Addio Michela Murgia, la nostra Morgana

Laura Losi
11 Agosto 2023
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Attualità, Letteratura&Arte, News, Società

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Si è spenta ieri sera Michela Murgia, una delle voci più potenti nel panorama letterario italiano

Scrittrice, attivista e guerriera, Michela Murgia era tutto questo e molto di più. Murgia, come ha dichiarato in un’intervista con Aldo Cazzullo ,il 6 maggio, soffriva di un tumore maligno del rene, arrivato all’ultimo stadio. Una malattia che non l’ha fermata; la scrittrice ha continuato ad aggiornare i suoi follower sulla sue condizioni fino a ieri, giovedì 10 agosto, quando il cancro l’ha portata ad esalare l’ultimo respiro.

I primi successi

Chi l’avrebbe mai detto che un’insegnante di religione di Cabras, piccolo comune della Sardegna, sarebbe diventata un faro del femminismo italiano?

Murgia è sempre stata attaccata alla sua isola tanto da scrivere alcuni saggi dedicati alla sua terra e a candidarsi come presidente alle elezioni regionali sarde nel 2014 (arrivando terza con il 10% dei voti).

Il suo primo romanzo Il mondo deve sapere, del 2006, racconta la sua esperienza di lavoro in un call-center, dove denuncia la situazione di chi si trova a svolgere questo impiego. Il grande pubblico però inizia a conoscerla con Abracadora un romanzo che tratta temi delicati come quello delle adozioni e dell’eutanasia.

Morgana e il femminismo

Il suo nome è, e rimarrà sempre, legato a Morgana un podcast nato nel 2018, insieme a Chiara Tagliaferri, che racconta storie di donne che hanno lasciato un segno.

Le protagoniste delle storie narrate nei vari episodi, e nei due libri Morgana. Storie di ragazze che tua madre non approverebbe e Morgana. L’uomo ricco sono io, sono donne

efficaci ciascuna a suo modo nello smontare il pregiudizio della natura gentile e sacrificale del femminile. Le loro storie sono educative, non edificanti, disegnano parabole individuali più che percorsi collettivi, ma finiscono paradossalmente per spostare i margini del possibile anche per tutte le altre donne.

Murgia è sempre scesa in campo per difendere la parità di genere e lottare contro le discriminazioni, anche linguistiche, a cui le donne sono ancora sottoposte.

Nel suo ultimo saggio God Save The Queer. Antologia femminista l’autrice cerca di spiegare se il femminismo e la lotta al patriarcato siano compatibili con la fede cattolica.

Vorrei capire, da femminista, se la fede cristiana sia davvero in contraddizione con il nostro desiderio di un mondo inclusivo e non patriarcale, o se invece non si possa mostrare addirittura un’alleata. Da cristiana confido nel fatto che anche la fede abbia bisogno della prospettiva femminista e queer, perché la rivelazione non sarà compiuta fino a quando a ogni singola persona non sarà offerta la possibilità di sentirsi addosso lo sguardo generativo di Dio mentre dichiara che quello che vede “è cosa buona”

Antifascismo e famiglia queer

La voce di Murgia si è levata anche contro il fascismo. Nel 2018 pubblica Istruzioni per diventare fascisti, un pamphlet diventato anche spettacolo teatrale, in cui raccoglie una serie di conferenze che ha tenuto in diverse sedi su questo argomento. Con ironia l’autrice affronta una tematica a lungo dibattuta e fa riflettere su alcuni atteggiamenti che, purtroppo, si ripropongono anche nella società odierna.

Il 15 luglio Murgia ha pubblicato sul suo profilo Instagram un video in cui annunciava il matrimonio “controvoglia” con il suo compagno Lorenzo Terenzi. Come si legge nel post si è trattato di una scelta dettata da una questione di necessità:

Lo abbiamo fatto “in articulo mortis” perché ogni giorno c’è una complicazione fisica diversa, entro ed esco dall’ospedale e ormai non diamo più niente per scontato. Lo abbiamo fatto controvoglia: se avessimo avuto un altro modo per garantirci i diritti a vicenda non saremmo mai ricorsi a uno strumento così patriarcale e limitato

L’idea di famiglia di Murgia, infatti, era ben diversa: la sua sua era una famiglia queer allargata, anche se questo termine forse, è riduttivo.

Tra qualche giorno nel giardino della casa ancora in trasloco daremo vita alla nostra idea di celebrazione della famiglia queer. Le nostre promesse non saranno quelle che siamo stati costretti a fare l’altro giorno. Vogliamo condividerlo a modo nostro e lo faremo da questo profilo, senza giornalisti o media vari. Il nostro vissuto personale, come quello di tutti, oggi è più politico che mai e se potessi lasciare un’eredità simbolica, vorrei fosse questa: un altro modello di relazione, uno in più per chi nella vita ha dovuto combattere sentendosi sempre qualcosa in meno.

Addio Michela

Ieri sera Michela si è spenta, lasciando un vuoto incolmabile non solo nei cuori delle persone che l’hanno conosciuta ma anche in quelli di tutti i coloro che hanno letto una sua opera, ascoltato le sue parole o sposato una delle sue battaglie.

Grazie Morgana!

a cura di
Laura Losi