Triangle of Sadness è l’ultimo film di Ruben Östlund uscito nelle sale italiane il 27 ottobre 2022. Andiamo a vedere più da vicino il film vincitore della palma d’oro al 75esimo Festival di Cannes.
Trama
Il film è diviso in tre capitoli. Nel primo siamo sulla terra ferma e i protagonisti sono Carl e Yaya, una coppia di fidanzati. Carl è un modello che non riesce ancora ad avere pieno successo, Yaya è una modella e influencer che guadagna molto più del partner. Nonostante una vita apparentemente perfetta e la voglia di mostrare sempre un’esistenza felice e piena, la coppia è in crisi e non sono così ricchi come fanno credere. Alla fine di questo capitolo i due vengono invitati su uno yacht per una crociera di lusso in cambio di sponsorizzazioni sui social.
Nel secondo capitolo siamo sullo yacht e conosciamo tutti gli altri personaggi. Spiccano delle personalità interessanti, chiaramente tutti vivono nel lusso e nello sfarzo e si sono arricchiti con attività insolite. Ad esempio la coppia di anziani, Winston e Clementine, che ha fondato i suoi introiti sulla produzione di bombe a mano. Durante una cena si scatena il panico, perché lo yacht viene colpito da una violenta tempesta. I movimenti turbolenti dell’imbarcazione generano un’ondata di mal di mare e gli ospiti vengono travolti da attacchi di vomito e diarrea.
Nel terzo e ultimo capitolo torniamo sulla terra ferma, ma perché lo yacht viene attaccato dai pirati e i sopravvissuti si rifugiano su un’isola. Qui i personaggi devono imparare a sopravvivere e a rifondare le loro gerarchie sociali. Infatti la capitana diventa Abigail, una donna che sulla nave era un’inserviente. Il film termina con una domanda implicita: riusciranno i nostri eroi a tornare a casa sani e salvi?

Significato e stile
Come ogni film d’autore che si rispetti la trama è solo un’espediente per rappresentare in modo allegorico un pensiero molto più profondo. Attraverso immagini forti, una sottile e piccante ironia e frasi messe non a caso, viene fuori il messaggio di Östlund. Un film con situazioni assurde, esageratamente cinico, che spiattella liquidi corporei sulla pellicola come nutella sul pane, non è esattamente la descrizione della nostra società?
Il regista propone sempre una riflessione tra contrari, come felicità e tristezza, povertà e ricchezza, potere e debolezza. Di ogni cosa c’è sempre il suo contrario e ognuno ambisce al miglior stato possibile anche al costo di annullare se stesso.
Per tutto il film abbiamo la netta sensazione che sia la ricerca di denaro a muovere i personaggi. Carl e Yaya litigano su chi debba pagare la cena, così il denaro si insinua anche nelle questioni di genere. Sullo yacht gli ospiti ricchi, abituati ad avere sempre quello che chiedono, non si fanno problemi a pretendere anche le cose più improbabili, come bambini capricciosi. Ma solo quando siamo sull’isola ci rendiamo conto che il denaro non risolve niente. Qui emerge prorompente il pensiero del regista, perché è il potere a generare il successo, è il potere a cui tutti ambiscono, sia ricchi che poveri. Il potere è una droga che una volta provata ti crea dipendenza. Quando i poveri hanno potere sanno essere spietati tanto quanto i ricchi.
Nel suo fare eccentrico, nei suoi modi bizzarri e nella sua ironia sorprendente questo film non fa altro che mostrarci il mondo fuori dalla finestra della nostra stanza.
a cura di
Ilaria Mazza
Seguici anche su Instagram!