Il ritorno degli L.P.O.M. con “Ologenesi”: prima di tutto il suono!

Il ritorno degli L.P.O.M. con “Ologenesi”: prima di tutto il suono!
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Oggi 7 ottobre, per l’uscita del secondo album “Ologenesi” abbiamo intervistato per voi gli artisti L.P.O.M. – Little Pieces of Marmelade, che ci raccontano la creazione e i retroscena di un album dalle mille sfumature. Dal palco di “X Factor 2020” il duo marchigiano riprende la scena italiana con un secondo album che ha il suono di scommessa e “voglia di uscire e fare musica”

Se la formula prevede gli L.P.O.M., il risultato ci dà Frankie (Francesco, chitarra e seconda voce) e DD (Daniele, alla batteria e voce).

Li avevamo lasciati sul fine del talent “X Factor 2020” seguendoli poi nei primi concerti estivi, con le nostre interviste nei “Check the Sound” sotto il marchio L.P.O.M. e quest’estate come parte della band di Manuel Agnelli per il lancio del suo album “Ama il prossimo tuo come te stesso” con Beatrice Antolini e Giacomo Rossetti.

Con noi oggi c’è Frankie che, ancora in studio a tarda serata, ci racconta “Ologenesi” dalla sua ideazione al debutto.

Ciao Frankie, ben ritrovato. Ripercorrendo all’indietro gli step intrapresi sino ad oggi, quali eventi/cambiamenti più importanti vi sono capitati?

Beh sicuramente il primo step è stato il tour dopo X Factor, che era il tour dei soli L.P.O.M. per promozione del nostro primo disco. Innanzitutto, è stato un momento di lieve reinizio post pandemia, è stato un atto di coraggio per noi nel non rimandare il tour seppur con ingressi contingentati (ed anche posti seduti. Noi c’eravamo, scalpitanti sulle sedie, ndr), era un periodo incerto!

Il secondo step è avvenuto con il lavoro in studio: è stato la genesi di mettersi in studio e fare un disco in italiano. Ci siamo detti “Ce lo stanno chiedendo, famolo!”.

Come terzo step, direi l’importanza del tour con Manuel Agnelli, mettendo mano su pezzi storici degli Afterhours e la sua collaborazione. Dopo “X Factor” è difficile che una band emerga o venga seguita. Temevamo che la bolla di fama nella quale eravamo scoppiasse all’improvviso, e finissimo nella valle dei dimenticati… e invece non è stato così! Subito dopo il talent, nonostante i mille impegni, Manuel è stato carinissimo con noi, così come il suo booking management. Ci ha messo nella sua culla! Noi poi gli abbiamo mandato il disco finale “Ologenesi” come prova, e da lì è iniziata la nostra collaborazione.

Little Pieces of Marmelade in esibizione a X Factor 2022 – credits LPOM official webiste

“X Factor” per noi è stato un divertimento, non era come vincere la Champions League. Vincere ti permetteva di fare un altro giro in quel “baraccone enorme”, ma per noi è stato principalmente un trampolino di lancio per imparare ed esibirci.

Ologenesi”: dal titolo dell’album alla copertina. Qual è il significato?

Il titolo è nato all’ultimo secondo. Perché? Perché non lo so. Comunque sia alla fine è un termine che interpreta e rappresenta la genesi del disco “senza avere contatti con fattori esterni” – Ologenesi è questa teoria che ogni specie si evolve e trasforma indipendentemente dai contatti che ci sono fuori.

Il disco è stato scritto in un momento dove abbiamo chiuso occhi e orecchie con l’esterno. Abbiamo scritto i primi brani nei momenti di lockdownfuori da te non c’era altro, contaminazione, scambio”. Noi, comunque sia, stiamo in provincia, non vediamo tanto l’evoluzione delle città o dei cambiamenti. Noi con questo album ci siamo chiusi e coltivati da dentro.

La grafica dell’album “di una vulva in movimento” è nata nelle ore di viaggio del tour. È nata con l’intelligenza artificiale, con i siti che creano immagini utilizzandola e da me, Frankie, che ho sempre curato le grafiche. Mi ci sono intrippato e ora via grafiche a gogo. Di fatto la copertina l’ha fatto un computer… Ho commissionato un’opera ad un pc eheh.

Riguardo le canzoni, come nasce l’attribuzione dei numeri/titolo per ogni brano dell’album? C’è una sequenza specifica con le quale ascoltarle?

I titoli dei nostri brani numerati li abbiamo scritti a partire dal 2021, e come immaginerete c’erano altre mille tracce in sospeso. Abbiamo cominciato a numerarle per ordine. Ad esempio, una volta scritta e incisa una canzone dicevamo “Ok, chiamiamola canzone n°1” la accantonavamo e poi via alla produzione del brano n°2. Dopodiché, terminati tutti i brani definitivi li abbiamo consegnati a Manuel in ordine cronologico.

Cosa ha fatto lui? Beh, ovviamente ha rivisto tutta la scaletta incasinando tutti i numeri eheh! In realtà, così come la vedete oggi è perché questo nuovo ordine suonava più musicale e più coerente con tutto il disco. Alla fine, sembrava così genuina come scelta dei brani.

Avete un rituale o processo creativo “vostro” o che solitamente ripetete? Scrivete e poi componete? Avete un momento della giornata specifico dove vi ispirate di più?

