Mannarino – Teatro EuropAuditorium, Bologna – 18 dicembre 2023
Il cantautore romano Alessandro Mannarino arriva al teatro EuropaAuditorium di Bologna con il suo tour “Corde 2023” per una serata dalle grandi emozioni
Tra Bar e Teatro
“Quando suonavo nei bar, mi dicevano che sembrava di stare a teatro. Ora che suono a teatro, invece, mi sembra di essere in un bar. Non avrei mai immaginato, un giorno, di portare le mie canzoni in teatro“
Queste le parole di Alessandro Mannarino in fase di presentazione del superclassico “Il Bar della rabbia”, che credo sintetizzino al meglio l’approccio del cantautore al tour nei teatri italiani. Avviso ai naviganti: il sopracitato riferimento al “bar” non vuole in nessun modo sminuire i preziosi arrangiamenti ideati per questo tour, vuole, invece, essere una dimensione scenica confidenziale, dimensione in cui le storie hanno come protagonisti tutti gli archetipi umani tipicamente “da bar”.
Eleganza
Se dovessi descrivere il concerto di Mannarino all’EuropAuditorium di Bologna con una sola parola, sceglierei senza alcun dubbio “eleganza”. Il teatro è gremito fin dalle prime battute, l’entusiasmo palpabile e tranquillamente udibile; vengo letteralmente rapito dalla scenografia essenziale che si scopre con l’incipit di “Fiume nero”.
Il titolo del tour lasciava in tendere una qual certa attenzione per l’arrangiamento degli strumenti a “Corde“, appunto; quello che mi sorprende, invece, è l’assoluta bellezza delle tre voci femminili che accompagnano il cantautore romano, talvolta prendendosi il centro del palco e di conseguenza la scena sonora. Le quattro voci protagoniste della serata sembrano nate per cantare insieme; quattro timbri eterogenei eppure straordinariamente complementari. Gli intrecci melodici sono da pelle d’oca.
Climax
Nella prima parte del live Mannarino sceglie canzoni della sua discografia più recente quali “Congo”, “Apriti Cielo” e “Cantaré”. Il cantautore parla interagisce poco con il suo pubblico nelle prime battute, almeno fino a quando resta da solo sul palco con la sua chitarra: l’empatia esplode immediatamente e tutto lascia presagire ad un lungo climax ascendente da qui alla fine della serata. Il pubblico si scalda con i classici “Statte Zitta!”, “Scendi giù” e “La Maddalena”, prima di accalcarsi sotto al palco per il rush finale tra “Bar della rabbia”, “Marylou” e “Vivere la vita”.
Nel bar citato in fase di incipit, Alessandro Mannarino ha organizzato una festa, passionale ed elegante al tempo stesso, una di quelle feste che ti fanno gridare alla “serata dalle grandi emozioni” e che ti fanno tornare a casa col sorriso delle migliori occasioni, nonostante la sveglia del martedì mattina.
Unico.
a cura di
Donato Carmine Gioiosa
Seguici anche su Instagram!