Giunti alla conclusione di questo Torino Film Festival è ora di tirare le somme e pensare all’anno prossimo, senza dimenticarci di quest’ultimo giorno che ha visto la consegna di tanti premi e sorrisi, oltre alla presenza di Billy Zane per l’anteprima del suo ultimo film: “Waltzing with Brando”.
Ultimo giorno al Torino Film Festival e la sensazione è che nessuno voglia veramente chiudere con questi nove giorni, visto il successo avuto in quest’edizione del TFF, tra stelle internazionali e 120 film di cui alcuni con un valore cinematografico e dal messaggio oltre la media.
Il lungo ultimo ballo si è aperto con la conferenza stampa di chiusura e la consegna dei premi collaterali alla manifestazione, un momento colloquiale nel media center alla presenza di Giulio Base e della madrina della manifestazione, Cristiana Capotondi.
“Sono contenta di essere in questo festival così ricco di contenuti e di attori internazionali. Avete messo a soqquadro una città per me da sempre associata al cinema. A Torino ho iniziato nel 1994, in Rai, girando una serie con Gigi Proietti e Nancy Brilli.”
Cristiana Capotondi
Mattatore di questi premi collaterali è stato il film L’aiguille che, grazie alla sua potenza e al suo messaggio, è stata una delle pellicole più apprezzate di tutta la manifestazione.
Durante la conferenza Base ha voluto dare un piccolo anticipo sui risultati di questo Festival, estremamente entusiasmanti rispetto a quello che era il TFF prima dell’arrivo del direttore artistico: sale quasi sempre piene, importanti stelle di Hollywood, ma senza dimenticarsi dei giovani cineasti italiani. Rimaniamo in attesa di un’infografica con tutti i numeri nei prossimi giorni.
“I dati sono molto incoraggianti e l’occupazione nei cinema, così come la vendita dei biglietti, è cresciuta, nonostante la diminuzione dei film e delle sale. Posso sin da ora annunciare che le date del prossimo TFF saranno dal 21 al 29 novembre 2025.”
Giulio Base
Dopo questa premiazione la sala si è riempita per la conferenza stampa di Waltzing with Brando, alla presenza del regista Bill Fishman, del compositore Matei Bratescot e degli attori Billy Zane e Sofia Masson.
Billy Brando
Questo 42esimo TFF è dedicato a Marlon Brando e la proiezione in anteprima mondiale di Waltzing with Brando è la coronazione di un pensiero che va oltre il semplice amore per il cinema e per quello che è stato considerato l’attore più grande di tutti.
La pellicola è la celebrazione della normalità di Brando negli gli anni tra il 1969 e il 1974, quando l’attore si stava preparando per due dei suoi più grandi ruoli: Il Padrino e Ultimo Tango a Parigi.
Il racconto tratta della storia di come Marlon Brando convinse l’architetto Bernard Judge a costruire il primo rifugio ecologicamente perfetto a Tahiti, luogo nel quale l’attore amava rifugiarsi lontano dal clamore di Hollywood.
Egli credeva che questo grande esperimento ecologico avrebbe ispirato il mondo a un futuro migliore e più sostenibile, una prima idea di come l’attore fosse un vero e proprio precursore delle tematiche ecologiste.
“Per me è stato un onore girare nei luoghi dove la storia ha effettivamente avuto luogo e lavorare con le persone della Polinesia francese, a Tahiti, Moorea e Tetiaroa.
La vicenda ha un’attualità straordinaria, dal momento che parla del desiderio di un uomo che già 55 anni fa desiderava rendere il mondo consapevole del cambiamento climatico e invertire la tendenza devastante dei suoi effetti.
Credo anche che il film contenga la migliore interpretazione di sempre di Billy Zane, così somigliante e così vicino a Brando da far dimenticare che non si sta guardando un film con l’originale. “Waltzing with Brando” è un regalo per i cineasti di tutto il mondo e per tutto il pubblico in generale, che spero si divertirà e si stupirà di fronte al mio tributo a quello che forse è il più grande attore, attivista ed enigma della storia del cinema.”Bill Fishman
“Brando è stato un modello di recitazione per molti di noi. Personalmente, l’ho “incontrato” in “Fronte del porto”, al liceo, in una copia a 16 mm. Quella proiezione ha sicuramente contribuito a coltivare il mio sogno di fare l’attore […]. Era un precursore su molte tematiche sociali. Non c’erano molti attivisti all’epoca, e lui ha alzato l’asticella per la lotta per i diritti civili investendo soldi propri per difenderli. Era dalla parte dei nativi e dei diseredati e fu tra i primi a battersi per l’ambiente.”
Billy Zane
Per una volta non parlerò di fotografia o colonna sonora, questa pellicola è la celebrazione di uno degli attori più importanti della storia del cinema, un racconto che ci mostra Marlon Brando con un occhio più attento alla sua indole ambientalista.
