“Immobili a ballare” è il disagio interiore di Deena Barrett

“Immobili a ballare” è il disagio interiore di Deena Barrett
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Avete presente quando sentite un prurito che non sapete localizzare, ma che continuo a torturarvi come fosse frutto di una puntura interiore che per quanto sintomatica cela l’origine del fastidio?

Ecco, se la vostra risposta è sì, probabilmente avete tutte le carte in regola per comprendere la portata concettuale ed esistenziale del disco d’esordio dei Deena Barrett, band toscana che oggi debutta sulla lunga distanza dopo la pubblicazione di un disco di singoli capace di far salire l’acquolina in bocca a pubblico e stampa.

Il titolo del disco diventa fin da subito il simbolo di un disagio interiore che deriva dalla resistenza naturale che ogni individualità esercita nei confronti della livella omologante della società in cui viviamo: i ragazzi toscani ballano immobili sul parterre di una scena fin troppo apparentemente dinamica, ma tuttavia incapace di dare identità al proprio movimento; in direzione ostinata e contraria, i Dena Barrett sfogano invece un anarchico disordine che prova gettare le fondamenta di un nuovo ordine costruito sulle basi solide di una concreta preparazione musicale e, prima ancora, culturale.

Un concerto in differita, quello di “Immobili a ballare”, che non smarrisce il proprio piglio live mantenendo intatta l’ispirazione di un collettivo che prova a raccontare attraverso sangue e sudore i successi e la disperazione di una generazione in fuga da se stessa: ogni brano è frammentazione di un’identità collettiva che vaga alla ricerca di nuovi equilibri, incollando i cocci un po’ come viene. Emerge così la forza quasi ora colare di un lavoro al quale le nostre orecchie e i nostri cuori risultano non essere più abituati, dopo tutti questi anni di It pop e mainstream alienante e alienato: c’è tanta verità (certo, personale) nel disco di debutto della band toscana, capace di offrire all’ascoltatore l’occasione – per una volta – di non accontentarsi delle proprie risposte ma piuttosto di porsi nuove nuove domande domande.

Brani preferiti: “Kora Dorme”, “Vorrei Farmi Esplodere La Faccia” e “Qui con me non c’è nessuno”.

a cura di
Redazione

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