“Il mondo di Tim Burton” invade Torino

“Il mondo di Tim Burton” invade Torino
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Dall’11 ottobre al 7 aprile a Torino, al Museo del Cinema della Mole Antonelliana, è possibile immergersi nel mondo e nella fantasia di Tim Burton, tra scarabocchi, disegni e schizzi preparatori, sempre in bilico tra bellezza e inquietudine.

“È stato non molto tempo fa, meno di quanto ora sembra,
in un posto che forse nei sogni si rimembra,
la storia che voi legger potrete,
si svolge nella Mole della città piemontese.
Vi sarete chiesti, magari, dove nascono le feste.
Se così non è, direi… che cominciare dovreste!”

Chiedo scusa per la storpiatura

Ok, dopo aver distrutto l’incipit di Nightmare Before Christmas, dopo aver percosso me medesimo per tale inettitudine, ed aver chiesto scusa ad adattatori, regista, produttore – e a voi lettori!-, passiamo alla narrazione più precisa di quello che è a tutti gli effetti un evento tanto atteso e per certi versi unico nel suo genere.

Lo stesso Tim Burton ha espresso apprezzamento per l’allestimento torinese della mostra a lui dedicata: la Mole Antonelliana – ed il suo Museo del Cinema, per sua stessa struttura – forma una sorta di spirale, elemento geometrico estremamente caro all’artista americano.

Foto di Emanuela Giurano
Ok, respira

Il mondo di Tim Burton ti divora, letteralmente. Bisogna passare, infatti, dalla bocca di una gigantesca creatura nelle cui viscere si dipanano ambienti con disegni preparatori, idee abbozzate letteralmente su tovaglioli di carta o una riproduzione fedele della sua scrivania, con tutto il materiale creato ed in fase di creazione (mi rincuora sapere di non essere il solo a sentirsi a proprio agio nel disordine disumano).

Bisogna prendersi il tempo necessario per abituarsi e per capire di non essere stati rapiti, ma di essere stati invece accolti in un mondo strano, diverso, dove le figure inquietanti sono in realtà (per la maggior parte) amichevoli e desiderose di un’occhiata, sì curiosa ed incuriosita, ma sincera.

Certo è che il caro Tim non ha gusti musicali disdicevoli, anzi.
Foto di Emanuela Giurano

Èd è emotivamente più impattante del previsto avere la possibilità di osservare da vicino il materiale realizzato da Tim Burton, le sue opere giovanili o risalenti alla sua entrata nel mondo degli studios (rivedere Vincent è sempre un piccolo colpo al cuoricino).

Un percorso lungo una vita intera

È interessante osservare, inoltre, i numerosi concept di progetti mai andati in porto, gli studi di personaggi poi apparsi sul grande schermo (esempio pop: la Sposa Cadavere ha un numero incredibile di bozzetti, disegni e revisioni già dagli anni ’90) ed il cambiamento del suo approccio nei film “live action” nel corso degli anni (da Beetlejuice a Dumbo, passando per Edward Mani di Forbice e Alice in Wonderland, senza dimenticare Batman e quel capolavoro inutilmente bistrattato di Mars Attack!).

Ricorda “Il Giardino delle Delizie” di Bosch, vero?
Foto di Emanuela Giurano

Il percorso (come abbiamo detto all’inizio) prosegue lungo una sorta di spirale che arriva quasi al culmine della Mole, con un senso di vertigine che cresce poco a poco, un po’ per l’emozione, un po’ per la fobia del vuoto del sottoscritto.

L’esposizione – sia delle opere, sia della narrazione – è ordinata e bella da seguire: ogni tanto osservi, proseguendo il tuo cammino; ogni tanto ti fermi per ammirare con più calma qualcosa che difficilmente rivedrai. Dipinti, storyboard, miniature e pezzi originali… c’è da avere le vertigini!

Foto di Emanuela Giurano

La mostra dedicata all’estro creativo di Tim Burton sarà visitabile presso la Mole Antonelliana di Torino dall’11 ottobre 2023 al 7 aprile 2024.

Se passate per la città sabauda, fatevi dunque un regalo: godetevi e smarritevi per un paio d’ore in un luogo che, di solito, forse solo nei sogni si rimembra.

a cura di
Andrea Mariano

foto di
Emanuela Giurano

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Andrea Mariano

Andrea nasce in un non meglio precisato giorno di febbraio, in una non meglio precisata seconda metà degli Anni ’80. È stata l’unica volta che è arrivato con estremo anticipo a un appuntamento. Sin da piccolo ha avuto il pallino per la scrittura e la musica. Pallino che nel corso degli anni è diventato un pallone aerostatico di dimensioni ragguardevoli. Da qualche tempo ha creato e cura (almeno, cerca) Perle ai Porci, un podcast dove parla a vanvera di dischi e artisti da riscoprire. La musica non è tuttavia il suo unico interesse: si definisce nerd voyeur, nel senso che è appassionato di tecnologia e videogiochi, rimane aggiornato su tutto, ma le ultime console che ha avuto sono il Super Nintendo nel 1995 e il GameBoy pocket nel 1996. Ogni tanto si ricorda di essere serio. Ma tranquilli, capita di rado. Note particolari: crede di vivere ancora negli Anni ’90.

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