Lucio Dalla – Anche se il tempo passa

Lucio Dalla – Anche se il tempo passa
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Installata nel cuore di Bologna, in occasione del decimo anniversario dalla morte del cantautore bolognese, con lo scopo di ripercorrere la vita e la carriera di una delle figure più importanti della musica italiana, è visitabile fino al 17 luglio la mostra dedicata a Lucio Dalla

Artista a tutto tondo, Lucio Dalla ha rivoluzionato e innovato completamente la storia della musica italiana. Questo racconta la mostra Lucio Dalla. Anche se il tempo passa, installata al museo civico archeologico di Bologna: come da un semplice clarinetto sia nato un mondo, l’universo Dalla

Tutta Bologna ti vuole bene, tu hai amato tutti, questo popolo ti capisce, dalle autorità agli ultimi.

Padre Boschi il giorno del funerale di Lucio Dalla a San Petronio

Vita

Bambino prodigio e artista poliedrico, Lucio Dalla, nato a Bologna il 4 marzo 1945, iniziò ad esibirsi già all’età di 3 anni, quando insieme alla sua amica d’infanzia Marzia Vaccari, formò per anni la coppia prodigio della compagnia lillipuziana Primavera d’arte, creata dal giornalista e drammaturgo Bruno Dellos. Per anni i due si sono esibiti nei maggiori teatri bolognesi, il teatro Duse, l’Arena del Sole, la Soffitta e non solo. 

Fonte: Bologna Welcome

Il reale momento, però, in cui Lucio si avvicina alla musica fu quando gli venne donato il suo primo clarinetto, secondo alcuni dalla madre Jole, secondo altri da Walter Fantuzzi. L’importante è che questo dono fu il punto di partenza per il lungo viaggio che il cantautore intraprese fino a diventare il Lucio Dalla che conosciamo noi oggi.

La carriera musicale

Iniziata da un amore per il jazz, proseguita nella musica leggera con la band Flippers e terminata nel cantautorato grazie ad artisti come Gino Paoli e Francesco De Gregori, la carriera di Lucio Dalla è stata lunga, personale e indimenticabile. Prima come interprete e poi come cantautore vero e proprio, Lucio colleziona dischi d’oro, di platino e non solo (Cambio è 7 volte disco di platino, Canzoni è 3 volte disco di diamante), arrivando alla vetta e lasciandosi dietro un’eredità di cui noi oggi possiamo godere. 

Fino all’ultimo Lucio ci ha permesso di ascoltare la sua musica, a cui è dedicata un’intera sala che vede come protagonista la tastiera che Lucio Dalla ha utilizzato durante il suo ultimo concerto a Montreux il 29 febbraio 2012, un giorno prima di lasciarci. La tastiera presenta ancora la scaletta di quel concerto ed è avvolta dai dischi e dai testi delle canzoni più famose del cantautore, piacevoli da leggere e decifrare con la sua voce in sottofondo.

Non mi ritirerò mai perché è la mia vita questa. Io amo il mio lavoro perché mi dà la possibilità di stare in mezzo alla gente, di parlar con la gente, di essere utile.

Lucio Dalla

Un artista poliedrico

Il talento di Lucio Dalla, però non si limita alla musica, anzi. Da sempre la sua passione per l’arte si è concretizzata nel teatro, ma in particolare nel 1996 lo vediamo impegnato concretamente in due progetti: voce narrante de Pierino e il lupo, opera ambientata nella sua amata Bologna, e direttore d’orchestra della Sinfonia dei giocattoli.

Il suo amore per le arti recitative arriva anche al cinema, ambito nel quale ci lascia numerose partecipazioni con grandi nomi del cinema italiano, tra cui anche Gassman. Quello che purtroppo, sia per noi che per lui, ci manca è una regia cinematografica firmata da lui. 

Amo il cinema più della musica. Quando sono a Bologna non guardo mai meno di un film al giorno.

Lucio Dalla

Caro amico, ti scrivo

Se c’è un filo rosso individuabile tra le sale di questa mostra è sicuramente l’amicizia. Il suo carattere socievole, infatti, gli hanno sempre permesso di creare legami forti e duraturi, tra i quali Lucio stesso ricorda Piera degli Espositi, amica d’infanzia con la quale condivideva la passione per la recitazione. 

Altra importante figura nella vita, soprattutto artistica, di Lucio Dalla è Roberto Roversi. La loro unione artistica ha vissuto alti e bassi, ma ha permesso a Lucio di spostare l’attenzione su temi politici e reali, portando la sua musica dove pulsa la vita reale: le fabbriche e i teatri di periferia. Nonostante la separazione tra i due, il 2013 vede la pubblicazione di una raccolta di tutte le loro canzoni rimaste inedite

Ai poeti piace cantare.
I molti versi delle tue canzoni
Sono serviti a me, innamorata,
per fare altri versi.

Alda Merini – Il silenzio è peggio della follia

a cura di
Giulia Focaccia

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Giulia Focaccia

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