FSK Live al Gate: “Non avevamo un euro”, oggi la crew infiamma i club

FSK Live al Gate: “Non avevamo un euro”, oggi la crew infiamma i club
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Dalla Basilicata con furore: emerge la crew FSK. Dopo l’uscita del disco d’esordio a luglio, FSK SATELLITE, porta una nuova versione contenente 7 inediti, FSK SATELLITE REVENGE

Trap music: la storia

Un movimento che dalla strada è riuscito a portare alla luce l’indecenza, il sovvertimento di ogni limite, dalle forme metriche agli stili di vita. Parliamo della Trap, implicitamente l’alterazione del Southern Rap. Un genere che risale agli ultimi anni ’90 emergendo inizialmente ad Atlanta e diventato attualmente un fenomeno globale.

Il termine rimanda immediatamente alle “Trap house”, veri e propri centri di produzione e spaccio all’interno di strutture abbandonate.  Un tipo di “gangster” nuovo. La sua musica traduce questo disagio sociale in suoni assillanti e continui, suoni campionati da Drum Machine, specialmente la Roland TR-808.

Il linguaggio della Trap

A differenza del rap, i trapper non si soffermano troppo sul contenuto. Il suo linguaggio esplicito deriva spesso da esperienze personali del passato, elementi come la criminalità e la povertà del quartiere di origine. L’estremo utilizzo di sostanze stupefacenti e il sesso in chiave pimp-hoe (pappone-prostituta); rappresentando così un’atroce e cruda realtà.

Negli ultimi 5 anni, per la prima volta nella storia della musica, l’hip hop supera il rock diventando il genere più ascoltato in America. Precisamente, dal 2009 il genere trap inizia a comparire all’interno delle classifiche Billboard con artisti come Gucci ManeFutureMigos e come produttori, Lex Luger e Mike Will Made It

Qualche numero

Un genere che si insedia come un proprio appropriatore culturale: due realtà, quella della “thug life” e dell’“American Dream” che si mescolano, arrivando in ritardo anche in Italia. L’impatto della Trap in Italia, secondo il rapporto di Ifpi/Fimi è ancora debole rispetto al resto del mondo. Viene ascoltata dal 28,6% del pubblico (il pop internazionale raggiunge il 60%, quello italiano il 57,5%, i cantautori il 49,9%), ma è molto diffuso tra i giovani.

Gli esponenti più popolari in Italia restano Sfera Ebbasta e la Dark Polo Gang, sono emersi anche altri artisti come TeduaIziVegas Jones e Ghali, che non è esattamente considerato un artista trap, ma sicuramente il suo successo ha favorito l’ingresso del rap nella nostra cultura, (nel 2017, il suo album di debutto ha avuto più ascolti streaming Spotify di Ed Sheeran). 

La crew FSK

Qui arriviamo alla questione, dalla Basilicata emerge la crew FSK che, dopo l’uscita del disco d’esordio a luglio, FSK SATELLITE, porta una nuova versione contenente 7 inediti, FSK SATELLITE REVENGE

ChielloSapobully e Taxi B, a cui si affianca il produttore dalle sonorità vincenti Greg Willen, si lanciano nella scena italiana e sembrano consolidarsi come la novità Trap del 2020. 

L’album è un mix di elementi, i beat di Greg Willen sono la base di tutto il lavoro, le liriche della crew si muovono tra slogan cinici, enunciati attraverso toni aggressivi come i ritmi, che arrivano come delle martellate al petto. Le personalità dei tre componenti sono assai diverse, c’è da ammettere che quella di Taxi B è la più solida e matura, con i suoi eclettismi e la sua estetica, l’hype attorno al ragazzo aumenta in dismisura. 

In molti reputano la FSK come il sequel della Dark Polo Gang, sicuramente si servono del percorso già tracciato in passato dal gruppo romano che, ha contribuito a determinare l’ingresso del genere trap nella cultura mainstream, presentandosi come una novità. 

L’aspetto estetico

Per quanto riguarda l’aspetto estetico della FSK, il rimando alla DPG è immediato con la differenza che i romani riuscirono ad entrare nel Fashion System dettando moda e, parlando poi di lessico, i lucani con i loro termini fortemente musicali come “Ollare” cercano di seguire l’intenzione della DPG che con “Bufu”, hanno portato a galla un nuovo lessico di strada diventato di moda tra i giovanissimi.  