Non direi, non abbiamo un rituale specifico, altrimenti tutto diventa macchinoso come in fabbrica. Penso che uno si possa svegliare la mattina alle 6.00 e avere voglia di scrivere no? Per fortuna qua a Filottrano ci stiamo costruendo uno studio per venire quando vogliamo e creare in libertà. Quel discorso di “rituale” cerchiamo di non farlo, o per lo meno almeno non si è ancora trovato per noi.  

Noi abbiamo sempre scritto facendo le prove, lui seduto alla batteria e io alla chitarra. Ti fracassi l’orecchio tutti i giorni. In questo modo scrivi più di pancia, diretto più vissuto, più vivo.

Per “Ologenesi” invece abbiamo scritto i brani quasi più da sperimentatori da studio. Tipo  per Canzone 1 io, Frankie, cercavo un suono da batteria, ho messo un po’ di microfoni, ho distorto i suoni ci ho fatto dei riff con chitarra synth, e poi un giorno si è fatta questa melodia di voce e dopo un mese è arrivato il testo. È stata una sorta di esperimento da laboratorio.

Franki e DD in studio- credit LPOM official webiste

Alla fine, quando sei in uno studio non tuo senti le ore che passano, e il costo. Invece facendo un disco a casa, con i nostri tempi e suoni, è stato diverso. È stato questo il fulcro di questo disco: la tranquillità dello scriverlo e nel produrlo da noi a casa.

Quanta influenza esterna nella sonorità c’è stata nel nuovo album Ologenesi? Manuel e gli altri artisti con i quali avete collaborato in questi mesi/anni, sono stati d’ispirazione per voi? Sento tante nuove sonorità ma pur sempre con marchio L.P.O.M. Sono curiosa di avere più dettagli!

Beh, penso che sicuramente ci sia da ricordare che gli artisti non si inventano mai niente. Nessuno inventa mai niente da zero. Grazie alla musica che ascoltiamo, o a ciò che facciamo noi c’è sempre influenza reciproca. Nel nostro album “Ologenesi” qualche ombra di Verdena c’è. o Almeno ne eentiamo una stessa esigenza… oppure anche affinità con gli Afterhours o gli ZU. Dani si è ispirato a qualche rapper… Eh, qua ce voleva Dani, heheh.

Nonostante quest’influenza non ci siamo mai sentiti riconosciuti in altri artisti, anche con Manuel che ci ha prodotti: noi siamo noi, e gli altri sono già stati prodotti e con loro identità.

Pandemia, cambiamenti politici, guerre in corso. Quanto questa situazione di caos è presente nel vostro album? O quanto no?

Fra i temi degli L.P.O.M. c’è il disagio della pandemia, voglia di riscatto. C’è un po’ di “cazzo in quel periodo avremmo potuto vivere in modo diverso”. Voglia di uscire, alla fine molti ne sono usciti stravolti soprattutto a livello mentale anziché fisico. E noi ne siamo usciti con un album in italiano.

Lingua del vostro album: italiano vs inglese. Quali sono le vostre sensazioni nel cantare in una lingua o l’altra? Dove sentite più capacità espressiva?

Prima di tutto la musica è suono, poi vengono le parole. Sicuramente nel rock è l’inglese quello che suona meglio, cioè che ha quel suono più bello insieme agli strumenti. Noi in inglese forse ci divertivamo anche di più, perché tendevamo a scrivere cose più spensierate e senza limiti, senza dire “cazzo, dopo quello si incazza”. Poi non so alla fine abbiamo prodotto in italiano… Era da un po’ che ce lo chiedevano da tutti di fare un album in italiano, anche da prima di Manuel…

DD e Frankie – credits official wewbsite L.P.O.M.

In italiano poi c’è quello scoglio come lingua più appuntita dell’inglese. Alla fine, scrivere testi in italiano ci si mette molto di più, per un discorso di produzione e suono. Ad esempio se in italiano un termine ha un certo significato bene, ma deve suonare anche musicalmente. È questo il punto! Ma sfida vinta, ed eccoci qua!

Nel primo album avete dedicato una buona parte all’esecuzione di cover mixate ai vostri inediti. In “Ologenesi” invece avete solo inediti. Sentite in questo modo la vostra identità più rappresentata, oppure non vi cambia nulla?

“X Factor” è un macchinario che un po’ taglia le gambe perché la produzione ti comporta a lasciare fuori qualche brano per regolamento per dare spazio a cover. Se dovessi fare una valutazione in toto di “Ologenesi”, direi che è una scommessa di uscire per come siamo, uscire dalla comfort zone. Inizialmente scriverlo in italiano non è per niente semplice. Volevamo gridare a tutti “Noi siamo questi!”.

Vedo che il tour di lancio del vostro nuovo album è già pronto, come vi sentite a riguardo? Sorprese anticipazioni?

Purtroppo, non sono stato avvertito di altre sorprese… di sicuro ci vediamo in qualche show!

Ecco qui le date e loro post su instagram:

  • 21 ottobre NEW AGE CLUB Treviso
  • 22 ottobre MAMAMIA Senigallia (AN)
  • 23 ottobre LOCOMOTIV CLUB Bologna
  • 3 novembre HIROSHIMA MON AMOUR Torino
  • 4 novembre VIPER THEATER Firenze
  • 5 novembre LARGO VENUE Roma
  • 12 novembre VIBRA CLUB Modena

Grazie mille a Frankie degli L.P.O.M. per la sua disponibilità! Non vi resta che ascoltare da oggi il nuovo album “Ologenesi” dei Little Pieces of Marmelade e prendere i biglietti per le date di quest’autunno! Sarò molto curiosa di vedere dal vivo questo loro nuovo prodotto tutto italiano.

a cura di
Francesca Bandieri

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