Cimini è tornato con un nuovo singolo pieno di: “Scuse”

Cimini è tornato con un nuovo singolo pieno di: “Scuse”
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Tre anni fa esordiva con La Legge di Murphy, oggi è tornato con un nuovo singolo dal titolo: Scuse, un collage perfetto di tante foto nitide, che rappresentano e rispecchiano varie realtà della situazione attuale nel nostro Paese. Stiamo parlando di Cimini, cantautore mai banale e membro della grande famiglia Garrincha Dischi.

In attesa dell’uscita del suo nuovo disco e di un nuovo tour (appena ci saranno le condizioni per tornare a goderci la musica dal vivo) abbiamo incontrato Federico Cimini per tirare le somme di questo 2020 e parlare un po’ del suo ritorno e della sua lista di “Scuse”.

L’INTERVISTA
Ciao Federico, ben ritrovato a due anni esatti di distanza dalla data di chiusura del tuo ultimo tour al Locomotiv Club di Bologna. La prima domanda che nasce in automatico riguarda lo stop di tutti gli eventi live, come hai vissuto questo complicato 2020 a livello artistico?

Con ansia, nel male e nel bene. L’ansia data dall’incertezza di un momento difficile per tutti, in cui le arti sono state accantonate, all’inizio giustamente e poi in maniera poco chiara secondo me; ma anche l’ansia che viene dalla voglia di ricominciare a suonare e darsi uno scopo, non solo perché “la musica è lavoro”, ma perché è una necessità estetica e mentale, per artisti e pubblico.

Dopo un po’ di attesa, sei tornato a “farti sentire” con un nuovo singolo uscito da pochissimo “Scuse” con un testo ricco di spunti di riflessione. Prima di estrarre qualche frase, vorrei sapere qual è, tra le tante, la frase che senti più tua e che ti rispecchia maggiormente….

Ovviamente è “Com’è che siete ancora tutti migliori di me?” forse perché è una domanda che mi farò sempre.

Questa nuova canzone è particolarmente reale, tocca diversi argomenti che generano tutta una serie di constatazioni e provocazioni, se così vogliamo chiamarle… Ti va di raccontarci in quali circostanza è nato il testo e soprattutto quale vuoi che arrivi “forte e chiaro” all’ascoltatore?

Il testo è nato in treno, leggevo Repubblica e in prima pagina si parlava di incendi in Amazzonia, immigrazione e altre tristi tematiche attuali. Tutte notizie che non vorremmo leggere. Lì è nato il primo verso e poi se ne sono aggiunti altri. In realtà per chiudere il brano ci ho messo un mese. L’idea è stata sin da subito quella di prendere in giro le nostre contraddizioni date dal fatto che siamo sempre pronti a giustificarci e mettere una pezza invece di risolvere il problema.

Io non so cosa possa arrivare “forte e chiaro” all’ascoltatore, forse dipende dall’ascoltatore. Di certo ho voluto giocare su più livelli di interpretazione, infatti credo che questa canzone puoi capirla bene dopo qualche ascolto.

La musica di oggi mi fa solo pena. L’ho già detto, ma nel frattempo è cambiata la scena” Molto probabilmente il 2020 è stato l’anno delle uscite musicali per eccellenza, con un numero infinito di nuovi artisti e singoli. Cosa rimarrà di questi anni secondo te? Esistono ancora artisti in grado di segnare la storia o è diventato tutto un “Mordi e fuggi” fatto di adattamenti piuttosto che di personalità e identità musicali?

Sono vere tutte e due le cose. Ci sono artisti destinati a restare perché più bravi e autentici. Tutto il resto è moda, e la moda passa. Di questi anni resteranno poche canzoni e tanta vetrina.

L’indie sta diventando un genere amarcord, per cui i temi, le parole e le canzoni “nuove” continuano a somigliare a quelle di qualche anno fa. L’obiettivo degli artisti è entrare nelle playlist editoriali, solo per vedere crescere le visualizzazioni. Per questo, secondo me, la musica è diventata passeggera e superficiale.

Forse l’antidoto sarà iniziare a non considerarsi più “indie” ma indipendenti.

Stando a quando hai lasciato trapelare dei tuoi canali social, stai ultimando il nuovo disco, cosa dobbiamo aspettarci da Cimini per e nel 2021?

Non riesco né ad avere né a creare aspettative perché ho imparato che le aspettative vengono sempre sconvolte. Posso dire di aver scritto un disco in piena libertà, senza schemi e sincero.

La voglia è quella di urlare e confidarmi allo stesso tempo, sperando che il pubblico possa capire cosa intendo.

Ultima domanda: visto il generatore di scuse che hai creato come filtro su Instagram, nella vita quotidiana qual è la scusa preferita di Cimini?

Guarda dico la verità: a volte riesco ad essere un gran bugiardo ma solo perché non riesco a dire di no alle persone, quindi mi invento una scusa diversa per ogni occasione.

a cura di
Claudia Venuti

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Claudia Venuti

Claudia Venuti nasce ad Avellino nel 1987, a 14 anni si trasferisce a Rimini, dove attualmente vive e lavora. Oltre ad essere il responsabile editoriale della sezione musica di TheSoundcheck, è responsabile dell’area letteratura dell’ufficio stampa Sound Communication. Studia presso la Scuola Superiore Europea di Counseling professionale. Inguaribile romantica e sognatrice cronica, ama la musica, i viaggi senza meta, scovare nuovi talenti e sottolineare frasi nei libri. Sempre alla ricerca di nuovi stimoli, la sua più grande passione è la scrittura. Dopo il successo della trilogia #passidimia, ha pubblicato il suo quarto romanzo: “Ho trovato un cuore a terra ma non era il mio” con la casa editrice Sperling & Kupfen del Gruppo Mondadori.

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