“The Northman”: il Destino di un Re

“The Northman”: il Destino di un Re
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Dopo “The Witch” e “The Lighthouse”, Robert Eggers torna in sala con il suo nuovo film, “The Northman”, al Cinema dal 21 aprile 2022. La pellicola, che vanta di un cast stellare, si presenta come un maestoso epic movie. Narra la storia di morte e di vendetta di Amleth, principe del Nord. 

Ti vendicherò padre
Ti salverò madre 
Ti ucciderò Fjölnir”. 

Amleth, “The Northman”

Inizia così “The Northman”.
Con un principe in fuga, senza più casa, né affetti, che grida vendetta al cielo. 

Con Amleth che avanza, fra le onde del mare in burrasca, spronato dal suono di queste parole, che ripete fra sé, come un dolce canto di morte

Amleth, l’erede dimenticato, un figlio di re, senza più terra, regno e famiglia.
Il Predestinato, chiamato a vendicare la morte del padre, il cui spirito esige vendetta

“The Northman” si presenta fin da subito così, come un film crudo, brutale e violento, in ogni suo aspetto.
È il racconto di popolo e della sua Terra, intrisa di culti e leggende.
È la storia una Vendetta, che si nutre di se stessa e che dev’essere consumata. Di un regicidio, che infanga l’Onore di una casata, da cui scaturirà il tutto.
È la storia di un Destino avverso, a cui nessuno, uomo o dio, può sfuggire. 

“The Northman”, al Cinema dal 21 aprile
Il destino dell’eroe – sceneggiatura e trama 

Le vicende narrate in questo film riprendono la leggenda nordica di “Amleth”, a cui si ispirò lo stesso Shakespeare per il suo “Amleto”. 

La sceneggiatura, risultato della collaborazione tra Eggers e Sjón (poeta e scrittore islandese, che ha recentemente realizzato anche lo script di “Lamb”) è divisa in cinque parti. Ognuna ha un titolo differente. Esse sono, in ordine: 

  1. L’Atlantico del Nord”
  2. La terra dei Rus 
  3. Islanda
  4. La Lama della Notte si nutre
  5. Le porte di Hel 
Siamo nel 895

Dopo una battaglia, Re Aurvandill War-Raven (Ethan Hawke) fa ritorno a casa. Dove lo aspettano la regina Gudrún (Nicole Kidman) e il principe Amleth (Oscar Novak/ Alexander Skarsgård). Tuttavia, rimasto ferito, decide di iniziare il figlio con il tradizionale rituale della famiglia reale, affinché quest’ultimo gli succeda in caso di morte, vendicandolo, se necessario. 

Terminata la cerimonia, il re cade vittima di un’imboscata, ordita contro di lui dal fratello Fjölnir (Claes Bang). Dopo avergli mozzato la testa con un colpo di spada, dà ai suoi uomini l’ordine di uccidere Amleth, il quale però riesce a fuggire, giurando vendetta. 

Trascorsi diversi anni, ritroviamo Amleth, ormai cresciuto, intento a saccheggiare un villaggio assieme a una banda di Berserkir.
L’uomo non sembra serbar ricordo delle sue origini e del suo passato, ma l’incontro con una Veggente di Svetovit risveglierà in lui gli antichi demoni. Un’insaziabile sete di vendetta lo spingerà a partire per adempiere al proprio destino. 

Le scelte di Eggers, la regia 

Con “The Northman”, Robert Eggers si cimenta col suo primo film rivolto al grande pubblico. Questa produzione (da ben 90 milioni di dollari!) non ha nulla a che vedere, per costi e aspettative, con i suoi film precedenti.

Ciò non significa che in questa pellicola vengano meno i tratti caratteristici del regista, il quale non tradisce mai la sua filosofia, regalandoci, ancora una volta, un prodotto autoriale di qualità. 

La macchina da presa si muove veloce, tra scene di combattimento, lotte e saccheggi che, realizzate in piano sequenza, consentono agli attori di recitare più liberamente, dando sfoggio di tutta la loro bravura.
L’occhio dello spettatore scivola sul campo di battaglia, seguendone il rapido flusso di immagini e suoni, che termina all’improvviso col volto imperscrutabile di Amleth, su cui si sofferma la cinepresa. 

La fotografia e la colonna sonora

Per quanto riguarda colori e suoni, anche in questo caso sono state fatte scelte precise, che conferiscono al film i suoi tratti distintivi. 

A livello cromatico, in “The Northman” prevalgono tinte cupe, che conferiscono al film toni solenni.
I colori appaiono quasi completamente desaturati, soprattutto nelle scene dei paesaggi del Nord, tra lande desolate e pianure innevate.

Prevalgono il nero e il rosso, colori oscuri, presagio di morte. Il rosso è, infatti, il colore del sangue, (che in “The Northman” scorre a fiumi) e di quella passione, di quel tormento, che macchia l’animo di Amleth e non gli permette di vivere una vita serena e felice, lontano da tutto, con Olga (Anya Taylor-Joy), la donna che ama. Un tenue bagliore rossastro illumina le cupe ambientazioni interne, riscaldate dal fuoco, quello stesso fuoco che alimenta, con cenere e lava, le fiamme ardenti dell’Hel. 

In alcune scene del film ritroviamo anche il blu, colore che acquista un profondo significato simbolico e che viene accostato a una figura precisa, quella di Olga.
Esso rappresenta, infatti, la pace, incarnata dalla figura della donna (l’unica a vestire di blu e di bianco), nel cui amore l’eroe si perde, dimenticandosi per un istante del proprio destino. Esso è, però, anche il colore del Valhalla, l’enorme sala situata ad Ásgarðr (il mondo divino governato da Odino), emblema della Pace eterna tanto agognata da Amleth. 

Ma è la colonna sonora il vero fiore all’occhiello di questo film. La tensione aumenta progressivamente al crescere dell’intensità del suono, che enfatizza la portata degli eventi, ponendo l’accento sulla loro drammaticità.
Da un semplice gesto, come il boato di un tuono, un grido in battaglia, o una spada sguainata, ha origine una melodia vibrante, che scuote l’animo dello spettatore, facendolo rabbrividire. 

Lo sguardo su un altro mondo 

Con “The Northman”, Eggers ha svolto un lavoro di ricerca sorprendente, indagando su miti e tradizioni che, avvolti da un alone di mistero, rappresentano il cuore pulsante della cultura nordica. 

Il regista si è soffermato prevalentemente sulla componente religiosa, focalizzandosi principalmente su rituali e sacrifici, che sono descritti con minuzia, gesto dopo gesto.

Vengono menzionate numerose divinità, proprie della religione normanna, come Odino, il più antico degli dei, da cui ha avuto origine il tutto, al quale vengono innalzati numerosi sacrifici.
Egli è collegato a diversi animali, come il corvo, uccello dall’aspetto sinistro che tutto può vedere. Esso è anche lo spirito guida del re Aurvandill, il quale si manifesterà più volte ad Amleth e ai suoi nemici, sotto queste mentite spoglie. 

Un’altra fiera connessa ad Odino è il lupo, animale feroce, abituato a cacciare in branco e a cibarsi dei cadaveri dei caduti. Esso viene qui ricondotto ad Amleth, che, assieme agli altri Berserkir, un gruppo di guerrieri normanni infiammati dallo spirito della divinità, arriva ad assumere, attraverso uno specifico rituale, la ferocia e la crudeltà delle belve, nonché la loro resistenza al dolore. 

I Berserkir erano chiamati anche “figli di Fenrir”, un lupo gigantesco nato dal dio Loki e dalla gigantessa Angrboða. Essi venivano posseduti dal suo spirito, durante i sanguinosi combattimenti a cui prendevano parte. 

Le Norne

Altre divinità menzionate nel corso del film sono le Norne che, situate presso l‘Urðabrunnr, tessevano il Destino di ogni creatura. Dinnanzi al quale nessun essere poteva sfuggire, e i Draugar, i non-morti, coloro che abitavano nelle tombe dei vichinghi ed erano dotati di numerose abilità magiche. Essi potevano infatti portare malattie ed entrare nei sogni dei mortali, maledicendoli.

