Eurovision Song Contest 2025 – Pagelle della prima semifinale

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Partito il carrozzone dell’Eurovision Song Contest 2025. Meno casino dei precedenti anni, ma un po’ di cose non vanno, come l’indecente l’eliminazione del Belgio e la salvezza dei Paesi Bassi

“Il carrozzone va avanti da sé
Con le regine, i suoi fanti, i suoi re”

Il carrozzone sbrilluccicante dell’Eurovision Song Contest 2025 ha dato il calcio d’inizio a Basilea, in Svizzera. Dobbiamo dire la verità, anzi ve la dico io e basta: credevo molto peggio in questa prima serata. Non tanto per le canzoni, difficilmente memorabili, quanto per il livello di trash sul palco. Ma bando alle ciance, ecco un po’ le pagelle volanti di questa prima semifinale.

Islanda – VÆB – RÓA voto 7

Canzoncina simpatica, perfetta per entrare nell’ambita compilation Hit Mania Dance 2001. Siamo però nel 2025, dovremo accontentarci di una playlist Spotify del menga. L’islanda non delude, neppure con le tamarrate fuori tempo massimo

Polonia – Justyna Steczkowska – GAJA voto 6-

Daenerys Targaryen del magazzino di Temu. Melodie più arabeggianti che polaccheggianti ed esibizione confusionaria. Spara tre o quattro acuti così, stile re leone per far capire che la voce e l’intonazione sono al suo comando. Ok, ma la sostanza?

Slovenia – Klemen – How Much Time Do We Have Left voto 4

Mr. Rain aveva il coro di bimbi per far intenerire il televoto. Lui ha sovrimpressioni con ricordi, capovolgimento a caso stile “nostalgico”, sguardo languido e bacio alla compagna sul finale. Ho il latte alle ginocchia, per non dire che mi son cadute le palle.

Estonia – Tommy Cash – Espresso Macchiato voto 8

Il migliore amico del Codacons italiano non ha deluso le aspettative. Una messinscena caricaturale, canzone divertente e, caria mici dalla denunzia facile, un consiglio: fatevela ‘na risata ogni tanto. Vi offro un caffè.

Spagna – Melody – ESA DIVA voto 6-

Ricorda Beyonce, Shakira e J Lo. Forse è loro parente alla (molto) lontana. Fatto sta che tra un balletto, un tentativo di acuto e altro, davvero potrebbe intraprendere un tour “Yo soy simil a…”.

Ucraina – Ziferblat – Bird of Pray voto 5-

Ero già sul sito di Unieuro per comperare un nuovo televisore. Poi ho capito che non si erano fottuti i pixel, ma era solo un effetto visivo. Figura da megaboomer a parte, il momento migliore della canzone è l’acuto della ragazza: lei ha una gran voce. Il resto della band…

Svezia – KAJ – Bara Bada Bastu voto 7,5

Una canzone sulla sauna, da quel che ho capito. In Svezia sono dei gran burloni: hanno una grande tradizione che parte da Malmsteen e arriva a loro. Teneteli d’occhio, potrebbero darvi buoni consigli su come ristrutturare il vostro bagno turco.

Portogallo – NAPA – Deslocado voto 4

Il cantante è Fru dei The Jackal senza carisma e con capelli più corti. Canzone di una noia mortale. Il nulla cosmico.

Norvegia – Kyle Alessandro – Lighter voto 7+

Cavaliere medievale col fisico di un lanciatore di pancarrè. Però ha voce interessante e ‘sta tamarrata perfetta per l’Eurovision Song Contest si lascia ascoltare senza fare troppi danni.

Belgio – Red Sebastian – Strobe Lights voto 7-

Bassi violenti, voce che passa a registri molto alti e che il buon Red Sebastian riesce a gestire con maestria inaspettata. Bello! Oscena invece la sua eliminazione. E pensare che al suo posto sono passati invece i Paesi Bassi… MAH

Italia – Lucio Corsi – Volevo Essere Un Duro – 7,5

Lucio Corsi è in gita. Se ne sbatte il batacchio di luci, corpi di ballo e quant’altro. Unica richiesta: i sottotitoli in inglese. Che, a pensarci bene, è una scelta sensata e funzionale. I due giganteschi amplificatori finti messi lì giusto per riempire il palco sono dimostrazione del machecazzomenefregaameismo salutare.

Azerbaijan – Mamagama – Run With U voto 4

Sulle pagelle Instagram ho dato un voto leggermente più alto, ma qui l’insufficienza piena è presto spiegata: l’unica cosa che ricordo distintamente è il cantante che cammina, guarda fisso in camera e stona. In continuazione. Con la voce stridula da Bee Gees che non ci ha creduto.

San Marino – Gabry Ponte – Tutta L’Italia voto 8-

La sigla di Sanremo in rappresentanza di San Marino. Fa ridere, riflettere e ballare già solo così. Gaby Ponte il Doctor Strange della dance: vive in più luoghi e in più archi temporali contemporaneamente.

Albania – Shkodra – Elektronike Zjerm voto 7

Il balletto stile Maria Teresa Ruta l’avrei evitato, ma a parte questo il duo albanese ha portato sul palco dell’Eurovision Song Contest 2025 una delle canzoni più interessanti della serata.

Olanda – Claude – C’est La Vie voto 5

D’accordo, l’emozione ha giocato un brutto scherzo e in qualche frangente Claude ha quasi steccato. Detto questo, la canzone è ruffiana e piuttosto noiosa. Inutile farla diventare così, a caso, una canzone dance durante il ritornello

Croazia – Marko Bošnjak – Poison Cake voto 8

Il tenebroso che sembra Jon Snow comprato su Ali Express (quindi un po’ più di qualità rispetto a Temu). Il ragazzo, pur adottando uno schema canzone simile a quello del suo collega olandese, ha una marcia in più: il brano è meno noioso e ha degli stacchi elettronici che si adattano meglio, molto meglio.

Svizzera – Zoë Më – Voyage voto 7-

Nenia eterea da altolocati d’animo. È indubbio, tuttavia, che Zoe abbia talento e trasporto emotivo. Inaspettatamente godibile

Cipro – Theo Evan – Shh voto 5+

Eurodance spicciola, che si gioca discretamente le sue carte. Manda a monte la mano decisiva con delle stonature buttate nei momenti peggiori. Lodevole la coreografia, io avrei perso il fiato dopo 30 secondi.

Eurovision Song Contest 2025: i qualificati per la finale
  • Norvegia
  • Svezia
  • Ucraina
  • Albania
  • Islanda
  • Paesi Bassi
  • Polonia
  • San Marino
  • Estonia
  • Portogallo

a cura di
Andrea Mariano

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di Andrea Mariano

Andrea nasce in un non meglio precisato giorno di febbraio, in una non meglio precisata seconda metà degli Anni ’80. È stata l’unica volta che è arrivato con estremo anticipo a un appuntamento. Sin da piccolo ha avuto il pallino per la scrittura e la musica. Pallino che nel corso degli anni è diventato un pallone aerostatico di dimensioni ragguardevoli. Da qualche tempo ha creato e cura (almeno, cerca) Perle ai Porci, un podcast dove parla a vanvera di dischi e artisti da riscoprire. La musica non è tuttavia il suo unico interesse: si definisce nerd voyeur, nel senso che è appassionato di tecnologia e videogiochi, rimane aggiornato su tutto, ma le ultime console che ha avuto sono il Super Nintendo nel 1995 e il GameBoy pocket nel 1996. Ogni tanto si ricorda di essere serio. Ma tranquilli, capita di rado. Note particolari: crede di vivere ancora negli Anni ’90.

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