Isabella Turso: l’incontro tra classica ed elettronica

Isabella Turso: l’incontro tra classica ed elettronica
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Isabella Turso è una delle più influenti pianiste classical new age italiane. Di recente, ha pubblicato l’album di inediti Big Break di cui fa parte il singolo Sliding Doors, argomento principale di quest’intervista. L’occasione è stata ghiotta, perché è stato possibile raggiungere sia Isabella Turso, che Luca La Morgia e Alex Uhlmann, autori del remix del brano.

Un brano, nella sua versione dance, in perfetto equilibrio tra classico e moderno, tra la tradizione di Isabella Turso e innovazione, la cui ritmica con ispirazioni microhouse fonde suoni organici ed elettronici molto delicati.

Parto subito con il complimentarmi per lo splendido remix di Sliding Doors: da chi è nata l’idea di farne un remix? Com’è nata la vostra collaborazione? 

Isabella: Ti ringrazio molto! Mi ha sempre affascinato l’idea di scomporre materiale preesistente, per ricreare qualcosa di nuovo, e da tempo macinavo l’idea di realizzare un bel remix. Durante il lockdown, ho avuto l’occasione di ascoltare il nuovo lavoro in anteprima di Alex, un artista che seguo dai tempi dei Planet Funk. Mi è piaciuto molto l’approccio stilistico e l’utilizzo di strutture compositive che in un certo senso si avvicinano alla mia sensibilità musicale. Mi sono messa in contatto con Alex e con il suo produttore Luca La Morgia, hanno ascoltato le mie musiche e poco dopo abbiamo iniziato a lavorare al remix del singolo Sliding Doors. Già dalle prime bozze ho capito che la direzione era quella giusta, perchè rispettava totalmente sia il mio percorso artistico, sia la loro idea creativa.

Luca: Grazie! Devo dire che durante il pieno lockdown è stato un piacere ricevere la telefonata di Alex che mi proponeva il lavoro, anche perché devo essere sincero, gli stimoli artistici scarseggiavano in quel periodo.

Alex: Grazie! Per noi la collaborazione è nata tramite il management di Isabella Turso (Boban Zlatkovic, che conoscevo dai tempi dei Planet Funk). Mi aveva chiesto se avessi avuto in mente qualcuno che poteva essere adatto per fare un remix del pezzo di Isabella… Quando ho ascoltato il brano, mi sono proposto per realizzarlo, assieme al mio produttore Luca la Morgia.

“Sliding Doors” nella sua versione originale è un brano che trasmette speranza e nuove possibilità: secondo te, di quali nuovi messaggi e significati si è arricchito, grazie al remix? 

Isabella: Il remix è una proiezione verso il futuro, è il suono della tecnologia, è la scansione dei nostri ritmi ed è una reinterpretazione dell’opera originale, che cambia look e si rigenera.

Il remix combina il tempo in 3/4 del brano di Isabella con ritmiche in 4/4. Prendo spunto da quest’incontri di tempi differenti per chiedervi: vi siete confrontati con il concetto del tempo, in questi mesi di lockdown e di pausa?

Isabella: Certamente, ho rivalutato il tempo a disposizione e l’ho sfruttato per riflettere sulla mia esistenza artistica e personale, per natura sono sempre attiva ed è difficile tenermi a freno. Così ho organizzato l’IoRestoACasaFestival, un festival di dirette Instagram in cui ho coinvolto molti amici musicisti. 

Luca: A differenza di tanti colleghi ho, per un paio di mesi, allentato il mio rapporto morboso con la musica… Ho dedicato più tempo alla mia compagna e mi sono goduto tutto il tempo trascorso assieme a mio figlio.

Alex: Personalmente, come tutti, avevo più tempo durante il lockdown e l’ho utilizzato suonando il più possibile i miei strumenti. Mi ha dato voglia di ripartire dalle basi, alla fine una canzone è bella solo quando funziona già in versione più semplice (piano o chitarra e voce.) Questo processo mi ha dato voglia di più intimità nella mia musica, e per la vita in generale più verità, più onestà. Poi sono anche diventato padre, e questa esperienza ha solo fortificato questa voglia.

