“The consciousness of stones” Anselm Kiefer alla Galleria Locarn O’Neill

Condividi su

La coscienza delle pietre è la nuova mostra dell’artista Anselm Kiefer ospite della galleria romana che ha inaugurato il 10 novembre

La mostra ospita una scultura e sette dipinti monumentali di isole, un tema che è da tempo parte della ricerca di Kiefer. Isola come simbolo di distacco ma anche sintomo del desiderio umano, di ignoto e connessione, la dimensione insulare è affrontata dall’artista ispirandosi alla mitologia, alla letteratura, alla filosofia cucite alle proprie esperienze personali.

Ispirazione

L’omonima opera letteraria di Hans Henry Jahnn, autore tedesco del XX secolo, dà il titolo alla mostra. Il lavoro di Jahnn ruota intorno all’angoscia esistenziale legata all’uomo nella sua viscerale adesione al mondo della natura; gli scritti dell’autore tedesco hanno impattato nella ricerca e nell’espressione artistica di Kiefer.

Melanconia

L’unica scultura presente in tutta l’esposizione prende in prestito il titolo dalla famosa incisione di Dürer, Melancolia. Il carattere malinconico era ritenuto fin dai tempi di Aristotele tipico del temperamento artistico, dal XVI secolo, venne a codificarsi una vera e propria iconografia della “melanconia”, a partire proprio dall’incisione dureriana: la rappresentazione di una figura umana con sguardo rivolto altrove, assorto, che appoggia il viso al palmo della mano. 

L’artista contemporaneo riscrive questa iconografia sostituendo il volto con un poliedro che poggia su un abito un abito seicentesco in bronzo, esposto nell’atrio della galleria. Il poliedro è realizzato in vetro attraverso il quale è possibile vedere oltre e che in chiave contemporanea suggerisce l’iconografia archetipica.

Stratificazione

Le sette tele monumentali raccontano attraverso la stratificazione l’esplorazione, la connessione e l’isolamento dell’uomo. Stratificazione è la parola chiave per leggere le opere di Kiefer, una sovrapposizione polimaterica che attrae il fruitore in maniera sensoriale anche nella dimensione olfattiva.

L’isolamento è suggerito non solo dal tema affrontato in ogni tela ma anche dalla scelta cromatica e ovviamente anche da opere letterarie o da personaggi legati al mito e alla storia. La dimensione delle opere richiama i grandi murales della street art ed evoca a sua volta i grandi mosaici che tappezzavano gli edifici medievali, proprio nel processo di stratificazione.

Nelle opere dell’artista tedesco i riferimenti restano molto spesso brandelli che non rappresentano la chiave di lettura dell’opera, quanto piuttosto l’indizio della sua genesi. Kiefer ci restituisce quindi la chiave di lettura dell’origine della sua ricerca artistica che affonda nella storia e nel mito della nostra cultura.

La mostra sarà aperta al pubblico fino al 10 febbraio 2024.

a cura di
Letizia Servello

Seguici su Instragram!
LEGGI ANCHE – “Queer Pandèmia” arriva a Roma
LEGGI ANCHE – Una domenica alla “Milan Games Week & Cartoomics”

Condividi su

Related Post

1 commento su ““The consciousness of stones” Anselm Kiefer alla Galleria Locarn O’Neill”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *