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Abbiamo intervistato Jimmy Sax, il sassofonista francese innamorato dell’Italia, che si esibirà il 17 maggio al Palazzo dello Sport di Roma

Jimmy Sax ci attende al decimo piano dell’Hotel Duca, nello scenografico bar Radio Rooftop. Lui ed il suo manager Tony Ciotola ci hanno raccontato i progetti futuri dell’istrionico sassofonista e dell’importante evento del 17 maggio.

Per chi ancora non lo conoscesse Jimmy Sax è il nome d’arte di Jim Rolland, sassofonista che ha conquistato il mondo con il suo suono moderno e ricercato. Ha pubblicato 2 album: “Jimmy” nel 2021 e “Jimmy Live Symphonic Orchestra” nel 2022.

I numeri online di Jimmy sono incredibili: 1 milione di iscritti al suo canale Youtube, più di mezzo miliardo di stream online e 420 milioni di visualizzazioni su Youtube. Il singolo che l’ha portato al successo si intitola “No man no Cry“, che è stato certificato platino in Italia.

Il 17 maggio si esibirà al Palazzo dello Sport di Roma, accompagnato da The Symphonic Dance Orchestra diretta dal Maestro Vincenzo Sorrentino.

Ciao Jimmy, piacere di conoscerti. Ti andrebbe di raccontarci di come ti sei innamorato del sassofono, che definisci lo strumento più sexy di tutti?

Oh, sì, nell’apertura del mio primo album! Avevo 10 anni quando ho toccato il sax per la prima volta ed è stato amore a prima vista. È stato come: bam! Ero attratto già dall’aspetto fisico del sax. E poi, ovviamente, da questo suono incredibile.

Non è la tua prima volta in Italia, qual è il tuo rapporto con il nostro paese?

Sono innamorato dell’Italia! L’Italia è anche il mio mercato di riferimento, inoltre tutto il mio team di lavoro è italiano. Passo un sacco di tempo in Italia. E’ una relazione d’amore, è diventata la mia seconda casa. Passo più tempo in Italia che in Francia. Infatti non vivo più in Francia, mi sono trasferito alle Mauritius, sono un “island boy”. Sono atterrato oggi in Europa. Amo fare surf. Il surf è la mia seconda passione.

L’Italia è forse il Paese in cui trascorro la maggior parte del mio tempo. Io sono innamorato della cultura, delle persone, vedi il rapporto che abbiamo (fa riferimento al manager Tony Ciotola, ndr), il cibo. Ti dirò la verità. Non è perché sei italiano. Gli italiani sono il pubblico migliore. Sì. Gli italiani e i messicani sono il pubblico migliore. Tanto fervore. Tanta energia. Appassionati. Sì. Passione. Sì. È come avere una folla fantastica e un paese fantastico in cui trovarsi, diciamo, un po’ conosciuto e per fare la tua arte. È fantastico. Ricevi così tanto amore. Ecco perché mi piace restituirlo.

Sarai il primo sassofonista solista ad esibirsi in un palazzetto dello sport. Come ti senti a riguardo?

Siamo i primi da soli. Posso dire che è grazie a questo signore (Tony Ciotola)? Sì, Lui è l’uomo dietro a tutto ciò, ha avuto questa idea folle, ne è anche il produttore. Abbiamo, diciamo, un contratto esclusivo insieme, che è stato firmato, voglio dire, solo l’anno scorso. Ma abbiamo iniziato a lavorare così, con una stretta di mano. Questo signore è il mio agente, la mia etichetta discografica, il mio booking agent. E più di tutto questo è uno dei miei amici più cari e il padrino di mio figlio, del mio secondogenito. Si chiama Romeo, un nome italiano, vedi?

Sono veramente orgoglioso ed emozionato per questo show. Non vedo l’ora di andare a vedere il locale per la prima volta. La produzione è così grande: abbiamo messo schermi aggiuntivi, avremo più musicisti, più led wall, più effetti.

Abbiamo concepito questo spettacolo come il gran finale di tutte queste esibizioni con l’orchestra che ho fatto in Italia. Sai, in Italia abbiamo fatto forse più di 25 spettacoli. Napoli, Roma, Ostia Antica, Milano, Bologna, Padova e anche Taormina. Ci torneremo anche questa estate a Taormina, uno dei soli 5 spettacoli previsti quest’anno al Teatro Antico.

Hai in programma di registrare un nuovo album?

Ora ve lo posso dire, l’abbiamo appena finito. Speriamo che sarà pronto per l’uscita per quest’estate, forse già a giugno. (Ci ha anche mostrato in anteprima la copertina dell’album, ma non vi possiamo dire nulla di più). Ci saranno 11 tracce. Tutte composizioni originali. Anzi, no, 10 tracce originali ed una cover di un artista italiano. Una leggenda. Una cover di Ludovico Einaudi, ci ha dato la sua benedizione. Non vi svelerò il brano, lasciamo un po’ di suspance. Sarò anche in studio per una collaborazione con un grandissimo artista italiano che non vi posso rivelare!

Questo mi porta ad un’altra domanda: c’è un artista in particolare che ti ha ispirato?

No, non uno soltanto. Ascolto un ampio pannello di musica: passo dai Rolling Stones, a Buena Vista Social Club, a Sébastien Léger, Lenny Kravitz, Bob Marley. Sono un amante della musica.

Non ci puoi rivelare l’artista con cui sarai in studio, ma ci sarebbe un artista con cui sogni di lavorare?

Sogno in grandissimo: i Rolling Stones! Se devo sognare sogno in grandissimo. Ti dirò anche un altro nome: Lorenzo Jovanotti, sogno da tempo di lavorare con lui, ci provo da anni. Fate in modo che legga questo articolo!

a cura di
Luca Nicolini

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