Quale nuovo ritmo avete trovato dentro di voi in questi mesi e come pensate di integrarlo nella quotidianità, ora che stiamo riprendendo contatto con quella che si chiama “normalità” (ammesso che quella di prima fosse tale…)?

Isabella: I miei ritmi non sono del tutto rallentati. Il ritmo è una componente essenziale e il motore che mi tiene sempre in attività, avendo per mia natura bisogno di esprimermi. Se all’inizio questa cosa non è stata facile da accettare, poi però sono riuscita a trovare il mio ritmo esistenziale anche durante il lockdown. Questo è stato fondamentale poi per ripartire al meglio e rimettermi in gioco.

Alex: In questo periodo il mio ritmo è stato abbastanza veloce, direi un bel 128 bpm tra tanti progetti musicali nuovi, mia figlia e il mio ristorante a Berlino. Ho imparato nel lockdown che posso anche stare a casa e ‘fare niente’. Non pensavo di esserne capace, pensa che prima l’idea di passare una domenica in casa mi faceva paura…

Luca: Io credo di aver trovato una serenità che prima non credevo di avere. Ho deciso di trasferirmi anche alle porte di Milano, quindi di scappare dalla vita frenetica del centro e di godermi un po’ di più la natura. C’è da dire che, lavorando molto con la moda, viaggio spesso per lavoro tra gli Stati Uniti e la Cina e questa tranquillità è anche relativa. La pausa mi ha fatto riscoprire il valore della casa e di uno spazio verde.

Perché remixare un brano di musica classica? 

Alex: Musica è comunicazione di emozioni e la musica classica ne provoca parecchie di emozioni. Poi era un bella sfida mantenere la ‘classe’ di Isabella in un contesto club, ma penso che siamo riusciti.

Luca: Classica ed elettronica sono nate per stare insieme, credo quasi che la nuova musica classica sia proprio la fusione dei due generi. Per me poi nella musica i contrasti  sono fondamentali, trovare un giusto equilibrio tra un pianoforte, una drum machine ed un synth per esempio crea una magia unica…

Quest’esperienza vi potrà portare a future collaborazioni insieme? Magari anziché un remix, a dei brani figli dell’incontro tra la musica classica di Isabella Turso e la musica elettronica? 

Luca: Sarebbe bello, perché no?

Alex: Chissà, perché no?

Isabella: Esatto, perché no?

Questo periodo di pausa vi ha portato a scrivere nuovo materiale, o vi ha portato più il silenzio e la riflessione? In realtà, una cosa non esclude l’altra. 

Luca: Per me è stato più un periodo di pausa e comunque componendo musica per pubblicità scrivo canzoni quasi tutti i giorni, quindi direi che questi due mesi di pausa ci volevano!

Alex: Stavamo già lavorando sulla pre-produzione del mio nuovo album (il primo da solista). La ‘pausa’ ci ha portato più pezzi tra cui scegliere. Invece per quanto riguarda il ‘Live’ all’inizio facevo fatica a “suonare sui balconi” o a fare le dirette. Ero un po’ bloccato da quello che succedeva soprattutto in Lombardia, poi ad un certo punto avevo bisogno di suonare e quindi ho organizzato un piccolo concerto per il mio vicinato.

Isabella: È stato un periodo prolifico. Ho pubblicato due singoli e un album, ho lavorato al videoclip di Sliding Doors facendomi aprire in via eccezionale le porte del MUSE e ho organizzato un evento live streaming. L’ho già detto che non so stare ferma???

Questo remix mi ha ricordato, tra l’altro, che altri incontri tra elettronica e classica sono già successi, come per esempio con alcuni brani di Ludovico Einaudi (tratti da “In A Time Lapse”). Voi avevate qualche modello di riferimento, quando avete creato questo remix? 

Alex: Da qualche anno ho la fortuna di collaborare con David Morales, lui e Franckie Knuckles erano pioneers del remix e molti dei loro lavori sono diventati più famosi dei pezzi originali. Morales ha lavorato con i più grandi, da Michael Jackson a Madonna, agli U2…

Luca: Sì, i miei punti di riferimento sono sicuramente Nils Frahm, Olafur Arnalds ma quasi tutta l’Erased Tapes Records. Il brano è sicuramente ispirato ai Kiasmos..

A cura di
Alessandra Leoni

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