St. Vincent – Fabrique, Milano – 22 ottobre 2024
Tra sonorità intense e un’esibizione minimale, St. Vincent ha conquistato il pubblico milanese con un concerto che ha messo la musica al centro, senza fronzoli visivi, ma con una carica emotiva straordinaria
Milano ha accolto St. Vincent con uno show potente e intenso al Fabrique, dove il pubblico ha vissuto un’esperienza musicale profonda.
La serata è iniziata con l’esibizione di Anna B Savage, che ha subito catturato l’attenzione con la sua voce ricca di sfumature e la sua presenza scenica minimale. Le sue canzoni, caratterizzate da testi introspezionali e arrangiamenti eterei, hanno creato l’atmosfera perfetta per preparare il pubblico a quello che sarebbe stato uno spettacolo di grande impatto.
St. Vincent, al secolo Annie Clark, è salita sul palco senza troppi fronzoli:
una scenografia essenziale composta da un fondale nero su cui spiccava un solo fiore, quasi un simbolo della sua arte diretta e senza inutili orpelli. Senza visual o giochi di luci particolari, è stata la musica a fare da protagonista assoluta. St. Vincent ha aperto lo show con “Reckless”, subito seguita da “Fear the Future” e la contagiosa “Los Ageless”, brani che hanno immediatamente risvegliato l’energia del pubblico.
La forza della performance di St. Vincent risiedeva tutta nella sua capacità di unire un sound potente e variegato a una presenza scenica carismatica. Da brani più sperimentali come “Big Time Nothing” e “Dilettante”, che mostravano la sua capacità di sfidare i confini dei generi, a momenti più esplosivi come “Pay Your Way in Pain” e “Digital Witness”, ogni canzone era un capitolo di una narrazione sonora intensa.
Tra i momenti più apprezzati della serata, spiccano l’introspezione di “Cheerleader” e la dolce malinconia di “Candy Darling”, che hanno trovato eco nel pubblico milanese, mentre la devastante energia di “Birth in Reverse” e “Sugarboy” ha portato l’intera sala a vibrare all’unisono. St. Vincent ha dimostrato una straordinaria capacità di passare da momenti di grande dolcezza a esplosioni sonore che hanno scosso il Fabrique.
Il concerto si è chiuso con “Somebody Like Me”, un pezzo delicato e avvolgente che ha lasciato il pubblico con una sensazione di intimità e connessione. Senza eccessi visivi o tecnologici, la serata è stata una celebrazione della pura essenza della musica di St. Vincent, che ha saputo tenere incollato il pubblico grazie al suo talento e alla sua intensità emotiva.
La scaletta
- Reckless
- Fear the Future
- Los Ageless
- Big Time Nothing
- Marrow
- Violent Times
- Dilettante
- Pay Your Way in Pain
- Digital Witness
- Sweetest Fruit
- Flea
- Cheerleader
- Broken Man
- Birth in Reverse
- Hell Is Near
- Candy Darling
- New York
- Sugarboy
- All Born Screaming
- Somebody Like Me
a cura e foto di
Mirko Fava
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