I talebani e la rinascita dell’Emirato islamico

I talebani e la rinascita dell’Emirato islamico
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L’avanzata dei talebani è arrivata a un punto di svolta con la presa di Kabul e del palazzo presidenziale dove ora sventola la loro bandiera. Hanno annunciato che presto ci sarà la dichiarazione della nascita dell’Emirato islamico. In tutto ciò il presidente Ashraf Ghani è fuggito in Tagikistan.

La presa dei talebani sta avendo conseguenze drammatiche. Tutti in questi giorni abbiamo visto le immagini dell’aeroporto di Kabul raffiguranti gente disperata che tenta di prendere un aereo già stracolmo di persone. Per non parlare dei video dove viene ripreso un aereo in volo da cui cadono dei puntini. In realtà erano persone che hanno tentato un ultimo gesto in preda alla disperazione aggrappandosi al mezzo in fase di decollo.

Una conquista veloce ma non casuale

La capitale è stata una delle ultime conquiste, nonché la più importante. Ha fatto parte di un’operazione iniziata almeno un mese fa che si è concentrata negli ultimi 10 giorni, prendendo un ritmo veloce, tant’è che tre giorni fa i talebani avevano preso il Nord, Sud e Ovest e non ancora l’Est. In questo arco di tempo sono riusciti a imporsi anche nella parte restante.

Ricordiamo che nel 1996 i talebani avevano già instaurato un Emirato islamico poiché vinsero la guerra civile contro l’Unione Sovietica. Dissoltosi in seguito all’invasione statunitense del 2001, fu riconosciuto solo da tre governi: Pakistan, Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita.

FOTO DI Rahmat Gul/AP
La vita e l’annullamento delle donne

I taliban, orgogliosi della loro presa, oggi affermano: «La gente che prova a fuggire all’aeroporto non rispetta né la cultura né i valori afghani. Dovrebbero stare qui, nessuno farà loro del male» . (da Skytg24)

Cosa che però viene smentita da alcuni testimoni locali che raccontano la caccia casa per casa di oppositori, donne e filo-occidentali. Quindi dovevano aggiungere che tutto sarà tranquillo solo per chi segue i loro principi.

Gli studenti coranici, nel ’96, imposero il divieto di spettacoli, musica e intrattenimento.. Si poteva ricorrere all’amputazione di un arto o alla lapidazione come punizione per aver commesso un reato come il furto o l’adulterio.  

Pretendono barba lunga per gli uomini, vietando severamente qualsiasi taglio di capelli all’occidentale. Il gioco d’azzardo è considerato come stregoneria.

Si basano rigidamente su principi religiosi, seguendo la Sharia, e su costumi locali.

La fetta di popolazione più in pericolo sono le donne. Vogliono censire tutte le nubili sopra i 12 anni e farle sposare ai militari, come dei veri e propri bottini di guerra. Non bastava escluderle dall’istruzione e  dal mondo del lavoro, viene imposto loro di indossare niquab e burka. In un’intervista i talebani affermano che le donne potranno tranquillamente continuare la loro vita a patto che venga coperto il volto.

E anche qui si legge di testimoni locali, tra cui studentesse, che non confermano questa versione, anzi temono per le loro vite. Non a caso uno dei primi gesti è stato levare i volti scoperti delle donne nelle pubblicità sui muri della città.

Imbianchino che nasconde le donne con volti scoperti. FOTO DA Twitter LOTFULLAH NAJAFIZADA

– The famale, the woman can continue their life, they can go to the school, they can continue their education with islamic Hijab

– Why they have to cover their faces?

– Beacause it is in Islam

Un combattente talebano intervistato da Clarissa Ward, CNN

Combattenti talebani sul retro di un veicolo a Kabul. Il 16 agosto 2021, il cofondatore dei talebani Abdul Ghani Baradar, ha dichiarato la vittoria e la fine della guerra decennale in Afghanistan, il giorno dopo gli insorti sono entrati a Kabul per prendere il controllo del paese. FOTO DA EPA
La questione nel mondo

La situazione al livello internazionale è molto delicata. Russia e Cina hanno dichiarato di voler intraprendere relazioni amichevoli con i talebani che, come detto fino ad ora, hanno avuto una funzione anti-America e anti-NATO.

 La storia è strana se si pensa che gli studenti coranici combatterono fino al ’96 contro l’Unione Sovietica avendo quindi lo stesso “nemico” della NATO. Ricordiamo che gli Stati Uniti spalleggiarono i talebani in chiave anti-sovietica. Dopo l’attentato del 2001 e la conseguente politica di Bush della “guerra al terrorismo”, ci fu l’invasione americana in territorio afgano. Gli equilibri internazionali sono labili.
Anche l’Iran ha deciso di mantenere aperte le ambasciate a Kabul.

La Turchia vuole mantenere rapporti con tutte le parti comprese quella dei talebani ed è l’unico paese Nato interessato che si è mostrato aperto, forse per evitare l’ondata migratoria verso il paese o forse perché già da luglio si era mostrata interessata ad alcune zone di Kabul dopo il ritiro delle truppe occidentali.

La Merkel e Jonshon ribadiscono l’importanza della coerenza da parte della comunità internazionale per evitare una crisi umanitaria. Il PM britannico inoltre sembra intenzionato a indire un G7 tramite video per affrontare la questione.

Nel frattempo per aiutare concretamente la popolazione afghana, l’Albania si è subito detta pronta ad accogliere i profughi contrariamente all’Austria che ha adottato una linea dura come anche Grecia e Paesi Bassi.

FOTO DA Reuters
In Italia e il visionario Gino Strada

Nel nostro paese la discussione è ancora aperta nonostante la ministra dell’Interno Lamorgese abbia dichiarato:


Siamo in contatto con il ministero degli Esteri e delle Difesa per dare il massimo. Ne abbiamo già accolti 128 e altri erano già in programma entro il 30 agosto. Ci sarà un ulteriore flusso di migranti afghani. So che Unhcr ha dato una quantificazione dei flussi dei prossimi mesi che potrebbero farci preoccupare tenendo conto anche del rischio terrorismo. Noi stiamo monitorando e su questo abbiamo la garanzia da parte di tutte le forze che opereranno al meglio.

Dopo le terribili immagini e video che stanno segnando la storia, dopo una ritirata che la stampa USA sta definendo vergognosa e un’operazione disastrosa sul piano politico, militare e umanitario come minimo dovremmo mettere in atto soluzioni concrete per aiutare, come l’accoglienza.

Concludiamo dicendo che Gino Strada alla fine non aveva torto quando ha dichiarato in una delle sue ultime interviste a Presa Diretta il 14 maggio:

«Gli americani se ne vanno con una sconfitta, dopo aver speso più di 2 mila miliardi di dollari, e i talebani sono ancora lì. Gli afghani intanto sono più poveri del 2001, hanno avuto 4 milioni di profughi, un quarto della popolazione, più 150 mila morti, in prevalenza civili. Non si è speso per ricostruire un Paese ma per continuare una guerra. A cosa è servito? Zero».

a cura di
Alice di Domenico

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Alice Di Domenico

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