“Sulla Riva del Fiume”: il nuovo album di Willie Peyote

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Dopo averci regalato le prime sei tracce lo scorso aprile, Willie Peyote rilascia finalmente la versione completa di “Sulla riva del fiume”, il suo nuovo album

Mentre si destreggia tra le serate di Sanremo 2025, con la solita eleganza di chi sa fare il cazzone con stile, il cantautore torinese accompagna il festival con la seconda parte di “Sulla riva del fiume“. Un disco che, come abbiamo già scritto, è il suo ritorno a casa: musicale, concettuale, sabaudo fino al midollo. La chiusura perfetta della trilogia sabauda, dopo “Educazione Sabauda” e “Sindrome di Tôret“.

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Sul palco dell’Ariston si è presentato con “Grazie ma no grazie”, uno dei pezzi più politici e impegnati di questa edizione. Nessuna sviolinata, nessun sentimentalismo da playlist radiofonica: Willie Peyote è lì per fare quello che gli riesce meglio, dire le cose come stanno, con la giusta dose di sarcasmo, cinismo e un pizzico di amarezza.

Traccia dopo traccia

“Sulla riva del fiume” è un album che abbiamo avuto modo di assaggiare in anticipo. Willie Peyote decide di spogliare il suo nuovo lavoro un po’ alla volta. Infatti, dopo aver rilasciato le prime 6 trace ad aprile 2024, ha continuato in questi mesi a completare un po’ l’immagine di questo puzzle.

E tra i tasselli c’è anche “Chissà”, il brano nato dalla collaborazione con Ditonellapiaga, uscito il 25 ottobre 2024. Una canzone che racconta l’incertezza di un amore mai nato o rimasto in sospeso, tra ricordi, traslochi e domande senza risposta.

Nato in una sessione di studio organizzata da Fudasca, il pezzo si muove su una melodia retrò e affronta il passato con leggerezza, senza malinconia pesante.

Tra le nuove tracce spicca anche “Cowboy”, un brano a cui Willie Peyote tiene particolarmente. Più intimo e personale, il pezzo mette in luce una dimensione più riflessiva del cantautore, con uno sguardo malinconico e sincero sul presente. Un’analisi introspettiva che arricchisce ulteriormente il disco, confermando anche una volta che Willie e la sua scrittura riescono sempre a colpire in profondità. Anche su un pezzo dall’animo western.

Il tuo stile di vita
Ti sembra unico e tuo
Però l’hai già sentita
Tutti i giorni in loop
Senza porti mai
Una domanda sul tema
Un quesito, un problema
Un dubbio, ce l’hai?

A completare “Sulla riva del fiume”, Willie Peyote inserisce 3 pezzi che si rivelano forse, tra i migliori di questo album.

Con “L’ultima lacrima” Willie Peyote racconta con lucidità quel momento in cui si realizza che qualcosa è finito, ma con la consapevolezza che da ogni chiusura può nascere un nuovo inizio. La musica accompagna perfettamente questa sensazione, con un crescendo emotivo che dà al pezzo un impatto ancora più forte.

“Polvere” si presenta come un brano intimo e sincero, che racconta la fugacità di certe connessioni e il bisogno di sentirsi vivi, anche quando tutto sembra destinato a svanire. Il testo racconta di un’illusione d’amore vissuta intensamente per un attimo, solo per poi sgretolarsi nel giro di pochi giorni.

Una riflessione profonda sulla difficoltà di provare sentimenti autentici e duraturi in un contesto in cui tutto scorre veloce, dove persino un’attrazione sincera rischia di ridursi a una parentesi effimera.

L’ultima possibilità si trasforma nell’ennesima occasione mancata, lasciando spazio a un vuoto che ormai sembra quasi inevitabile.

Ironia e cinismo continuano a dare ritmo all’album e questa volta prendono il sopravvento grazie a “La legge di Murphy”. E così, tra piccole disgrazie e situazioni che sembrano andare storte, il cantautore torinese riflette con sarcasmo e distacco sul fatto che nella vita, a volte, non c’è molto da fare se non accettare la sfortuna e cercare di tirare avanti.

Con il suo tono dissacrante, Willie ci ricorda che l’unica cosa che possiamo controllare è come reagiamo agli imprevisti. E quale modo migliore se non farlo ridendoci e scrivendoci un grandissimo pezzo sopra?

A concludere l’album, e forse non solo, c’è “Mai dire mai”, la canzone con cui Willie Peyote ha partecipato a Sanremo nel 2021. Due Sanremo, due canzoni, due esperienze completamente diverse.

Willie è sempre Willie Peyote

Sì, con “Sulla riva del fiume” Willie Peyote è davvero tornato nella sua Torino, concludendo la trilogia sabauda. Anche a distanza di diversi anni, l’ultimo capitolo della trilogia è rimasto in linea con il suono e le tematiche dei precedenti album.

Una scrittura tagliente, mai banale, che non ha paura di andare dritta al punto e di mettere in primo piano la sua visione del mondo. Schietto, critico, senza fronzoli: Willie ci regala un disco che non cerca consensi facili, ma che parla con la lucidità di chi ha imparato a non nascondere la sua realtà.

a cura di
Martina Giovanardi

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