Gli elementi di novità sono da scovare nei loro spiriti e nel loro sound (soprattutto nei 7 brani inediti); spiriti che sono stati modellati da diversi contesti di quartiere e che emergono nell’interpretazione. Le loro personalità vengono vomitate addosso all’ascoltatore senza pudore ne filtri, lasciandoci tregua per dei minuti con brani più emotivi e leggeri, ricadendo poi nella frenesia. 

Il Gate di Milano

Dopo l’ascolto del nuovo album, la curiosità di vedere questo fenomeno dal vivo era alta ed ecco l’occasione, Il Gate di Milano, avrebbe ospitato, il 13 dicembre il fantomatico live della FSK. 

Prima di arrivare al Gate, si respirava un’aria gelida dopo la recente micro nevicata della mattinata e un odore di una Milano Kingston Town; ragazzi con lattine e bottiglie d’acqua riempite per lo più di succhi annacquati riportano ai costumi consolidati dal genere trap. 

La Purple drank, una bevanda, o meglio, uno sciroppo a base di Codeina e Prometazina che, partendo dai musicisti Blues negli anni ’60, torna in voga a cavallo degli anni ’90 tra i rapper di Houston diventando un’arma incontrollabile (vedi Souja BoyLil Peep). Taxi B, Chiello e Sapobully sono i nuovi arrivati della sempre più lunga coda di artisti Trap, ad avere tra le tematiche dei loro testi la droga sotto ogni forma. 

La situazione prima dell’inizio della performance appare tranquilla e conviviale mentre la sala continua a riempirsi. Il pubblico danza su hit Hip Hop da Nicki Minaj a Drake e si agita urlando sotto forma di cori, i nomi dei membri della FSK.

Il live

Alle 23:30 ha inizio il live, i tre compaiono nella confusione di una folla fomentata a livelli estremi, si sentono le prime parole enunciate dalla crew, “Ollare” ripetuta in loop, un motto non-sense, la rappresentazione di un senso di appartenenza ad una tribù che accompagnerà l’esibizione per la sua intera durata.  

I brani

Apre Taxi B con UP, pezzo già contenuto in FSK SATELLITE, il clima è quasi quello di un rave, il pezzo cresce arrivando al culmine con l’ultimo ritornello “I soldi non ci bastano, la droga non ci basta, primo pensiero è mamma, secondo FSK”, le sonorità techno prevalgono e l’adesione del pubblico è palese.

È stato sorprendente vedere la quantità di persone che conosceva a memoria intere strofe dei loro brani, creando così un clima energico e coinvolgente  

Il secondo brano, probabilmente il secondo più atteso tra gli inediti, CAPI DELLA TRAP che vede il bacio di Giuda. “E siamo i capi della trap, una sola collab”, di Guè Pequeno, sottolineando con arroganza il fatto che ci sia una sola collaborazione nel loro lavoro. Insomma, questi ragazzi non hanno bisogno di sostegni luccicanti.

Poi un altro pezzo già ben conosciuto, NO SPIE dove l’associazione allusiva “FSK mafia, mafia, mafia” è ridondante. 

Arriva poi ANSIA NO, il pezzo più coinvolgente e interessante tra gli inediti. Il risultato si deve all’interpretazione furiosa di Taxi B. Viene accolto con un entusiasmo quasi esagerato pensando poi che il brano è sorretto dall’associazione Polo Nord e il bianco della cocaina.

L’enfasi del pubblico per il verso di BLA BLA BLA,  “Prima negro non avevamo un euro” è incredibile. La mobilità sociale è il tema ma le modalità per rappresentarla sono spinte al limite.  

Chiello, Sapobully e Taxi B cercano di costruire una diversa atmosfera per MELISSA P, il pezzo più introspettivo dell’album. Chiedono al pubblico di accendere il flash dei cellulari, l’intimo coinvolgimento viene raggiunto con l’ultima strofa, in cui la FSK porge il microfono ai fan che la cavalcano alla perfezione. 

“Mi sta nevicando addosso” è il primo verso di CAMOSCIO. È evidente l’accento nella pronuncia di Sapobully, viene imitato dalla folla quasi ad identificare un restringimento del divario tra Nord e Sud. 

LA PROVA DEL CUOCO tra “cocaina nella cuki” e fuochi d’artificio chiude il concerto lasciando i fan affamati e ancora carichi ma visivamente soddisfatti. 

a cura di
Alessandra Giordano

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