“If – Gli amici immaginari”: il mondo visto con gli occhi di un bambino
Il ritorno sullo schermo di John Krasinski, commediante in “If – Gli amici immaginari”, una fiaba moderna tra riprese dal vivo e d’animazione al cinema da oggi, giovedì 16 maggio.
L’immaginazione dei bambini non ha confini, è un’abilità dal potere straordinario. Così tanto da creare e far apparire, nel grigio e monotono mondo reale, un’innumerevole varietà di creature, di ogni colore e dimensione, dalle forme più strane. Ciascuna dotata della sua unicità, ma tutte con un preciso scopo: fornire aiuto e supporto nelle difficoltà, anche se in modo diverso l’una dalle altre.
Ed è proprio in un momento particolarmente difficile della sua vita che Bea, una bambina di 12 anni obbligata a crescere un po’ troppo in fretta, si rende conto di riuscire a vedere concretamente questi amici immaginari delle persone, chiamati appunto If.
La trama
Ma non è l’unica a possedere un dono così incredibile: anche il suo vicino di casa, Cal, un uomo particolarmente scorbutico e solitario, si accorge della presenza degli If. Anzi, ci ha a che fare continuamente nel suo appartamento.
Bea è ospite a casa della nonna, in cui ha passato i ricordi più belli e felici della sua infanzia, vivendo con una spensieratezza che ormai sembra aver lasciato alle spalle. Sarà la scoperta di questi insoliti esseri a mettere in discussione tutte le sue certezze.
Una volta diventati grandi, infatti, i bambini si sono dimenticati dei loro amici immaginari, credendo di non averne più bisogno e di poter fare tutto da soli. E così ora gli If si sentono inutili e vagano senza sosta per la città, alla ricerca di nuovi compagni che possano vederli.
Ma non è per nulla facile.
Per questo, totalmente abbandonati a loro stessi, vivono in gruppo all’interno di un parco di divertimenti fuori uso, pieni di rabbia e rancore. Cosa che Cal e Bea temono possa avere ripercussioni all’interno della società.
I due hanno quindi un compito preciso: abbinare ogni amico immaginario al suo specifico bambino, evitando che siano del tutto dimenticati e scompaiano per sempre.
La regia di Krasinski
Dopo la realizzazione dell’horror A Quiet Place Part II (2020), John Krasinski torna dietro (e sullo) schermo per presentarci una storia incredibile e magica. Una commedia fantasy, ma ambientata nel mondo reale. E, un po’ come se i personaggi della Pixar prendessero vita, le creature fantastiche entrano a far parte della quotidianità, nel vero senso della parola.
In realtà, prima di rivolgersi al cinema horror, il Krasinski attore nasce come commediante, prendendo parte alla versione americana della celebre serie The Office (2005-2013), fortemente apprezzata dal pubblico. Qui, per ben sette stagioni, recita insieme a Steve Carell, che proprio ora, in If – Gli amici immaginari, presta la voce a uno dei personaggi, il simpatico Blue.
Questa reunion, in un film in cui John è sia attore che regista, è stata vissuta con estrema gioia e commozione da parte di entrambi. La loro carriera, dopo la partecipazione alla sitcom statunitense, è maturata sempre di più: hanno esplorato vari ambiti del cinema, e Krasinski ha scelto di specializzarsi nell’horror.
Qui, invece, ad essere realizzata è una vera e propria fiaba moderna girata in tecnica mista, fondendo riprese dal vivo con l’animazione.
“If – Gli amici immaginari”: un progetto realizzato da nomi importanti
Nel cast sono presenti anche Ryan Reynolds, nei panni di Cal (il vicino di casa di Bea), Cailey Fleming, Fiona Show, Emily Blunt (moglie del regista), Matt Damon e Phoebe Waller-Bridge. Nella versione italiana, invece, le voci più celebri prestate ai personaggi sono quelle di Ciro dei Jackal e Pilar Fogliati.
Anche la colonna sonora è opera di un nome decisamente importante: il grande compositore Michael Giacchino. La musica ha un ruolo fondamentale durante tutto il film, arrivando a contrassegnare i momenti più emozionanti e quelli più intensi dal punto di vista emotivo, toccando le corde di ciascuno di noi.
E, allo stesso tempo, quelli più comici, in cui l’immaginazione prende il sopravvento.
Un regalo con cui affrontare la vita
Emozione e comicità sono infatti i due tratti distintivi del film: si fondono insieme in una miscela potentissima, ed è quasi impossibile provare l’una senza l’altra.
Forse è così che il mondo dovrebbe essere, ed è così che ciascuno di noi dovrebbe approcciarsi alla vita. Guardando tutto con meraviglia, con la curiosità e l’eccitazione di chi vede ogni cosa per la prima volta, non perdendo mai – nemmeno da adulti – la capacità di lasciarsi sorprendere dalle piccole cose.
E, dall’altra parte, non prendendosi mai troppo sul serio, ma affrontando ogni sfida che la vita ci pone davanti come se fosse un gioco. Come una storia da raccontare, di cui noi siamo protagonisti e narratori.
A questo servono gli amici immaginari ed è lo stesso regista a rivelarcelo: non sono solo fantasiose creazioni della nostra mente, ma “capsule del tempo per le nostre speranze, sogni, ambizioni”. Compagni di giochi e di avventure prima, aiuto e supporto nelle difficoltà della vita poi.
Oltre la prima impressione: il vero significato
Questo film non regala solo sorrisi e risate.
Krasinski mira ad un qualcosa di più. Vuole che le persone, dopo la visione, credano in qualcosa di più grande e di estremamente bello, che può migliorare l’esistenza. Tutto questo non è solo confinato nel regno della fantasia, ma può essere reale, possibile.
Il ruolo del regista all’interno del film è fortemente esemplificativo in questo senso: John, infatti, interpreta il padre di Bea, un inguaribile giocherellone che, anche nei momenti più difficili e drammatici, non perde mai il suo sorriso e la sua incredibile ironia.
Giocando con le infermiere dell’ospedale.
Nascondendosi dentro gli armadi.
Ricordando alla figlia Bea che non c’è fretta di crescere.
If – Gli amici immaginari ci insegna così a prestare attenzione a tutte quelle piccole cose che ormai, distratti dalle nostre faccende e dai mille impegni, non notiamo più e tendiamo a dare per scontate. A percorrere quella fantastica avventura che è la vita, con un pizzico di magia e di follia.
E, soprattutto, a credere che non è mai troppo tardi per riscoprirsi bambini.
a cura di
Lucrezia Aprili
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