“Mo Dao Zu Shi”, un problema di traduzione

“Mo Dao Zu Shi”, un problema di traduzione
Condividi su

Il 6 marzo è approdato in Italia, edito da Oscar Vault, Il Gran Maestro della scuola demoniaca traduzione italiana dell’acclamata novel cinese Mo Dao Zu Shi di Mo Xiang Tong Xiu. L’annuncio della casa editrice di portare nel nostro paesi alcuni dei danmei più noti ha suscitato grande gioia nei lettori che fino a quel momento dovevano leggere i testi in cinese, inglese o tramite traduzioni amatoriali dal web.

Oscar Vault dal momento dell’annuncio fino alla pubblicazione de Il Gran Maestro della Scuola demoniaca ha pubblicato sul suo profilo social un bollettino (Danmei Ribao) per aggiornare i follower sullo stato delle traduzioni e per condividere curiosità e approfondimenti sui testi che sarebbero arrivati in Italia.

Le aspettative erano altissime perché si trattava di storie che avevano già una solida fanbase ma, dopo l’uscita del primo danmei le critiche non sono tardate ad arrivare.

Che cos’è un danmei?

Per chi non ha dimestichezza con il termine (che significa “indulgere alla bellezza”) si tratta di un genere letterario nato in Cina. Le vicende narrate in queste opere, pensate per un pubblico prevalentemente femminile, hanno come perno la storia d’amore tra due personaggi omosessuali (come nei Boys’ Love nipponici). Queste novel venivano inizialmente pubblicate a puntate su siti online andando, spesso, incontro alla censura visti i temi trattati.

Alcune di queste opere hanno raggiunto un grandissimo successo grazie alle trasposizioni animate e agli adattamenti per il piccolo schermo, come nel caso di The Untamed drama basato proprio su Mo Dao Zu Shi.

La storia in pillole

La storia segue le vicende di Wei Wuxiang, abile cultore votato alle arti demoniache, che ha trovato la morte durante la Battaglia dei Sepolcri. Wei Ying (suo soprannome), a 10 anni dalla sua scomparsa, tramite un rito di evocazione si ritrova nel corpo di un giovane culture che sacrifica la propria anima in cerca di vendetta. La strada di Wei Wuxian, ben presto, si congiungerà con quella di altri cultori con cui aveva studiato durante la sua giovinezza, in particolare con quella di Lan Wanji. I due si ritroveranno a indagare su oscure vicende che potrebbero fare chiarezza anche sul passato di Wei Wuxian.

La storia oscilla tra il presente e il passato mostrandoci stralci della gioventù dei diversi personaggi che si muovono all’interno del racconto.

Fonte Pinterest
Aria di polemica

La lettura, per chi non conosce la storia, è assolutamente godibile. Tuttavia in più di un’occasione ho avuto l’impressione di avere tra le mani un libro per bambini.

Ammetto di non aver letto la versione inglese di quest’opera ma conosco lo stile dell’autrice, grazie a Tian Guan Ci Fu (dai più conosciuto come Heaven’s Official Blessing grazie alla serie su Netflix) e posso assicurarvi che mi è sembrato che fosse stato scritto da un’altra penna. Non era rimasto nulla dello stile di Mo Xiang Tong Xiu.

Fin dall’arrivo in libreria sui social si sono scatenate diverse polemiche in merito alla traduzione dell’opera che ha lasciato scontenti moltissimi lettori. Alcuni si sono lamentati in modo molto acceso arrivando a parlare persino di censura. Come già detto in precedenza io non ho letto l’opera originale e nemmeno l’edizione inglese, quindi non ho modo di esprimermi su questo punto.

Quello che posso dire, avendo visto il dònghuà e conoscendo lo stile dell’autrice è che qualcosa, in questa edizione, è andato storto.

Xiānxiá e tradizioni

Il cinese è una lingua difficile, ricca di termini che non hanno un corrispettivo italiano e quindi rendere determinati titoli è un’impresa ardua, se non impossibile. La soluzione poteva essere quella di lasciare alcuni vocaboli in lingua (come accade spesso nelle opere di autori asiatici).

Chi si approccia a vicende ambientate in un luogo lontano, che ha una tradizione millenaria alle spalle, lo fa con la curiosità di conoscere un’altra cultura. Il romanzo in questione è uno xiānxiá, un fantasy che affonda le radici in quella che è la tradizione cinese.