In “The Northman”, la Lama della Notte sarà custodita proprio da una di queste creature, e presenterà caratteristiche singolari. Essa potrà, infatti, essere sguainata solamente di notte o dinnanzi alle nere porte di Hel, e, leggera soltanto tra le mani del suo padrone, verrà temprata nel sangue umano, di cui dovrà saziarsi ripetutamente. Essa è la Predestinata, l’arma con cui Amleth farà giustizia, adempiendo così al suo Destino. 

Il Destino dell’eroe 

Arriviamo dunque a trattare un tema fondamentale di “The Northman”, estremamente caro a tutta la tradizione letteraria. 

L’idea di un Destino già scritto, dinnanzi al quale l’eroe non può fare nulla, rappresentava un vero e proprio topos nell’antichità. Quel leitmotiv, tanto caro ad aedi e poeti, cantato a gran voce, presso le corti di ricchi signori, le celebri gesta di dei ed eroi. 

In “The Northman”, Amleth è schiacciato dal peso del Fato, che si rivela a lui con estrema chiarezza.
L’eroe dovrà, infatti, uccidere lo zio, macchiatosi dell’omicidio di suo padre, vendicando e restituendo a quest’ultimo l’onore che gli è stato negato in punto di morte.

Una strada già tracciata, dunque, che le Norne hanno tessuto per lui molti anni prima, a cui, in un primo momento, il principe cerca di sfuggire, dimenticando le proprie origini e il proprio passato. Ma, come ben presto Amleth imparerà, al volere del Fato è impossibile sottrarsi.

Esso arriva, per tutti, poiché niente può frapporsi ad esso, e, presto o tardi, quanto è stato scritto dovrà essere adempiuto, poiché nessuno può sfuggire al proprio Destino. 

Vendetta e Onore 

Forza motrice di tutta la vicenda è la feroce sete di Vendetta, che colpisce e guida la mano di Amleth.
Una Vendetta che urla a gran voce il nome di Fjölnir, assetata di sangue e di morte, alla cui furia nulla può sopravvivere.

Essa non è fine a se stessa, ma va inserita all’interno di un preciso contesto storico-sociale a cui bisogna prestare attenzione. Per spiegare una serie di atti che, seppur brutali e spietati, assumono più la valenza di un regolamento di conti, perfettamente legittimato dal senso dell’Onore che è venuto meno.

Quest’ultimo è sinonimo di dignità, della quale re Aurvandill è stato privato negli ultimi istanti della propria vita, e che spetta dunque al figlio restituirgli, mediante una serie di rappresaglie che distruggeranno l’intera famiglia.

Il senso dell’Onore era fondamentale per il mondo antico, e l’intera esistenza umana era volta al suo mantenimento.
In quest’ottica, dunque, morire combattendo sul campo di battaglia, per difendere se stessi e la propria gente, era di gran lunga preferibile ad una vita longeva; così come perire nel tentativo di tener fede alla parola data o ai giuramenti fatti precedentemente.

L’Onore rappresenta, quindi, un valore importantissimo, al quale Amleth stesso si aggrappa e con cui deve fare i conti. Rinunciare alla vendetta, infatti, significherebbe tradire la memoria del padre e quella promessa fattagli alcuni istanti prima della sua morte.
Non solo, ciò equivarrebbe a tradire se stesso e voltare le spalle a un passato che non può essere cancellato. 

Promosso o bocciato?

Promosso a pieni voti! 

“The Northman” è un film imperdibile, maestoso e solenne, assolutamente da vedere in sala! 

La presenza di un cast stellare non è sempre sinonimo di garanzia, ma, in questo caso, dona sicuramente al film un valore aggiunto. La pellicola infatti può vantare interpretazioni impeccabili.
Esse, anche grazie ad uno script accurato, conferiscono ai personaggi determinate caratteristiche e una propria dimensione

“The Northman” è un film rivolto a tutti. Una pellicola che può piacere al grande pubblico, così come ai fan più affezionati di Eggers, poiché questo film non risulta inferiore alle sue opere precedenti. 

Quindi, amanti o non amanti del genere, accorrete al Cinema, per non lasciarvi sfuggire uno dei migliori film che questo 2022 ha da offrire! 

A cura di
Maria Chiara Conforti

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