Uno Maggio Taranto Libero e Pensante – 1 maggio 2022

Uno Maggio Taranto Libero e Pensante – 1 maggio 2022
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Una bellissima giornata di festa, musica e tante riflessioni da diffondere per un’esperienza sociale

“Noi non siamo contro l’industria. Siamo per un sistema industriale innovativo che guardi al futuro, che rispetti la vita umana e la qualità dei diritti essenziali dell’uomo. Il diritto alla salute, il diritto al lavoro, il diritto alla scuola, il diritto a respirare aria pulita. Il diritto ad un sistema sanitario che funzioni e sia adeguato alle richieste della cittadinanza. Oggi è la nostra festa, la festa dei lavoratori, dopo due anni di prigionia ce la meritiamo una bellissima festa dei lavoratori”.

Queste le parole utilizzate da Michele Riondino, uno dei tre direttori artistici e organizzatori dell’Uno Maggio Taranto. Manifestazione senza colore e sostegno politico che si svolge da quasi dieci anni grazie all’impegno del Comitato dei cittadini e lavoratori liberi e pensanti. Già dalla mattinata è cominciata ad affluire gente di tutte le età, giunta da ogni parte d’Italia. Ragazzi, famiglie con bambini, anziani, tutti con la stessa voglia di tornare a stare insieme. Voglia di trascorrere una giornata di musica e riflessioni da diffondere per strada, nei bar, come lo stesso Riondino ha invitato a fare.

“Siamo qui per cantare, per saltare, per divertirci, ma Uno Maggio Taranto è anche ascoltare l’esperienza di molti che su questo palco racconteranno le loro storie. Vi invito e vi prego vivete questa esperienza in maniera sociale, non social. Raccontate queste storie con la vostra voce nei bar, nelle strade, nelle piazze, nella vita vera e non sui social dove tutti sono esperti di tutto”.

Michele Riondino

La canzone simbolo, scelta per aprire ufficialmente “la manifestazione della bellezza” è “Power to the people” di John Lennon intonata da Michele Riondino, Diodato e Roy Paci.

Esibizione dei quattro selezionati per il Contest Destinazione Uno Maggio

Quattro sono stati gli emergenti selezionati dalla giuria tecnica e che l’uno maggio hanno avuto l’opportunità di esibirsi sul palco delle antiche mura greche: Zagreb da Padova, Blindur da Napoli, Marte da Taranto, Malamore dal Salento. Anche Francesco Lettieri vincitore del premio Musica Contro le mafie 2021, è salito sul palco prima che Sabrina Morea e Gianni Raimondi, conduttori di questa prima parte, proclamassero i vincitori del contest, i Malamore, che si sono aggiudicati un posto per la prossima edizione di Musica Contro le mafie.

L’Uno Maggio Libero e Pensante entra nel vivo con la performance dei tre direttori artistici, introdotta dai presentatori della maratona musicale durata 11 ore, Martina Martorano, Andrea Rivera e la giornalista Serena Tarabini.

Uno Maggio Libero e Pensante: la musica e i suoi messaggi

Roy Paci e la sua Familia fanno ballare tutti con brani come “Toda joia, toda beleza”. “Siamo noi adesso e per sempre la vera rivoluzione”, ha affermato Paci. A continuare con lo stesso intento del direttore artistico sale sul palco un artista di casa, il produttore e dj Don Ciccio che col suo African Party accende il pubblico. A sorpresa sul palco con lui “mia sorella Mama Marjas, con lei abbiamo scritto la prima canzone afro in italiano” .

Si sono succeduti poi Francesco Forni, i Terraross anche loro di casa sul palco di Taranto e The Niro.

I Melancholia, da X Factor 2020, mandano in visibilio il pubblico, tanto che Benedetta Alessi a fine esibizione si tuffa sulla gente, con buona pace della security, prontamente accorsa.

È il momento di Erica Mou, accompagnata da Molla alla batteria e chitarra e da Flavia Massimo al violoncello. La cantautrice pugliese condivide un suo pensiero: “esercitare un diritto non vuol dire mai dover rinunciare ad un altro. Avere insieme, salute, lavoro, dignità, parità e maternità non è un privilegio, è giustizia, è vita”.

Simpatia e giochi di parole con N.A.I.P.. Tocca poi alla Med Free Orkestra con Fabrizio Bosso e Chiara Galiazzo portare un bel mix di generi musicali sul palco di Taranto. “Una bella insalata mista piccante” la definisce uno dei componenti della MFO. Un altro momento di riflessione particolarmente apprezzato è stato quello offerto dall’attore Andrea Pennacchi.

Una band storica che non poteva mancare sono i 99 posse che con la loro “Curre Curre Guagliò” hanno scatenato i cori del pubblico. Altra artista sicuramente tra le più attese è Ditonellapiaga. Reduce da Sanremo 2022 ha fatto ballare tutti sulle note di “Chimica” ed altre hit tratte da “Camouflage”, il suo nuovo album.

La musica come strumento di cambiamento quotidiano

Un omaggio al Maestro Franco Battiato da parte di Giovanni Caccamo con “La cura” oltre a “Eterno” e il suo nuovo singolo tratto da “Parola”. A proposito di parole, Caccamo lunedì 2 maggio è stato ospite dell’Università di Taranto per parlare di giovani e cambiamento, temi del suo album. Invita i ragazzi a rispondere ad una domanda “cosa cambieresti della società in cui vivi e in che modo?” L’obiettivo di questi incontri è quello di creare insieme un Manifesto del cambiamento dei giovani italiani del 2022. Documento che verrà consegnato al Presidente della Repubblica e a Papa Francesco.

Gli Eugenio in Via di Gioia portano una ventata di amore e rivoluzione con “Altrove”. Raccontano poi di una enorme scritta apparsa qualche giorno fa in piazza a Torino “Ti amo ancora”, realizzata dalla band e dai suoi fan con i gessetti “un modo per sottolineare l’importanza degli affetti e delle relazioni, oggi più che mai”. La poesia di Giovanni Truppi emoziona e coinvolge Taranto, immancabile la sua “Tuo padre, mia madre, Lucia”. Si cambia totalmente registro con i Calibro 35 che danno una bella scossa rock alla serata, accompagnati da IZI, che sventola una bandiera con su scritto “ILVA is a killer”. Margherita Vicario riporta il pubblico a sonorità più pop ma comunque energiche e frizzanti. Introdotto da un finto guasto tecnico il contributo artistico di Fabio Celenza che con la sua voce fa dire cose divertenti a personaggi politici che di divertente non dicono o fanno nulla, anzi.

Emozioni e sorprese

È il momento di emozionarsi con Ermal Meta che al grido di “Ciao Taranto, ciao Puglia, ciao casa” sale sul palco dopo aver palleggiato col compagno di squadra (Nazionale Italiana Cantanti) Rivera. “E’ un grande onore essere qui. Questa terra ha una ferita, ogni volta che vado in giro – racconta il cantautore – mi dicono si vede che sei cresciuto in Puglia. Perchè noi alcune ferite le portiamo negli occhi e da quegli occhi esce un po’ di vita in più“. Se è vero che gli occhi sono lo specchio dell’anima, la canzone giusta è proprio la sua “Piccola Anima“. Per descrivere una terra come la Puglia e Taranto “userei due parole di un grande cantautore pugliese Domenico Modugno”, che omaggia con “Amara Terra Mia“.

Era circolata nelle ore precedenti la probabile presenza di Giuliano Sangiorgi e così è stato, il cantautore salentino duetta con Meta nella loro “Una cosa più grande” accompagnato dal sassofonista Raffaele Casarano. La voce dei Negramaro ringraziando tutti:

“In questa giornata è giusto ricordare che è vero, il lavoro nobilita l’uomo ma non lo uccide

Giuliano Sangiorgi

Dedica quindi “Solo per te“, accompagnato dagli amici Ermal Meta e Diodato, “a tutti quelli che non ci sono più come mio padre”.

Il padrone di casa dal canto suo non può far a meno di dedicare un pensiero e un “boato” da parte del pubblico ai lavoratori dello spettacolo:

“Dobbiamo tanto a loro che da tanti anni ci aiutano a raccontare la storia di questa città, amplificano i nostri messaggi. Loro che in questi due anni hanno sofferto tantissimo e che oggi ancora una volta sono al nostro fianco, fatti sentire Taranto!”

Diodato

Un grande abbraccio introduce un video messaggio da parte dei Presidi Culturali Permanenti.

Ed ora è anche arrivato il momento di “Fa(i)re rumore“. Perché “nonostante le difficolta, lo schifo che ci hanno fatto, guardate quanto siamo belli e quanto siamo convinti, sempre, che questa sia comunque Una vita meravigliosa“.

Che vita meravigliosa!

Non puoi far altro che esclamare questo, quando sullo stesso palco ti ritrovi esponenti di generazioni diverse di cantautori e musicisti, quando sale sul palco il mitico Gianni Morandi che duretta con Diodato e Rodrigo D’Erasmo al violino. “È bello vedere tanti giovani in una giornata così carica di temi importanti che state portando avanti” esclama Morandi che regala “Vita“. Immancabile la “foto di Anna” con Diodato, Sangiorgi e tutta Taranto che si scatena con “Apri tutte le porte“. Come irrinunciabile è il bel medley con “Fatti mandare dalla mamma”, “Un mondo d’amore”, “C’era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones” e “Si può dare di più”.

