Pink Floyd: Dopo 50 anni, l’audio spaziale ti porta davvero su “The Dark Side of The Moon”

Pink Floyd: Dopo 50 anni, l’audio spaziale ti porta davvero su “The Dark Side of The Moon”
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In occasione del 50° anniversario dall’uscita di The Dark Side Of The Moon, il 24 marzo uscirà un nuovo cofanetto deluxe con l’album in audio spaziale Dolby Atmos. Noi abbiamo avuto l’opportunità di ascoltare questa nuova versione in anteprima, all’Anteo Palazzo del Cinema di Milano

Uno dei più iconici ed influenti album di sempre, “The Dark Side Of The Moon” dei Pink Floyd continua a raccogliere nuovi ascoltatori in tutto il mondo. L’album è concepito in parte durante le performance live e la band ne esegue una prima versione in anteprima al London Rainbow Theatre prima che inizi la registrazione.

“The Dark Side Of The Moon” è l’ottavo album in studio dei Pink Floyd, pubblicato originariamente negli Stati Uniti il 1° marzo e poi nel Regno Unito il 16 marzo 1973. La band registra il nuovo materiale tra il 1972 e il 1973 agli EMI Studios (ora Abbey Road Studios) a Londra. La copertina iconica, che rappresenta lo spettro di un prisma, viene progettata da Storm Thorgerson dello studio Hipgnosis e disegnata da George Hardie. ‘The Dark Side Of The Moon’ ha venduto più di 50 milioni di copie in tutto il mondo.

L’esperienza

Dopo una breve introduzione di qualche minuto, riguardo all’importanza storica dell’album e l’esperienza che stavamo per fare, le luci si sono spente e il viaggio è iniziato.

La sala era strutturata con delle casse messe, oltre che ai lati della sala, anche sul soffitto.
Questo serviva per far provenire i suoni da un ulteriore punto e rendere l’ascolto dei brani ancora più immersivo.

C’è da dire che “The Dark Side of The Moon” si presta particolarmente bene a questo esperimento dell’audio spaziale. Infatti, chi ha ascoltato l’album sa che non è presente solo musica ma anche suoni ambientali, come passi, pioggia etc.

Le lunghe parti strumentali, invece, accompagnano l’ascoltatore in uno stato di trance, cullandolo tra una nota e l’altra, e con l’audio spaziale questa sensazione diventa ancora più forte. Si ha infatti la percezione di essere chiusi all’interno di una bolla in cui i suoni provengono da ogni direzione.

La sensazione prevaricante è quella di completo relax. Fino alla botta di energia data dall’incredibile voce di Clare Torry nell’assolo di “The Great Gig In The Sky”, che continua a far venire la pelle d’oca a distanza di 50 anni.

Da “Speak To Me” a “Eclipse”, passando per il brano più lungo dell’album “Us And Them”, il viaggio all’interno di The Dark Side of The Moon dei Pink Floyd è stato, ancora una volta, unico e inimitabile. Con questa nuova modalità di ascolto si aggiunge un unico aggettivo alla lunghissima sfilza: imperdibile.

Unico grande problema di questo audio spaziale è che se non lo provate in una sala adatta, non vi avvicinerete neanche lontanamente all’esperienza che abbiamo vissuto noi.

a cura di
Edoardo Iannantuoni

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