“Il re del gelato” un giallo di Cristina Cassar Scalia

“Il re del gelato” un giallo di Cristina Cassar Scalia
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Avevo bisogno di un libro non troppo lungo e, per caso, guardando tra le copertine delle opere in biblioteca, ho visto questo titolo: Il re del gelato di Cristina Cassar Scalia. Premetto che di solito non prediligo il genere giallo, ma ho deciso di prenderlo per fare una nuova esperienza di lettura, e non ho sbagliato.

L’autrice è nata a Noto, ha esordito nel 2014 con il romanzo La seconda estate, insignito del Premio Capalbio Opera prima, seguito da Le stanze dello scirocco e nel 2018 Sabbia nera, dove per la prima volta compare il vicequestore Giovanna Guarrasi, protagonista anche de Il re del gelato. A questo sono seguiti poi altri titoli della serie tra i quali La logica della lamparaLa salita dei SaponariTre passi per un delitto.

Il re del gelato è un prequel di Sabbia nera, dove la protagonista, il vicequestore aggiunto Giovanna Guarrasi, per tutti Vanina, è da poco arrivata a Catania e si trova a dover risolvere un’indagine piuttosto delicata. Si tratta del ritrovamento di alcune pillole all’interno di vaschette di gelato prodotte dalle gelaterie della catena “Il Re del gelato” e, successivamente, della morte del proprietario: Agostino Lomonaco.

Vanina è palermitana e, dopo un periodo alla questura di Milano, è tornata in Sicilia, a Catania alla sezione reati contro la persona della Squadra Mobile. 

La Guarrasi, sta ancora facendo conoscenza con i componenti della sua nuova squadra ma, nonostante i suoi modi a volte un po’ bruschi, riesce a farsi apprezzare e ad ottenere il massimo da ognuno di loro. 

La protagonista de Il re del gelato

Vanina è una donna forte che, come si intuisce da alcune sue stesse frasi nel libro, sta cercando di dimenticare un dolore del passato legato alla sua città, Palermo, e si tuffa a capofitto nel lavoro quasi fosse un modo per anestetizzarsi alla sofferenza.

“Il fatto che non avesse nemmeno tentato- o meglio che avesse evitato- di tornare nella sua città la diceva lunga su quanto profonda e dolorosa fosse la ferita che continuava ad allontanarla da tutto quello che amava”

Non ha peli sulla lingua e soprattutto non ama i “lecchini”: questo lo mette subito in chiaro con la sua squadra.

Nei pochi momenti liberi il cibo è qualcosa che la consola, e che non si fa mai mancare, come la brioche con lo zucchero granellato sopra e la granita, la mattina prima di andare in ufficio.

Insieme a Vanina, Catania e i paesini limitrofi diventano non solo un’ambientazione, ma veri e propri protagonisti insieme a lei.

Lo stile narrativo in Il re del gelato

L’autrice riesce a farti frequentare i luoghi attraverso i sensi della sua protagonista, facendo passare ogni emozione e sensazione dai dialoghi con frasi dialettali, dal racconto di momenti di vita quotidiana, dalla scelta dei posti dove cenare e ai rapporti con le persone che le stanno intorno.

“Catania non si fermava mai, manco alle due del mattino. Per tornarsene a Santo Stefano Vanina impiegò più di quanto di solito ci metteva in un’ora di punta del pomeriggio”

Nel romanzo troviamo non solo il racconto fedele di un luogo, con tutte le sue particolarità, ma anche dei personaggi a tutto tondo e dei temi difficili come la mafia.

Lo stile dell’autrice mi è piaciuto tantissimo soprattutto per i dialoghi infarciti da espressioni dialettali e modi di dire. 

Ho apprezzato anche il valore che emerge dal lavorare insieme, in squadra. Vanina è bravissima a far capire a tutti che ognuno ha un ruolo fondamentale. La sua determinazione e fragilità insieme la fanno vedere per quella che è: una donna che si impegna per fare un buon lavoro, e che ogni giorno deve misurarsi con le sue debolezze e con situazioni a volte difficili, ma appunto non è sola.

Consiglio questo libro a chi ha voglia di una lettura piuttosto leggera, a tratti divertente ma che ti lascia qualcosa.

Io non mancherò di leggere gli altri titoli della serie. E tu, avevi già letto qualcosa di questa autrice? 

a cura di
Anna Francesca Perrone

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