Questo genere letterario ha come protagonisti dei “cultori” e quindi arti marziali, mitologia, taoismo medicina e credenze popolari cinesi sono importanti tanto quanto le avventure che andranno a vivere i personaggi.

In un’opera come Mo Dao Zu Shi in cui sono fondamentali i legami familiari, gli appellativi onorifici e i rapporti tra i vari personaggi tradurre un termine rischia di snaturare un complesso sistema che renderà di difficile comprensione le vicende future.

Questo rende determinate situazioni incomprensibili per chi si approccia alla storia per la prima volta.

Tienitela la tua preziosa sorella! Anzi, perché non chiedi tu la sua mano?

Questa battuta, tradotta in questo modo, sembrerebbe incitare all’incesto. Ma le cose, in realtà, non stanno così.

Wei Wuxian è orfano. Non ha parenti in vita ed è stato cresciuto nel clan dei Jiang. La sorella di cui si parla nella citazione è la sua shijie (termine che potrebbe essere tradotto con sorella d’armi). I due non hanno legami di sangue ma sono stati discepoli dello stesso maestro, il padre della ragazza. Meimei, jijeje e shijie sono tutte parole che possono essere tradotte con sorella ma che, in realtà, indicano qualcosa di più. Ad ogni termine corrisponde un diverso tipo tipo di legame che non può essere reso da un semplice “sorella”.

Gli orchi non esistono

Oltre a questo problema vi sono anche veri e propri errori di traduzione che fanno storcere il naso a chi conosce il mondo in cui sono ambientate queste vicende.

Mostri e demoni sono esseri viventi: i primi derivano da creature non umane, i secondi da umani. Fantasmi e orchi invece sono esseri, rispettivamente umani e non umani, deceduti.

Non ci sarebbe nulla di sbagliato in questa frase per una persona che non conosce la storia ma, chi ha un minimo di dimestichezza con Mo Dao Zu Shi, sa che qui non si parla mai di orchi. Si tratta di creature che non compaiono in questo mondo, quindi in questo caso si tratta di un vero e proprio errore di traduzione.

Per concludere

Io sono molto legata a queste opere e devo ammettere, con grande dispiacere, di essere rimasta molto delusa dal lavoro di traduzione . Mi è sembrato di leggere una storia diversa, semplificata; praticamente un racconto per bambini. A tratti i dialoghi mi sembravano surreali per come venivano portati avanti e a volte scadevano persino nel ridicolo. La rabbia per il trattamento riservato a quest’opera non è ancora scemata, nonostante siano passati 4 mesi dalla lettura.

Nel 2024, in un mondo cosmopolita, in cui la gente viaggia e vuole conoscere altre culture italianizzare un prodotto di questo tipo è un grave errore. Leggendo quest’opera mi sono sentita in un certo modo offesa e anche presa in giro. E sono sicura di non essere stata la sola a provare queste emozioni.

In tanti come me aspettavano l’arrivo dei danmei per avere un pezzo di Cina in Italia e, invece, ci siamo ritrovati tra le mani un prodotto che non rende giustizia all’opera di Mo Xiang Tong Xiu.

Spero solo che Oscar Vault faccia un lavoro migliore con la traduzione di Tian Guan Ci Fu che, stando a quanto si può leggere su Amazon, dovrebbe uscire il 15 ottobre 2024.

a cura di
Laura Losi

Seguici anche su Instagram!
LEGGI ANCHE- “Moriremo tutti, ma non oggi”: una risata vi solleverà
LEGGI ANCHE- A single moment di Anna Caterina Masotti
Condividi su

Laura Losi

Laura Losi è una piacentina classe 1989. Si è laureata in Giornalismo e Cultura Editoriale presso l’Università degli Studi di Parma con una tesi sulla Comunicazione Politica di Obama. Avrebbe potuto essere un medico, un avvocato e vivere una vita nel lusso più sfrenato, ma ha preferito seguire il suo animo bohemien che l’ha spinta a diventare un’artista. Ama la musica rock (anche se ascolta Gabbani), le cose da nerd (ha una cotta per Indiana Jones), e tutto ciò che riguarda il fantasy (ha un’ossessione per Dragon Trainer). Nel 2015 ha pubblicato il suo primo romanzo “Tra le Rose” e a breve vedrà la luce anche la sua seconda fatica, il cui titolo rimane ancora avvolto nel mistero (solo perché in realtà lei non lo ha ancora deciso).

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *