“La battaglia dimenticata” non è la solita minestra [SPOILER]

“La battaglia dimenticata” non è la solita minestra [SPOILER]
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“La battaglia dimenticata” è un film basato su fatti storici realmente accaduti. È la seconda pellicola olandese più costosa di sempre ed è stata diretta da Matthijs van Heijningen Jr. Programmato per l’uscita nel 2020, è stato distribuito solamente a giugno 2021 nelle sale olandesi e da poco è disponibile su Netflix Italia.

Nel settembre del ’44 gli alleati conquistano Anversa ma il porto della città non è utilizzabile dato che l’estuario del fiume Schelda è ancora in mano ai nazisti. Il fiume è infatti l’unica via marittima per accedere al porto dal Mare del Nord. L’obiettivo degli alleati è quello di conquistare il fiume per permettere l’arrivo dei rifornimenti per proseguire l’avanzata verso Berlino.

I personaggi della vicenda [SPOILER]

Il film non si concentra, come molti altri suoi simili, unicamente sulla vicenda storica ma si basa sulla storyline di tre personaggi. I tre sono unicamente accomunati dal fatto che il loro destino li veda presenti contemporaneamente in questo contesto:

  • Un soldato olandese, Marinus Van Staveren (interpretato da Gijs Blom) unitosi alla causa nazista;
  • Un soldato inglese, William Sinclair (interpretato da Jamie Flatters), pilota di alianti;
  • Una donna olandese, Teuntje Visser (interpretata da Susan Radder), unitasi poi alla resistenza locale.
Marinus Van Staveren (Gijs Blom).
Le caratteristiche del film [SPOILER]

Il fatto che vengano seguiti tre personaggi non risulta pesante, anzi, dà una bella dinamicità al film che altrimenti potrebbe risultare lento. “La battaglia dimenticata” dedica buona parte del proprio inizio a presentare i personaggi, facendoli conoscere e creando empatia nello spettatore.

L’immersività non viene sacrificata e il passaggio da una storia all’altra non risulta forzato e drastico ma piacevole. Il filo narrativo di ogni personaggio, che si interrompe ogni cambio scena, suscita curiosità e voglia di proseguire la visione. I momenti di suspence e tensione sono sicuramente un altro punto forte di questa pellicola.

Il punto focale del film si può ricondurre al fatto di come i diversi personaggi vivano la guerra sulla propria pelle. Più che mostrarci i classici conflitti a fuoco in sè, anche se nell’ultima parte di film sono ampiamente presenti, il focus risulta sulla prospettiva di tre persone in posizioni umili.

I tre personaggi posseggono curriculum personali differenti e vengono sconvolti nella propria dimensione personale per tutta la vicenda. I personaggi sono estremamente dinamici e per tutta la durata del film possiamo vedere l’evoluzione di ognuno di essi.

La narrazione del soldato nazista è forse quella più emblematica. Inizialmente vediamo come esso sia fermamente convinto della scelta fatta in buona fede per cercare di creare un mondo migliore. Più passa il tempo però e più il soldato si rende conto per cosa stia veramente lottando. Il suo iniziale entusiasmo si trasmuta in alienazione per poi trasformarsi in ribellione al male nazista.

William Sinclair (Jamie Flatters).
La scena topica [SPOILER]

La scena più emozionante è quando Van Staveren e Wiliam si incontrano. Gli alleati riescono ad aggirare le difese naziste, cogliendo di sorpresa quest’ultime. Durante l’attacco William si ritrova perso tra la vegetazione, di cui è pieno l’estuario dello Schelda e Van Staveren lo sorprende con la possibilità di ucciderlo.

I due incrociando solamente gli sguardi, senza aprire bocca, capiscono di essere sulla “stessa barca” e che quindi non ne valga la pena di uccidersi. I soldati si lasciano proseguendo ognuno per la propria strada, mostrando come un lume di umanità fosse ancora presente durante quei tempi bui.

L’atmosfera del film

Il contesto della seconda guerra mondiale non può che essere drammatico e triste, a questo scopo sembra siano state fatte scelte a livello tecnico. Per tutto il film non vediamo una giornata con il sole, ogni giorno è nuvoloso o nebbioso rendendo tutto cupo anche a livello meteorologico. Un’altra scelta interessante, da questo punto di vista, sono i colori freddi decisamente accentuati nella fotografia.

Teuntje Visser (Susan Radder).

Le vicende storiche narrate sono sconosciute ai non addetti ai lavori e sono sicuramente trascurate sia a livello cinefilo che scolastico. Il titolo “La battaglia dimenticata” è nato sicuramente da questo fatto e svolge anche il suo compito di informare gli spettatori di questo importante avvenimento storico.

Allo stesso tempo però, se siete interessati a un film di guerra diverso dal solito, più intimo e più concentrato sull’essere umano in sé, con un punto di vista diverso dalle solite opere americane, non possiamo che consigliarvene la visione.

a cura di
Luca Montanari

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