“Ginny&Georgia”: la serie Netflix tra commedia e drama

“Ginny&Georgia”: la serie Netflix tra commedia e drama
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La seconda stagione della serie scritta da Sarah Lampert vede protagonista il rapporto complesso e altalenante tra la figlia Ginny e la madre Georgia

Una storia al confine tra commedia esasperata e realtà

La prima stagione di Ginny&Georgia può apparire tranquilla, simile alla solita commedia adolescenziale, eppure piccoli flashback ricalcano punti cruciali dell’infanzia di Georgia divenuta una giovane madre a soli 15 anni.

Su di lei grava man mano il peso del giudizio sociale nei confronti della decisione di crescere due figli da sola, con alle spalle tre relazioni fallite. Eppure l’animo sapiente di una madre sa perfettamente come schivare gli effetti collaterali del giudizio, cercando di evitare che esso sfiori e contagi l’animo dei figli.

Questi rimandi al passato, soprattutto nell’ultima stagione, diventano sempre più continui ed intensi. L’obiettivo è ricreare un percorso di vita per aiutare lo spettatore a dare un senso alle vicende del presente.

Il tormento della protagonista Ginny diventa perturbante e sfocia in un grido d’aiuto, attraverso pratiche di autolesionismo e attacchi d’ansia, che ricorda l’approccio della serie 13 Reasons Why a temi sensibili. A portarla ad azioni così forti è il continuo contrasto con la madre. Quest’ultima è reduce da una infanzia estremamente complessa, che la spinge a prendere decisioni anche oltre l’immaginabile.

L’incapacità di Georgia ad adattarsi alla classica figura di madre sdoppia il suo personaggio in due direzioni, che si contrastano a vicenda. La prima la risucchia nel vortice dell’illegalità e della critica profonda contro una morale poco presente, la seconda invece assorbe tutto ciò che c’è di amorevole e compassionevole nelle motivazioni di un atto materno.

Ginny e Georgia in un’immagine della serie (fonte: Pinterest)
Un’innocenza che si spezza

Ricordiamo la prima stagione come una storia sicuramente complessa, ma raccontata attraverso il genere comedy e con toni leggeri. Il finale è comunque drammatico con la fuga da parte di Ginny e Austin, il fratello più piccolo, dalla casa della madre per raggiungere il padre. Già quest’ultima scena lasciava presagire un tono più duro, che si è dimostrato essere il motore principale di questa nuova stagione.

I due ragazzi affrontano quindi uno smarrimento emotivo, soprattutto la primogenita. Seppur poco rabbiosa nelle interazioni sociali, finisce per crearsi uno scudo col quale si isola dal resto del mondo. La rabbia però, causata da alcune verità della madre, si fa largo tra gli impulsi interni della ragazza in una condizione di sopravvivenza.

In questo senso lo spettatore partecipa alla rottura tagliente del registro narrativo, che accompagna la prima lettura della serie e si trasforma nella metafora della fine dei pensieri infantili di Ginny. Una crepa che si allarga sempre di più e si riempie attraverso la rappresentazione dei disturbi adolescenziali dei personaggi che accompagnano in modo fluido il racconto.

Anche la recitazione stessa di Antonia Gentry subisce un mutamento. L’interprete di Ginny risulta più fluida e credibile, soprattutto nei momenti in cui le emozioni irrompono con forza nella vita del personaggio. Sembrano essere proprio queste a scandire le vicende, in un vortice di immedesimazione che rende difficile il distacco tra la realtà e l’incarnazione inevitabile di un’empatia emotiva.

La recitazione di Brianne Howey invece, è particolarmente teatrale, al limite del verosimile. Che sia una caratteristica interpretativa dell’attrice o una scelta voluta dal regista, l’effetto rende più aspre le vicende che la vedono protagonista. L’espressività diventa un filo conduttore della tragedia vissuta che, anche senza dialogo, rivela l’alterazione di un metodo per affrontare il mondo.

Nuove figure entreranno a far parte del mondo di Ginny e Georgia. Alcune sono fondamentali per ricreare una storia già vissuta e dare continuità al presente. Altre, di contro, assumono ruoli marginali, ma probabilmente le conosceremo meglio nelle prossime stagioni.

In questa seconda stagione le due figure, seppur di generazioni diverse, sembrano somigliarsi e il passato di Georgia si intreccia con le scelte del presente di Ginny. Le vicissitudini ormai avvenute sono il capro espiatorio per evadere dalla realtà e dal dolore che ne ha causato. Il respiro diventa insofferente nel tentativo di esprimersi nella tranquillità di una madre e nella fiducia di una figlia.
La corsa alla verità continua per Ginny&Georgia.

a cura di
Rebecca Puliti

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