“Di me non sai”, l’esordio pugliese di Raffaele Cataldo

“Di me non sai”, l’esordio pugliese di Raffaele Cataldo
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Una sera di fine giugno, in Puglia, in un cittadina nel foggiano si è svolta in una libreria indipendente la presentazione di libro e l’incontro con l’autore: Raffaele Cataldo

Raffaele Cataldo è poco più che trentenne (classe 1991), è nato in Puglia, si è laureato in lingue e letterature moderne a Bari e ha frequentato la prestigiosa scuola Holden a Torino, dove attualmente vive. Di me non sai, edito da Accento Edizioni, è il suo primo romanzo.

(Fonte Pinterest)

Prima dell’incontro con l’autore avevo già letto la sua opera prima su consiglio di un collega di bookclub (la migliore pubblicità è il passaparola!) e mi era piaciuta già per molti aspetti.

Capire il punto di vista diretto dell’autore è stato come scoprire un libro nuovo.

La trama

Lucio si innamora di Davide prima ancora di sapere il suo nome. Lo vede ogni giorno dalla finestra del suo ufficio prendere il treno che lo riporta al suo paesino. Lo ritroverà iscritto, fatalmente, in un’app di incontri e da li, nonostante la differenza di età, inizierà una conoscenza lunga due mesi. I due passeranno insieme lunghe notti, cene e giornate al mare.

Ma Davide è sfuggente e crudele come solo i giovani sanno essere, soprattutto quando la bilancia dell’amore pende più da una parte. Al desiderio cocente e vivo di Lucio, infatti, si contrappone una tiepida curiosità di Davide, ancora in realtà immerso nei ricordi ossessivi della sua storia precedente con Lorenzo.

Questa, infatti, non è solo la storia di un amore estivo, speso tra le roventi campagne pugliesi. È l’analisi dei sentimenti che subentrano in una relazione, spesse volte non corrisposti o quantomeno non corrispondenti.

L’opera

Di me non sai è un romanzo di poco più di duecento pagine che subito coinvolge il lettore. Forse perché pugliese io stessa, ma fin da subito mi sono sentita in un luogo familiare.

Il caldo torrido, gli ulivi, le stradine nascoste di campagna arroventate dal sole o buie e deserte di sera. Luoghi perfetti per consumare gli amori.

Fonte Pinterest

Tutte le descrizioni, mai noiose o scontate, aiutano e sembrano essere parte integrante della relazione tra Lucio e Davide e, prima ancora, tra Davide e il suo primo amore ormai perduto.

Infatti, il libro è diviso in capitoli, spesso molto brevi, che alternano la storia presente tra Lucio e Davide (capitoli aridamente numerati) e i ricordi di Davide con il suo precedente amante, Lorenzo (capitoli con titoli suggestivi e puntuali). Pur avendo sviluppato una forte simpatia per Lucio, così romantico e sfortunato, è proprio la relazione fatta ormai di ricordi che mi ha affascinata di più.

Nei capitoli inerenti a questa sembra esserci più energia, più attenzione ai dettagli, una ossessione in realtà. Sembra di essere nel cervello di Davide che rivive ancora e ancora sempre le stesse immagini cercando di far tornare in vita le emozioni passate.

Di far tornare Lorenzo.

L’abbandono che ha subito è come un vero e proprio lutto, ma lui non ha un posto cui tornare, non ha una tomba su cui piangere. Torna, quindi, con la mente o materialmente, nei luoghi in cui ha vissuto quell’amore. Non a caso la poesia di Marina Cvetaeva, posta all’inizio del romanzo, parla proprio di una visita ad un cimitero.

Altro aspetto dell’opera, oltre all’amore che oscilla tra i due poli di noia e ossessione, è ovviamente la relazione amorosa omosessuale, e soprattutto come questa viene vissuta da due generazioni differenti. Davide, giovane studente, infatti si distacca completamente da quel timore di scoprirsi al mondo, non si fa alcun problema per la sua omosessualità. L’autore parlerà di generazione post gay.

Una generazione dove le parole gay, omosessualità, lesbica, gender, hanno perso finalmente la loro aura di pregiudizio e diversità. Sono completamente svuotate, non c’è più attenzione o attrazione morbosa al diverso. Non c’è più alcuna diversità da sottolineare.

Le pippe mentali su etero e gay vengono lasciate ai vecchi bacucchi. Vecchi come Lucio che, invece, sacrifica la sua vita alla menzogna, ai nascondigli e alla notte. Non ha mai fatto coming out. La sua generazione non perdona.

Non a caso, nel romanzo gli amori di Davide, prima con Lorenzo e poi con Lucio, sono sempre consumati al buio, nei tratturi o negli angoli più remoti e scuri dei locali serali. Come se ci fosse sempre una parte da nascondere.

“Il buio sembra il posto giusto dove stare”

Ultime impressioni

Bisognerebbe ancora parlare per ore per riuscire a descrivere tutti i dettagli e gli spunti di riflessione di questo libro, ma rischierei lo spoiler.

Non voglio mancare, però, di dirvi di una ulteriore piacevole scoperta: Accento Edizioni. Sapevo ovviamente dell’esistenza della nuova casa editrice di Alessandro Cattelan, ma non avevo ancora letto opere pubblicate da loro.

Fonte Pinterest

La cura nella scelta dei colori della copertina, dell’immagine, del materiale e del font; tutto mi ha attratto, da brava lettrice ossessionata dal cartaceo.

L’elenco dei titoli finora editati sembra affascinante e ben pensato. Sicuramente questa estate continuerò con un’altra loro opera.

a cura di
Rossana Dori

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