La normalizzazione di una persona che per molti è sempre rimasta nell’Olimpo, inarrivabile e superiore a tutti.
Il film rappresenta la giusta conclusione di un Festival che ha deciso di elevarsi e di crescere: le stelle di Hollywood sono l’emblema di questa evoluzione, che è solo un primo passo verso un qualcosa di più grande.
Tiriamo le somme
Tra moltissimi alti e qualche basso, il 42º TFF si conclude, in un’edizione di rilancio per Torino. Sin dal primo giorno e dalla cerimonia di apertura al Teatro Regio si era capito che le intenzioni del direttore artistico erano ben precise e votate al successo.
L’idea di ridurre i film e le sale aumentando il numero di stelle è stata la scelta vincente per riportare le masse nei cinema: i numeri parlano di affluenza maggiore rispetto allo scorso anno.
Senza ombra di dubbio, per me che ho vissuto il Festival tutti i giorni, posso dire dire che le sale erano spesso piene e la gente guardava appassionata pellicole selezionate con molta cura da parte del team voluto da Giulio Base.
Scegliere il tema della maternità come cardine del TFF, unito ad altri di assoluta attualità (come la guerra israelo-palestinese), ha senza dubbio aumentato l’interesse attorno alla manifestazione che, grazie a tutti i collaboratori, ha avuto il pregio di trattare gli argomenti con delicatezza e dolcezza, come una mamma nei confronti del proprio figlio.
Torino ne esce senza ombra di dubbio vincitrice e rilanciata in una dimensione internazionale, a cui a volte i torinesi non ambiscono (ma si sa in Piemonte siamo un po’ fatti così). Appuntamento all’anno prossimo, con un’edizione che si preannuncia già scoppiettante perché quella appena chiusa è stata solo un primo tassello nella mente del direttore artistico.
Tutti i premi:
- Lungometraggi:
La giuria presieduta da Margaret Mazzantini e composta da Milcho Manchevski, Anne Parillaud, Giovanni Spagnoletti e Krzysztof Zanuss assegna i seguenti premi:
- Miglior FIlm: Holy Rosita di Wannes Destoop;
- Premio speciale della Giuria IWONDERFULL: Vena di Chiara Fleischhacker;
- Miglior sceneggiatura: L’Aiguelle di Abdelhamid Bouchnack;
- Migliore interpretazione 1: Flora Ofelia Hofmann Lindahl, Christine Albeck Børge, Karen-Lise Mynster in Madame Ida;
- Migliore interpretazione 2: River Gallo in Ponyboi.
Menzione a DISSIDENT di Stanislav Gurenko e Andrii Al’ferov.
2. Documentari:
La giuria presieduta da Roberta Torre e composta da KD Davison e Federico Gironi
assegna i premi:
- Miglior film: Le Retour du Projectionniste di Orkhan Aghazadeh;
- Premio speciale della Giuria ex aequo a:
I’m not everything i want to be di Klára Tasovská e The brink of dreams di Ayman El Amir, Nada Riyadh.
Menzione a Higher than acidic clouds di Ali Asgari.
3. CONCORSO CORTOMETRAGGI
La giuria presieduta da Michela Cescon e composta da Darko Perić (Serbia) e Nicola Nocella (Italia), assegna i premi:
- Premio per il miglior film: Walk in di Haneol Park;
- Premio speciale della Giuria: Fire drill di Maximilian Villwock;
Menzione a Someone’s trying to get in di Colin Nixon.
4. PREMIO FIPRESCI
La giuria composta dai critici cinematografici Marco Lombardi, Giuseppe Di Salvatore, Massimo Arciresi assegna il premio FIPRESCI (Premio della Federazione Internazionale della Stampa Cinematografica) a Vena di Chiara Fleischhacker.
Premi Collaterali:
- Premio Rai CInema Channel: miglior film Concorso Cortometraggi a Due sorelle di Antonio De Palo;
- Premio Achille Valdata: miglior film Concorso Lungometraggi a L’Aiguille di Abdelhamid Bouchnack;
- Premio Scuola Holden: gli allievi hanno assegnato il Premio per la miglior sceneggiatura a L’Aiguille di Abdelhamid Bouchnack. Conferiscono due Menzioni Speciali a Under the grey sky di Mara Tamkovic e a Ponyboi di Esteban Arango;
- Premio Occhiali di Ghandi a From Ground Zero di AA.VV., ideato da Rashid Masharawi. Conferisce una Menzione Speciale a L’Aiguille di Abdelhamid Bouchnack;
- Premio Interfedi a L’Aiguille di Abdelhamid Bouchnack.
a cura di
Andrea Munaretto
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