Litfiba- Villafranca – 29 luglio 2022

Litfiba- Villafranca – 29 luglio 2022
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Torna il ruggito della rock band italiana più ribelle di sempre, i Litfiba, per l’ultimo girone che vedrà il ritiro dei ragazzacci dai palchi di tutta Italia

Una serata piena di emozioni che solo i veri rocker sanno creare, grazie alla vibe di Piero Pelù con Ghigo e la sua band Litfiba che hanno scaldato la serata decisamente bagnata di ieri sera presso il Castello Scaligero di Villafranca (Verona).

Piero Pelù dei Litfiba
Piero Pelù

All’arrivo, il cielo grigio e il sito medievale con un pubblico variegato di baby boomers e generazione X presenti con dress code rigorosamente “Litfiba mode” o rock and roll band, aveva quasi un nonsoché di Irish mode. I food truck di cibarie cariche di energia (che comunemente chiameremmo luride, ndr) immancabilmente erano presenti all’interno delle mura per rifocillare i presenti prima di saltare due ore insieme sotto la pioggia.

I Litfiba, icona rock nata nei mitici anni ’80 a Firenze, hanno fatto (e faranno) la storia del rock italiano seppur questo tour sia il loro “Ultimo Girone” in Italia. Piero Pelù, Ghigo e tutta la band hanno letteralmente incendiato la scena con i loro brani storici in scaletta, vedendo un pubblico sempre più coinvolto e scatenato, come al contempo scatenata era la pioggia incessante per tutte le due ore di concerto.

La band ad oggi vede, oltre agli storici Piero Pelù e Ghigo Renzulli, anche Luca MartelliLuc Mitraglia alla batteria, Fabrizio SimoncioniSimoncia” alle tastiere, e infine Dado NeriBlack Dado” al basso.

Fan dei Litfiba
Fan Litfiba
Tempo di spettacolo che sta per incominciareee

Si apre il sipario con i brani storici “Ritmo 2#”, “Proibito” e “Tex” made in ‘80s e ‘90s che riportano subito all’anima e messaggio che da sempre i Litfiba lanciano: ribellione e schieramento di fronte alle ingiustizie, promuovendo sempre la libertà e amore con tutti/e. Anche dalle parole di Piero, ricordando la macabra attualità di uno “sbruffone con il colbacco” che ha deciso di avere potere su un’altra popolazione e intona “La Preda”. O ancora esprimendo il suo favore verso il popolo ucraino dedicandogli “Eroi nel vento”.

Tempo di teste pensanti

La festa continua, e sulle labbra di tutti/e i fans risuonano le parole e cori dei suoni procedenti dal missile chitarroide che è Ghigo! Ma la critica di Pelù non smette: ricorda anche la popolazione curda assediata da anni e di cui il tutto cerca di essere insabbiato dal presidente turco Erdoğan identificandoli come “il lasciapassare dell’Occidente, anche se loro non hanno chiesto di esserlo”, e anche qui dedicandogli il brano “Instabul”.

Litfiba - Piero Pelù agita il microfono a Verona
Il classico lancio a giro del microfono di Piero Pelù
Tempo di memorie

A questa tripletta commemorativa, seguono altri brani più introspettivi di ognuno di noi come “Vivere il mio tempo”, “Fata Morgana” e “Bambino” perché “alla fine c’è un bambino dentro ognuno di noi” ci dice il frontman. È poi il momento di ricordare grandi artisti come l’ex membro Ringo, (morto a soli 27 anni, ndr) esibendo il brano a lui dedicato “Il volo”.

Tempo di energia

Segue poi il momento tanto atteso dei brani più celebri della band fiorentina, come “Spirito”, “Paname” e il brano più erotico della scaletta… “Regina di Cuori”! Per chi non avesse mai partecipato a uno di questi concerti dei Litfiba, a metà o fine di questo brano vi è una challenge lanciata dal frontman per il famoso “scapezzolamento” delle dolci donzelle per essere nominate Regine di Cuori del luogo in cui è ospitato il concerto. Qualcuna apparentemente l’ha fatto, ma ahimè non vi è stato nessun maxischermo a documentarlo.

Litfiba - Ghigo Renzulli alla chitarra a Verona
Ghigo
Blackout rock

Ebbene sì, l’agitazione di tutti era sempre attiva, microfoni e luci senza soste, strumenti infuocati che suonavano, ma la natura ci ha ricordato che ha il poter su di noi. Dopo 10 minuti di blackout dovuto al temporale che si stava scagliando su di noi, ecco che ritorna la luce con un Pelù in ottima forma (ovvero senza maglietta ndr).

E’ il momento dei saluti e dei bis che si sono uniti (visto il tempo perduto per il blackout), con un rientro al top con “Lacio Drom” che per chi non lo sapesse significa in lingua romanes (dei Rom) “buon viaggio”. Seguono poi “El diablo”, altro brano icona di questa band fiorentina , “Lo Spettacolo” forse in vena ironica inserito a fine della scaletta (il ritornello cita “Lo spettacolo deve ancora cominciare…”, ndr)  e “Cangaceiro”.

Una band che seppur nell’ultimo girone dantesco, ha infuocato tutti portandoci dentro e con loro. I Litfiba saranno sempre dentro di noi, ragazzacci e ragazzacce sempre nel cuore.

Grazie mille Litfiba!

Qui la scaletta di ieri:

  1. Ritmo 2#
  2. Proibito
  3. Tex
  4. La preda
  5. Eroi nel vento
  6. Apapaia
  7. Woda woda
  8. Istanbul
  9. Vivere il mio tempo
  10. Fata Morgana
  11. Bambino
  12. Il volo
  13. Spirito
  14. Regina di cuori
  15. Paname
  16. Lacio drom (Buon viaggio)
  17. El diablo
  18. Lulù e Marlene
  19. Dimmi il nome
  20. Lo spettacolo
  21. Cangaceiro

a cura di
Francesca Bandieri

foto di
Mirko Fava

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Francesca Bandieri

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