Naver “brilla” nel suo nuovo singolo “No Shiesty”

Naver “brilla” nel suo nuovo singolo “No Shiesty”
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Il trapper italiano Naver classe 2000 presenta il suo nuovo singolo “NO SHIESTY”, uscito il 27 Millenari Records e distribuito da Artisti First

Il giovanissimo artista Naver, il cui vero nome è Andrea Verna, torna dopo il grande successo di “Via Libetta”, brano che ha raggiunto oltre 11 milioni di ascolti con un singolo innovativo, personale ma che guarda, allo stesso tempo, verso l’esterno muovendo una critica sulla sovraesposizione mediatica incontrollata.

“NO SHIESTY”, è un’espressione che gioca ironicamente con lo slang americano per riferirsi a una persona che diffida dalle dinamiche del mondo esterno delle quali, per giunta, evita di servirsene in modo da non snaturare la propria indole. “NO SHIESTY” così rappresenta una vera e propria presa di posizione nei confronti di tutti quegli artisti della scena che ricercano popolarità ad ogni costo, incuranti di chi un tempo era stato loro vicino e aveva loro offerto aiuto.

La produzione del brano realizzata da 2ME è il risultato di esperimenti sul sound portati avanti dal trapper e dal team di Millenari Records negli ultimi mesi.
A parlarci del suo ultimo lavoro è proprio Naver in questa intervista!

Ciao Andrea e benvenuto su The Soundcheck. La prima domanda che mi sorge spontanea è: come e perché hai scelto il nome d’arte Naver?

Nel rap c’è molto spesso l’utilizzo del “riocontra” e io l’ho utilizzato per comporre il mio nome d’arte poiché deriva dal mio cognome “Verna”.

“Via Libetta” è stato il brano apripista che ti ha reso famoso con 11 milioni di ascolti. Quali sono state le emozioni dovute al successo?

Sicuramente tutto molto inaspettato, è un’emozione unica avere tanta riconoscenza per un brano e per la propria musica, gestita, inoltre, nel miglior modo alla mia giovane età di 19 anni.

Passando invece al tuo nuovo singolo “No shiesty”, mi sembra che il titolo sia un richiamo allo slang americano. Parlaci di come è nata questa scelta di avvicinarsi a un’altra cultura musicale

I primi rapper che ascoltai da piccolino furono Young Thug, Tyga, Snoop Dog e tanti altri americani proprio per questo sono molto legato alla loro cultura e vari slang, mi avvicinai a questo mondo proprio grazie al loro sound.

Quali sono secondo te i punti di forza e di debolezza del mondo rap-trap italiano e americano?

I punti di forza secondo me sono sicuramente le sonorità diverse dal resto della musica; tuttavia, molto criticabili i temi ecco perché la considero a volte una debolezza, simili sia in Italia che in America. Sicuramente l’Italia prende molto spunto dalla musica americana.

Quali sono gli artisti della scena a cui fai riferimento?

Lil baby è il rapper che ascolto di più in assoluto, sia per il sound che per il modo di fare. Lo stimo molto e sicuramente mi ha fatto ragionare sulla musica in un altro modo.

“Brilliamo per queste strade come stelle perché prima eravamo niente”. In questa frase del brano è Andrea o Naver a parlare?

Quando utilizzo questo termine è perché effettivamente sto brillando, mi sto facendo notare e sto dando il meglio di me dando luce anche a progetti. Questo da quando ho iniziato, ma in questo preciso momento per me significa molto poiché vengo da un periodo molto buio della mia vita.

Cosa dobbiamo aspettarci dai tuoi prossimi lavori?

Tante novità, collaborazioni italiane e non, e soprattutto tanta ma tanta musica che non lascerà lo spazio di reazione a chi la ascolta perché ne uscirà talmente tanta che affogherò la concorrenza.

a cura di
Rebecca Puliti

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Rebecca Puliti

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