Pretty Woman – Il Musical – Gran Teatro Morato, Brescia – 25 marzo 2023

Pretty Woman – Il Musical – Gran Teatro Morato, Brescia – 25 marzo 2023
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Ieri sera, 25 marzo, al Gran Teatro Morato di Brescia è arrivato lo scoppiettante musical di Pretty Woman! Una comedy esilarante che ripropone tutto lo schema narrativo del film!

Lo spettacolo è ovviamente la versione teatrale musicale della commedia romantica cult degli Anni Novanta con Richard Gere e Julia Roberts. Difatti questo adattamento per il palcoscenico è stato effettuato dal regista del film, Gary Marshall, e dallo sceneggiatore, Jonathan F. Lawton.

La pellicola è una brillante commedia romantica che, al tempo, ha ottenuto un successo straordinario ed è diventata negli anni un must see. Dato il successo, gli autori hanno deciso di realizzare una versione musical coinvolgendo Bryan Adams e Jim Vallance alle musiche.

Tuttavia, la versione musical teatrale italiana non ha le canzoni in lingua in originale, ma sono state tradotte.

Nel 2018 c’è stato il debutto a Broadway, mentre quì da noi la versione musical teatrale di Pretty Woman è giunta nel 2021, dove ha bissato il successo d’oltreoceano.

C’era una volta

Di cosa parla Pretty Woman? I più di voi conosceranno il film, ma il sottoscritto è arrivato vergine alla visione del musical. Non ho visto il film. Della storia conoscevo solo l’iconico incipit: Un miliardario incontra per caso una prostituta e si innamora di lei.

Ebbene, il plot non è cambiato e, parlando con vari amici, Pretty Woman – Il musical mantiene lo schema narrativo della pellicola, proponendo gli stessi siparietti e le stesse gag comiche.

La storia l’ho trovata molto divertente e d’intrattenimento leggero. Ci sono momenti esilaranti, con tanti cliché ed elementi d’attualità sull’apparenza e sull’etica che può condurre una persona. Si ride di gusto. Da un racconto simile si possono trovare diverse chiavi di lettura votati a: l’apparenza inganna, l’abito non fa il monaco e si potrebbero aprire dibattiti etici e morali sulla prostituzione.

Quindi una commedia che non serve solo per intrattenere, ma come tutte le opere brillanti che si rispettino, lo spettacolo propone nel suo intreccio, sottopelle, anche spunti riflessivi che arricchiscono la sua visione, appagando sia lo spettatore alla ricerca di divertimento e sia quello più sofisticato che si aspetta quel qualcosa in più oltre le gag.

Pretty Woman in realtà una favola moderna, una sorta di rilettura in chiave odierna della seminale Storia del Principe Azzurro. Tale cosa è intrinseca nella sua concezione e viene più volte dichiarata, più o meno direttamente, all’interno della narrazione.

Luci, sipario, è showtime!
Fonte foto: https://www.ilmohicano.it/2021/09/16/il-28-settembre-al-teatro-nazionale-debutta-il-musical-pretty-woman/

Pretty woman è una storia che parla di sogni e di seconde opportunità.

In svariati mezzi narrativi, di matrice prevalentemente statunitensi, è stato raccontato più e più volte il classico cliscé del/della giovane che fantastica di realizzare i propri sogni. L’America è la terra delle opportunità e chi è in epoca moderna la culla, la fabbrica dei sogni per eccellenza? Hollywood.

Perciò, l’ambientazione è Los Angeles, Hollywood Boulevard.

A livello scenografico, per sopperire alle numerose location, il musical utilizzata una struttura unica che si può aprire e chiudere a fisarmonica in base alle esigenze di copione e viene “arredata” attraverso cambi di scena in corso d’opera.  

Ci sono tanti cambi d’abito, con costumi variegati e tanti elementi scenografici ornamentali che arricchiscono la storia e hanno un ruolo essenziale a livello narrativo. Colorati, ben fatti e con coreografie elaborate che in taluni casi fanno strappare un sorriso per quanto strambi siano.

Per differenziare ambiente, in centro della struttura scenografica, c’è un ovale, una sorta di specchio, che, in base alle location, presenta un fondale, un’insegna del luogo. Una scelta molto intelligente che permette agli spettatori di comprendere in modo semplice le coordinate spaziali.

Ovviamente, oltre alla scenografia, ai balletti e ai costumi, anche le luci hanno la loro importanza e anche sotto questo aspetto Pretty Woman – Il musical si conferma eccellente e ricco. Le luci danno risalto ai costumi e valorizzano le scenografie, incrementando l’aura spettacolare.  

Quindi, dal punto di vista tecnico, lo spettacolo è eccellente.

I sogni sono desideri
Fonte foto: https://www.ilrossetti.it/it/spettacoli/pretty-woman-3132

I musical si sa vivono di canzoni. Non è un caso che i cult del genere hanno delle melodie orecchiabili che, con il tempo, sono andate al di là dell’opera stessa e sono diventate delle hit a sé stanti.

Negli ultimi anni ci sono stati numerosi progetti musicali teatrali che sono basati su opere cinematografiche. Spesso, le loro opere filmiche non avevano elementi musicali se non di contorno come una canzone portante. Quindi gli adattamenti per il teatro musicale hanno dovuto subire un trattamento melodico e gli sono state costruite ad hoc delle melodie.

A volte l’aspetto musicale è superiore alla storia in sé, mentre ad altre la storia è nettamente più variegata e sbilanciata rispetto alle canzoni. Pretty Woman – Il musical fa parte di questa seconda categoria.

Viene data più importanza alla narrazione piuttosto che alle canzoni.

Se la storia non delude e si conferma ben riadattata per il mezzo teatrale, dal punto di vista musicale c’è una povertà incredibile. Non c’è una canzone che rimane impressa nella mente. Nessuna traccia che faccia venire voglia di essere riascoltata e ricercata dopo la visione teatrale.

Questo purtroppo è un grave deficit ma si sa che questi adattamenti teatrali sono perlopiù mode per attirare spettatori. Fortunatamente il comparto drammaturgico e di creazione scenotecnica è eccellente e perciò permette a Pretty Woman – Il musical di essere soddisfacente, altrimenti sarebbe stato uno spettacolo insoddisfacente.

La canzone portante del film, che in realtà non è stata scritta per il lungometraggio ma è stata cantata nel 1964 da Roy Orbison e si intitola Oh, Pretty Woman viene echeggiata durante tutto il musical. Tuttavia, all’interno della diegesi narrativa, viene sfruttata come sottofondo e come hit risolutiva per il finale.

Oh, Pretty Woman!

In sostanza, Pretty Woman – il musical si conferma un buon adattamento del cult filmico del 1990. Uno spettacolo di puro intrattenimento. Leggero, divertente e con momenti comici esilarati.

Sotto il profilo della commedia, lo spettacolo soddisfa in pieno e permette di passare una buona serata.

Ieri sera, un nutrito gruppo di spettatori si è divertito al Gran Teatro Morato di Brescia e si è scatenato a fine visione ballando la leggendaria hit di Roy Orbison.

a cura di
Daniele Marazzani

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