Lena A. spiega come liberarsi dalla fobia sociale

Lena A. spiega come liberarsi dalla fobia sociale
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Ho incontrato Lena A., cantautrice di Napoli che è stata adottata dalla scena romana grazie alla continua collaborazione con Giovanni Carnazza, che torna il 18 dicembre con un nuovo singolo dal titolo “Adesso Cera”, un invito a non nascondere i propri sentimenti, e a non nascondersi.

Un progetto che è un incontro tra elettronica e cantautorato indie al femminile, e questo è quello che ci ha raccontato.

Di cosa parla Adesso Cera? E che cos’è, secondo te, la fobia sociale?

Adesso Cera l’ho scritta pensando alle paralisi dettate dall’ansia, che non fanno vivere liberamente. Per mascherarle ed evitare il continuo dito puntato contro, si finge a tal punto da non riconoscersi più. Al centro vi è l’idea che il giudizio degli altri sia una vera e propria fobia sociale: un disturbo causato dall’ansia, che porta ad ingigantire le situazioni, aver panico, sudore freddo, palpitazioni, brividi ed uno sguardo poco naturale.

Ti avevamo lasciato alla pubblicazione del tuo singolo Tra le dita che invece trattava il tema della fiducia. Sembra quasi che per te la musica sia un modo per esplorare lo spettro delle emozioni umane. Fiducia e paura del giudizio ti toccano particolarmente? Qualche episodio che ti ha portato a scrivere questi primi brani?

Vivo così tante emozioni, spesso anche contemporaneamente, che scrivere di ciò che provo mi sembra sia la conseguenza più naturale e curativa. Più che paura del giudizio, mi toccano particolarmente le crisi d’ansia dovute al rapporto che ho con gli altri, l’incomunicabilità nel dire cosa stia vivendo. Di episodi ce ne sono svariati, ognuno con la propria valenza e forse banalizzerei nel riportarne solo qualcuno.

Come nasce un brano di Lena A.?

Di solito, nasce prima il testo, poi la musica, talvolta accade il contrario, fatto sta che spesso a brano concluso mi chiedo: ma davvero l’ho scritto io?

Come suonerà il tuo primo album? E quando potremo ascoltarlo?

Il disco è un mix tra analogico e digitale. Strumenti acustici come il pianoforte e il contrabbasso si fondono alle sonorità elettroniche e ai synth. La produzione è affidata a Giovanni Carnazza, proprio come la produzione di Adesso Cera, quindi le sonorità si muoveranno in questa direzione, ma non mancheranno sorprese di stile e di suono.

È vero che agli artisti non è consentito di essere timidi?

Mi definisco una persona timida, ma credo che questo non sia un disagio. La timidezza è solo una faccia del dado, non compare sempre, in ogni situazione. Ad esempio, quando presento le canzoni sul palco, ho una vocina flebile e la mia timidezza e riservatezza fanno da protagoniste, poi inizio a suonare e cantare e le cose cambiano. Scendo dal palco e mi chiedono: ma sei Dt. Jekyll e Mr Hyde?

Prossimi passi per il progetto?

Adesso Cera ha anche un video, uscirà a breve e chiuderà il cerchio di questo singolo. L’ha girato la regista Erica De Lisio. Come già anticipato sto lavorando ad un disco, e l’idea che possa uscire in primavera si fa sempre più concreta.

a cura di
Giulia Perna

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