Frankfurter Buchmesse 2024: Italia al centro

Frankfurter Buchmesse 2024: Italia al centro
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Il nostro rescoconto della 76esima edizione della Frankfurter Buchmesse

Si è conclusa domenica 20 ottobre la 76esima edizione della Frankfurter Buchmesse, la manifestazione numero uno al mondo per il settore editoriale, riconfermando ancora una volta un trend in crescita e, con grande sollievo di noi lettori, tutto l’opposto rispetto a una presunta morte del cartaceo.

Con 230.000 visitatori complessivi di cui almeno 115.000 professionali, la fiera tedesca riconferma la sua importanza centrale sia per quanto riguarda le trattative commerciali, sia per il lettore appassionato alla ricerca di novità dal respiro internazionale – motore reale e tangibile di questo mercato. Con 4 padiglioni e la partecipazione di 153 paesi, ogni visitatore ha potuto soddisfare le sue ricerche.

Italia: l’ospite d’onore

Ospite d’onore di quest’anno è stata l’Italia: numerosi gli eventi e soprattutto gli interventi di autori centrali per la produzione letteraria del nostro paese. Da Roberto Saviano a Antonio Scurati, da Giulia Caminito a Carlo Rovelli, gli incontri si sono susseguiti nella splendida cornice del Congress Center Messe Frankfurt, che oltre alle sale conferenze ospitava il “Museo Multimediale della lingua italiana“, un’esposizione ricreata per l’occasione con testimonianze scritte e multimediali sulla lingua del Belpaese.
Come da tradizione, il padiglione 5 era l’area assegnata agli stand degli editori italiani, fra cui trova sempre spazio anche lo stand collettivo organizzato da ICE (Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane): per l’importante occasione di quest’anno, lo stand è stato disegnato dall’architetto Stefano Boeri con la volontà di riprodurre una tipica piazza italiana. Pulito ed essenziale, è stato la “casa” di 131 espositori italiani.

Al “lustro” per l’occasione ha corrisposto un grande entusiasmo da parte dei visitatori professionali di tutto il mondo: si dicono soddisfatti gli editori italiani con un boom di richieste in particolare per i diritti della narrativa italiana.

I trend letterari e non

L’altro aspetto importante di una manifestazione di questo tipo è che si tratta dell’ambiente ideale per individuare i trend, letterari e non. E’ sempre forte l’idea di distinguere il libro come oggetto, e non solo come medium.

Da qui nasce una ricerca spasmodica per l’illustrato “prezioso”, che lo faccia distinguere dall’enorme produzione libraria degli ultimi tempi, e per quello sgargiante e pop – in una parola, instagrammabile. Quanto ai topic, sempre fortissima la cucina, il mondo del digital e dell’AI, i tarocchi, l’esoterismo e le sempiterne biografie dei personaggi del momento.

Nonostante molti visitatori “storici” dicano che la Buchmesse non sia ancora tornata ai tempi pre-Covid, complici gli e-meeting che hanno reso tutto a portata di click, numeri e vendite sostengono il contrario, facendoci ben sperare per un futuro che inevitabilmente sarà influenzato dal digitale, ma in cui il libro, in quanto oggetto depositario della nostra storia e strumento della nostra civiltà umana, “non passi mai di moda”.

a cura di
Martina Gennari

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Martina Gennari

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