Oltre Festival – Parco Caserme Rosse, Bologna – 14 giugno 2024

Oltre Festival – Parco Caserme Rosse, Bologna – 14 giugno 2024
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Si è svolta ieri la seconda e ultima data dell’Oltre Festival tanti ospiti e tanta varietà di generi per questa edizione del festival

Quest’anno mi hanno ascoltato e nella stessa giornata hanno inserito una programmazione differenziata in termine di generi. A fine articolo avremo infatti un altro consiglio per l’organizzazione così vediamo se verremo ascoltati ulteriormente. All’Oltre Festival comunque va dato merito che come impostazione nel suo piccolo sia un festival vero e proprio: più palchi, varie postazioni per cibo e beverage, oltre che le aree relax.

Eugenio in Via Di Gioia – I soliti burloni

Gli Eugenio in Via Di Gioia quest’anno hanno deciso di organizzare poche date estive mirate, ma non per questo meno intense. In questa data le canzoni non sono state molte in termini di numero, d’altronde in un festival il tempo sul palco si restringe.

La band si è confermata come una delle top a cui ho mai assistito in termini di interazione con il pubblico. Tanta improvvisazione basata sugli elementi ambientali, ma in questo la scuola buskers aiuta moltissimo. Per farvi capire hanno coinvolto in maniera attiva un omino porta bevande, o per “Sette Camicie” Eugenio (il cantante) è sceso dal palco e correndo ha iniziato a rubare drink, accessori e inveire sproloquiando su ogni cosa.

Per “Lentiggini” è stata pensata una trovata molto carina: per il brano sono state fatte diverse cover su internet e i ragazzi hanno scelto la loro preferita facendo salire sul palco un’artista bolognese (d’adozione). Un’altra trovata è stata la scelta casuale nella scaletta tra due brani a suon di applausi; il pubblico ha scelto il cartellone “Tornano” rimanendo all’oscuro dell’altra scelta.

La conclusione è stata affidata a un brano inedito dedicato a Tomaj Saleh, rapper e attivista iraniano condannato a morte. “Per porre una luce dove si è spenta” è stato lasciato spazio a un discorso di un attivista iraniano per protestare contro il regime iraniano. Tanto impegno sociale, tanto spasso; lo spettacolo degli Eugenio in Via Di Gioia rimane la musica più genuina e divertente in circolazione.

La scaletta
  1. Stormi
  2. Umano
  3. Cerchi
  4. Chiodo fisso
  5. Non vedo l’ora di abbracciarti
  6. Lettera al prossimo
  7. Lentiggini
  8. Portami
  9. Tornano
  10. Sette camicie
  11. Terra
  12. Altrove
  13. Inedito
Massimo Pericolo – Un dj set di alti e bassi

Il live di Massimo Pericolo è stato più un dj set che un live vero e proprio. Tanto playback, pizzichi di autotune e basi a profusione con un dj. Speravo in realtà gasasse di più e mi facesse impennare l’adrenalina in corpo dopo il set della band precedente più tranquillo. L’atmosfera è stata sicuramente differente perché passare da un live di pop leggero a rap crudo si nota decisamente e soprattutto si percepisce anche tra il pubblico.

“Smettete di credere nei sogni e iniziate a impegnarvi per raggiungerli perché quando smetterete di crederci, lì allora riuscirete a realizzarli”

È stata un’altalena per tutta la durata dello spettacolo tra giudizio positivo e negativo. Alcuni pezzi Massimo Pericolo li ha eseguiti in maniera sensata, soprattutto verso la fine del live con tanto cantato e poche sovrastrutture. Durante invece il resto del live abbiamo sentito tanto playback e anche autotune con un artista anche in “difficoltà” in certi punti.

Se Massimo Pericolo adottasse la band al suo fianco e cantasse come gli ultimi pezzi del live diventerebbe uno dei “pro” del suo genere. In questo momento lo posizioniamo tra gli spettacoli godibili ma senza sbilanciarci troppo.

Ex Otago – Una tranquilla conclusione

Gli Ex Otago dopo una lunga pausa di riflessione sono tornati a suonare insieme. Li avevamo lasciati infatti tanti anni fa e il tempo non sembra essere trascorso per i vari interpreti. Ci sbilanciamo dicendo che la band sia decisamente preferibile nelle sue esibizioni rispetto all’intrattenimento nei vari intermezzi dove Maurizio Carucci è risultato abbastanza “cringe” per essere giovini nella definizione.

Forse è stata la performance meno entusiasmante tra le tre vissute al festival, nonostante sia stata comunque un’esibizione di livello superiore alle precedenti a cui ho assistito in passato della band. Rimangono i riferimenti al mare e la leggerezza delle canzoni, ma la band ha aggiunto tanta elettronica ai propri brani virando leggermente rispetto agli inizi indie pop.

Appoggiamo sicuramente il “Palestina libera” detto da Maurizio Carucci e anche il discorso di un trans fatto ascoltare prima di un brano in favore dei diritti LGBTQI+. Oltre a ciò anche la dedica a Franchino è stata una bella chicca inaspettata che ha fatto salire i punti in favore della band.

Consigli e considerazioni finali

Eccoci con il consiglio promesso: il prossimo anno opterei per anche far dormire le persone in tenda per dare un’esperienza massima di festival internazionale. Quanto sarebbe bello risvegliarsi nel Parco delle Caserme Rosse e poter dedicarsi anche esperienze diurne oltre che vivere in questo piccolo polmone verde?

Tutto sommato è stato un piccolo successo e l’Oltre Festival si conferma come un’ottima apertura dell’estate musicale bolognese. Gli ospiti hanno visto sia nomi emergenti a cui non abbiamo potuto assistere che nomi abbastanza importanti della scena contemporanea. Noi comunque siamo rimasti soddisfatti e ci rivediamo il prossimo anno Oltre!

a cura di
Luca Montanari

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