“Passeggeri della notte”: la recensione in anteprima del nuovo film di Mikhael Hers

“Passeggeri della notte”: la recensione in anteprima del nuovo film di Mikhael Hers
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Presentato in anteprima alla 72ª edizione del Festival di Berlino, il 13 aprile arriva finalmente al Cinema “Passeggeri della Notte”. Con Charlotte Gainsbourg, Quito Rayon Richter, Noée Abita e Megan Northam, il film, diretto da Mikhaël Hers, ci ha profondamente sorpreso ed emozionato. Noi di The Soundcheck lo abbiamo visto in anteprima e siamo lieti di parlarvene qui, in questo articolo!

Si è fatto attendere a lungo, ma finalmente ci siamo!
Passeggeri della Notte, il film francese di Mikhaël Hers presentato al Festival di Berlino 2022, è pronto ad arrivare in Italia il prossimo 13 aprile.

Prodotta dalla Nord-Ouest Films e dall’Arte France Cinema, la pellicola sarà distribuita nelle nostre sale da Wanted Cinema.

Una storia poetica 

Siamo a Parigi, nel 1981.
La città è in festa, la folla si riversa nelle strade, gioiosa ed urlante, acclamando l’elezione del presidente Mitterand. 

Elisabeth, chiusa nella sua auto, non prende parte ai festeggiamenti.
Lei, una donna di quarant’anni, con un matrimonio in bilico e il peso di una famiglia sulle spalle. 

Lei che, qualche anno più tardi, dovrà riprendere in mano la sua vita, cercando di darle una svolta, per garantire un futuro a se stessa e ai suoi figli, dopo l’improvviso abbandono del marito. 

In questa nuova dimensione familiare, il fragile equilibrio sarà nuovamente infranto dall’arrivo di Talulah, una giovane e problematica vagabonda che metterà a soqquadro la vita di Elisabeth e Matthias.

L’aspetto che più colpisce di Passeggeri della Notte è sicuramente la delicatezza e la poeticità con cui è raccontata questa storia. Quella della vita di una donna ordinaria, quella di Elisabeth e dei suoi figli, all’interno della quale viene catapultato lo spettatore.

La vita complicata di una donna che, abbandonata dal marito, deve lottare e tornare a mettersi in gioco. 

Un’esistenza difficile, segnata da sacrifici e rinunce, ma anche da tanti pianti, abbracci e risate. Quelle proprie di un film in grado di non scadere mai in un sentimentalismo sfrenato, macchietta di se stesso, mantenendo, al contrario, un distaccato tono malinconico percepibile negli sguardi persi alla finestra, in quel velo di fumo di sigaretta appena accesa, nel buio della notte che avvolge ogni cosa. 

La vita emerge in questi dettagli, vera protagonista, in tutta la sua poeticità. 

I nostalgici anni ‘80 

Per quanto riguarda l’ambientazione, una delle principali esigenze di Hers è stata quella di dedicare particolare attenzione al contesto storico-politico all’interno del quale si sviluppa la storia. 

Un periodo storico – quello degli anni ‘80 – che presenta un significato particolare per il regista, legato ad esso dai ricordi nostalgici della sua infanzia. 

Il film è, dunque, un viaggio a ritroso.
Un ritorno nostalgico ad immagini, forme e colori proprie degli anni ‘80. 

A scandire l’andamento della pellicola è, infatti, anche l’inserimento da parte di Hers di immagini e filmati in 4:3, trovate all’Institut National de l’Audiovisuel o girate direttamente dalla troupe con una Bolex, (una piccola macchina da presa meccanica che conferisce al girato l’aspetto di immagini d’archivio). 

Tutto questo per donare al film quel sentimento – quell’emozione – capace di riportarci indietro nel tempo, con nostalgia, allo spirito di quegli anni! 

I Passeggeri della notte 

Un momento di fondamentale importanza nel film è sicuramente quello in cui Elisabeth inizia a lavorare per una stazione radio, in un programma notturno chiamato – per l’appunto – “Passeggeri della notte”. Durante la messa in onda, gli ascoltatori sono invitati a chiamare al centralino, per rivelare qualcosa di loro e sulle loro esistenze.

Queste vite, sconosciute e nascoste, assumono una reale concretezza all’interno del programma radio. E si accomunano tutte, legate da un filo invisibile. 

Sono le vite dei Passeggeri, coloro che percorrono i sentieri silenziosi del cuore della notte parigina e vi si perdono. Coloro che hanno segreti, paure e problemi da celare, che scompaiono col sorgere del sole, per poi ripresentarsi la notte seguente. 

In un eterno alternarsi di immagini diurne e notturne di vita quotidiana, le esistenze e le storie di queste persone si intrecciano, sullo sfondo di Parigi. 

E l’identità di questi Passeggeri ci risulta ben chiara. 

I Passeggeri della notte sono tutte quelle persone che camminano silenziosamente, senza lasciar alcuna traccia. 
Coloro che vagano nell’oscurità senza arrendersi mai, cadendo e rialzandosi ogni volta, stanchi ma impavidi, nonostante il trattamento che la vita ha riservato loro.

a cura di
Maria Chiara Conforti

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