nascono per estrazione, partendo da una materia prima essenziale: l’identità dell’artista; il suo vissuto e il suo sentire.

È una raccolta musicale audace e sperimentale che viaggia dalle sonorità cinematiche a quelle dell’R&B e del soul, ma con chiari riferimenti al pop-indie contemporaneo.

Ora lasciamo la parola a Sbazzee per farci raccontare il disco traccia dopo traccia.

solamente

L’album inizia con un intro arpeggiato e sospeso che accompagna dei cori e armonie che si alternano una antifonia. È il primo tuffo nel mondo intimo di Sbazzee, un assaggio di quello che ci aspetterà: una conversazione, una confessione, uno sfogo con questo “buio” che non è altro che l’ascoltatore.

AMORE AMORE AMORE

Sono cresciuta in una famiglia in cui non si nominava la parola “amore”, motivo per cui mi è sempre stato difficile riceverlo e dimostrarlo anche nelle relazioni successive. Canzone molto semplice chitarra e voce e apparentemente leggera, rivendica l’uso di questa parola “proibita”, ripetendola più volte, ora che finalmente ha preso senso. 

mi dimentico del sole

Parla di quei periodi di depressione in cui mentalmente non si ha la forza di decidere il meglio per sé: non sappiamo più quale sia la nostra identità, ci si dimentica di uscire dalla propria camera e ci si dimentica che il sole esista. Brano pop-R&B dal colore dark e cinematico.

mai stata tua mai

Racconta il dolore secolare delle donne, un’eredità di abusi e violenze radicata nel patriarcato. La canzone è un atto di amor proprio e affermazione del sé, un manifesto di resilienza che invita le donne a validare il proprio vissuto, spesso traumatico. La canzone, solenne e ambient, combina tom orchestrali ripetitivi e un pad etereo che avvolge la voce, creando un ritmo ipnotico e un’atmosfera sospesa.

fiori vivi

È la metafora di un amore profondo, che va nutrito in tutte le sue fasi e che ha le costruito le proprie radici passando la vita assieme ad una persona, dai momenti di fioritura a quelli di appassimento. Ballad romantica e malinconica che si avvicina all’indie-folk di Bon Iver con una sussurrata intimità vocale.

SCHIÀNTATI

È una fantasia queer di una coscienza che ha bisogno di evadere attraverso l’immaginazione sfrenata di scenari paralleli alla realtà, distaccandosi completamente da questa. L’atmosfera dreamy R&B, le ripetizioni melodiche e il lessico figurativo creano la sensazione di un piacevole dormiveglia.

Sola

È uno sfogo autobiografico: descrive un’infanzia difficile che costringe a crescere troppo in fretta e al disagio, in quanto persona queer, della vita in una periferia ottusa. La voce parla agli ascoltatori con un tono solenne e puntiglioso, accompagnata da un arrangiamento pop-orchestrale con richiami ritmici e melodie tipiche del mondo arabo/mediorientale.

caro tempo perso

È una confessione intima, il racconto di una lotta silenziosa contro quell’ansia che si insinua e, senza che ce ne accorgiamo, ci ruba tempo prezioso. Il brano è pop-R&B, con tocchi di sound design ispirati alla cinematografia thriller che creano un senso di inquietudine e incertezza.

ma come sto facendo?

Il brano affronta la tensione che si viene a creare tra la volontà di cambiare la propria vita e l’assenza però di una reale prospettiva, che dia la spinta necessaria a realizzare questo cambiamento, creando così un loop di indecisione cronica. Brano indie-pop dal carattere critico, ma allo stesso tempo leggero ed autoironico.

sottofondo

Brano chitarra – voce che sale sempre più di intensità con un climax sia vocale che strumentale. È l’urlo di tutte quelle voci inascoltate e non considerate. In quanto donna, la mia voce non viene mai presa in considerazione tanto quanto quella di uomo: se piango sono troppo emotiva; se urlo sono isterica e se parlo resto comunque un sottofondo.

a cura di
Redazione

Seguici anche su Instagram!
LEGGI ANCHE – Simona Molinari fuori con “Believer”
LEGGI ANCHE – Rockets al Teatro delle Muse di Ancona
Condividi su

Ilaria Rapa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *