Daniele Silvestri pre racconta”il Cantastorie Recidivo”
Trenta concerti a Roma per celebrare 30 anni di carrieradi Daniele Silvestri
Da uomo col megafono a maestro col microfono oggi Daniele Silvestri apre le porte dell’Auditorium Parco della Musica di Roma al suo pubblico e lo fa per promuovere ” Il Cantastorie Recidivo”, la nuova rappresentazione artistica che lo vedrà impegnato per trenta giorni consecutivi a esprimere gratitudine per i suoi trent’anni di “fortuna, più che carriera”.
Sarà un momento non autocelebrativo ma un vero e proprio racconto di vita libero e onesto.
Gli argomenti saranno personali e rappresentativi della sua identità (e sì potrebbe esporsi politicamente se l’argomento lo imporrà perché “la vita di un individuo non è divisa con l’accetta da quella collettiva” e “non si può far finta che quello che sta succedendo nel mondo non riguardi tutti”)
Grazie a questa affermazione l’artista svela la collaborazione in questo progetto con Emergency, l’associazione di cui Gino Strada “Gino mio, Gino nostro, Gino di tutti” era il fondatore.
Simonetta Gola svela in conferenza una stima colma di affetto per Daniele, ricordando la sua partecipazione con “Le Navi” cantata sulla prima nave di Emergency nel Mediterraneo.
Ed è proprio dalla loro visione comune del mondo e dello starci proprio che nasce un bellissimo progetto sotto forma di cortometraggio di animazione in collaborazione con Fandango (non più inedito e anzi pluripremiato) firmato da Simone Masi che sarà parte integrante dello spettacolo associato alla canzone “Il mio Nemico”.
Il racconto tornerà leggero e a tratti nostalgico celebrando in musica con la collaborazione trentennale con la sua orgogliosa band composta da 7 musicisti, l’uomo nell’artista, curioso e affamato che non ha perso e non perderà la voglia di esporre al mondo quanto fare della sua passione il suo lavoro abbia significato per lui.
La modalità che sceglie è quella del teatro, suo primo amore prima ancora della musica, il suo porto sicuro fin da bambino conosciuto mediante i suoi genitori e coloro che essi frequentavano.
Daniele trova che il teatro abbia un punto di forza: l’incapacità di essere sempre uguale a sè stesso che la rende una forma d’arte sorprendente e in linea con il modo che lui sceglie di ricalcare.
Si tratterà quindi di uno spettacolo in due atti dove il limite è solo il tempo (ahimè una costruzione troppo restrittiva) con la unica necessità nell’intervallo di “alleggerire il senso del sequestro di persona”.
Il tutto terminerà con uno spazio interessante e innovativo: un Podcast intitolato “Le cose che abbiamo in comune” che sarà disponibile su tutti i Social e prevederà un dialogo spontaneo non organizzato e fluido tra lui e un ospite diverso “prevedibile e molto poco prevedibile” ogni giorno per ribadire l’importanza che ha il fatto di conoscere punti di vista diversi dai propri e la necessità di questi per alimentare la curiosità e la responsabilità nei confronti del mondo di noi animali sociali.
Non si sbottona ulteriormente e ci rinnova l’invito a prendere parte a dal 18 gennaio 2024 a questo viaggio meraviglioso che è la sua vita e che ancora, non ci nasconde, non smette di sorprenderlo.
a cura di
Michela Besacchi
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