Anna Francesca Perrone e la sua “Missione (IM)possibile”

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Quattro chiacchiere con Anna Francesca Perrone per scoprire qualche curiosità sulla sua raccolta di racconti

Ti sei mai trovato di fronte a una sfida che ti sembrava insormontabile? Questa è la domanda a cui sono chiamati a rispondere i lettori di Missione (IM)possibile, una raccolta di racconti scritta da Anna Francesca Perrone e Alessandra di Maio ed edita da Jacopo Lupi Editore.

Un libro che attraverso 5 racconti, che hanno come protagonisti dei bambini estremamente diversi tra loro, ci fa ragionare su valori importanti nella crescita dei più piccoli come amicizia, rispetto e accettazione dell’altro. Una lettura stimolante sia per i bambini che per gli adulti che, grazie ai racconti, potranno trovare degli spunti di dialogo.

Ma adesso lasciamo la parola a Anna Francesca che, per chi non lo sapesse, è anche una collaboratrice di TheSoundcheck!


Ciao Anna! Partiamo subito con una domanda classica…come mai hai scelto di intitolare il libro Missione (IM)possibile?


All’inizio c’era solo un racconto, il primo, che si intitola Missione Otto, dal nome del bassotto che Luca, il protagonista di questa storia, deve salvare. Una sola storia, però, non poteva fare un libro e così anche dietro consiglio della mia cara amica ed editor Maura Radice, ho iniziato a scrivere altri racconti con lo stesso protagonista. Sfide, all’apparenza impossibili, che con un pò di fantasia e di cuore, ti trasportano oltre le pagine del libro: da qui Missione (im)possibile.


Il libro è stato scritto insieme ad Alessandra di Maio, quando avete deciso di scrivere un’opera a quattro mani? E come è stato lavorare con un’altra persona durante la stesura e la fase di revisione?

Nonostante i miei sforzi mancava ancora qualcosa. Con Alessandra Di Maio ho un rapporto speciale, ci siamo conosciute nel 2019, perché scrivevamo recensioni per un sito online e poi abbiamo iniziato a sentirci regolarmente parlando anche di altro e soprattutto della nostra passione per la scrittura, ma non ci siamo mai incontrate. Anche lei scrive racconti e romanzi e spesso ci scambiamo pareri o consigli e, proprio nel periodo in cui scrivevo Missione (im)possibile lei mi parlava di un racconto a cui stava lavorando. Mentre me ne parlava mi sono resa conto che era assolutamente in linea con l’idea e l’impostazione che avevo dato ai miei lavori e le ho chiesto se volesse inserirlo nella mia raccolta. Non c’è stato alcun problema nella fase di stesura né di revisione perché è bastato veramente poco per far sembrare il suo racconto parte integrante della raccolta. È nato così Missione (im)possibile.


I protagonisti dei racconti che compongono l’opera sono dei bambini molto diversi tra loro, ma grazie alle loro avventure, anzi alle loro missioni, chi legge l’opera può recepire dei messaggi molto importanti. Ti sei ispirata a qualcuno per creare Luca, Isabella, Matilda, Nadia e Gabriele?


I personaggi sono assolutamente frutto della mia fantasia e di quella di Alessandra ma ovviamente ci sono degli aspetti che sono presi dalla realtà ed in particolare dal vissuto quotidiano con i nostri figli o con persone che hanno colpito la nostra sensibilità.

L’autrice Anna Francesca Perrone

Il libro a prima vista potrebbe sembrare scritto per dei bambini ma, secondo me, può insegnare molte cose anche agli adulti. Mentre scrivevi qual è stato il tuo pubblico di riferimento?


In effetti sono storie che hanno lo scopo di far riflettere. Mentre scrivevo cercavo di mettermi nei panni dei giovani protagonisti, per vedere con i loro occhi le difficoltà che si possono incontrare ogni giorno in famiglia, a scuola e nei diversi contesti. Per noi adulti diventa difficile farlo e per questo non riusciamo a comprendere a volte le loro vere emozioni e quello che provano quando si trovano di fronte alle sfide quotidiane.


Alla fine delle missioni ci lasci dei piccoli compiti, delle domande a cui dare una risposta. Come ti è venuta questa idea?


Ci sono delle domande all’interno del libro perché credo che il lavoro sulle proprie emozioni sia fondamentale e soprattutto la condivisione di ciò che si prova, che a volte diamo per scontato, può creare un’opportunità di confronto che al giorno d’oggi viene sempre meno praticato.


Qual è la tua missione preferita e quale ti sei divertita di più a scrivere?


La mia missione preferita, e soprattutto quella che mi emoziona ogni volta che la rileggo è la prima: Missione Otto, anche se tutte le storie sono davvero intense e emozionanti.


Descrivi il tuo libro usando solo 3 parole...

Userei la parola amicizia, perché è una risorsa fondamentale e soprattutto rara al giorno d’oggi. Poi coraggio perché ci vuole valore a mettersi in gioco essendo semplicemente se stessi con le proprie fragilità e i propri punti di forza. Infine direi crescita perché ogni esperienza ci lascia qualcosa e l’antidoto alla paura è l’azione, anche sbagliare è un’esperienza, l’importante è farne tesoro.

a cura di
Laura Losi

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di Laura Losi

Laura Losi è una piacentina classe 1989. Si è laureata in Giornalismo e Cultura Editoriale presso l’Università degli Studi di Parma con una tesi sulla Comunicazione Politica di Obama. Avrebbe potuto essere un medico, un avvocato e vivere una vita nel lusso più sfrenato, ma ha preferito seguire il suo animo bohemien che l’ha spinta a diventare un’artista. Ama la musica rock (anche se ascolta Gabbani), le cose da nerd (ha una cotta per Indiana Jones), e tutto ciò che riguarda il fantasy (ha un’ossessione per Dragon Trainer). Nel 2015 ha pubblicato il suo primo romanzo “Tra le Rose” e a breve vedrà la luce anche la sua seconda fatica, il cui titolo rimane ancora avvolto nel mistero (solo perché in realtà lei non lo ha ancora deciso).

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