Il gran finale è affidato alle sonorità sensuali e romantiche di Gaia, alla potenza rock degli Zen Circus e al sound disco pop di Cosmo.

Scienza, impegno umanitario e climatico: l’invito all’azione

Il primo messaggio lanciato dal palco è il messaggio di pace di Riccardo Noury di Amnesty International. Noury sottolinea l’assurdità della scelta di aumentare le spese militari in un momento in cui è in atto una strage di salute e di lavoro a Taranto: “è necessario sostenere la salute, il lavoro, l’istruzione“.

Il secondo tema è proprio il lavoro affrontato nel suo intervento da Simona Fersini, Presidentessa Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti. Sul palco di Taranto anche Luisa Impastato, nipote di Peppino, presidente Associazione Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato, a proposito di suo zio: “è un ideale per chiunque creda che si possa vivere in una società senza mafia. La musica era uno strumento di lotta, di resistenza e di rottura con la cultura mafiosa anche per lui, se oggi sono su questo palco a parlarne di certo la mafia non ha vinto”.

Anche un attivista di Rise Up 4 Climate Justice e Miriam Corongiu attivista di Terra dei Fuochi hanno portato le loro testimonianze. Cristina Mangia, ricercatrice del CNR Lecce, ha affrontato l’annosa questione che oppone salute e inquinamento.

Salute e lavoro, ancora oggi spesso inconciliabili

Giuseppe Cataldi e altri componenti del Comitato Difesa Salute Lavoratori hanno espresso i loro diritti. Lavoratori come sono gli operai di Alitalia e Cementir: “siamo dalla parte di chi rischia la vita ogni giorno, di chi si vede costretto a scegliere tra lavoro e salute, di chi nonostante tutto non perde la speranza e la forza”.

A parlare di emergenza climatica gli attivisti di Fridays for Future Italia. Salute e lavoro sono i temi cari a Simona Fersini e al dott. Roberto Lucchini, medico del lavoro, con loro torna sul palco di Uno Maggio Taranto Valentina Petrini presentatrice di sei edizioni dell’evento.

Giornalista è anche Raffaele Crocco, ideatore e direttore responsabile dell’Atlante delle Guerre e dei Conflitti del Mondo. Aboubakar Soumahoro attivista sociale, co-fondatore della “Coalizione Internazionale Sans-Papiers, Migranti e Rifugiati, fondatore della Lega Braccianti, autore di “Umanità in rivolta”, ha chiesto un minuto di silenzio per le vittime del lavoro.

Anche un nome come quello di Cecilia Strada sposa la causa di Taranto. Figlia di Gino Strada e Teresa Sarti, fondatori della ONG Emergency, da sempre si occupa di promuovere una cultura di pace e rispetto dei diritti umani. Dal 2021 è responsabile della comunicazione per la onlus italiana ResQ People Saving People.

Ambiente, sviluppo ed emergenza climatica

Virginia Rondinelli a nome di tutto il comitato sottolinea il momento difficile ma di fiducia. Libertà e rivendicazione dell’uguaglianza sono i punti cardine. “Abbiamo diritto di vivere sereni e serene nel luogo che abitiamo a cui apparteniamo, non siamo i padroni ma non abbiamo padroni” afferma. Sul palco anche Gianluca Maggiore un attivista del Movimento NO TAP, per tutelare i nostri territori per le generazioni future. L’ultimo intervento della serata è stato quello di alcune attiviste di Extinction Rebellion un movimento internazionale, “dal basso”, nonviolento, fondato in Inghilterra in risposta alla devastazione ecologica causata dalle attività umane, basato sui risultati scientifici. Affinchè il governo dichiari l’emergenza climatica ed ecologica.

Agli interventi in presenza si aggiungono quelli tramite video messaggio come quello di Gennaro Giudetti, operatore umanitario di Medici Senza Frontiere o del prof. Francesco Gonella, ordinario di Fisica dell’Università Ca’ Foscari di Venezia esperto di cambiamento climatico. O ancora quello di Mario Pansera, ricercatore dell’Università di Vigo in Spagna dove gestisce un progetto finanziato dall’UE centrato proprio sulla transizione verso un mondo senza crescita (Prospera = prosperare senza crescita), per capire come creare delle organizzazioni che innovano senza l’imperativo della crescita. Un messaggio anche da Stefania Barca Ricercatrice senior presso il Center for Social Studies dell’Università di Coimbra, dove attualmente studia l’impatto ambientale dell’industria nell’Antropocene, il rapporto tra lavoro e ambiente, giustizia ambientale, decrescita e commoning. Anche Massimo Coraddu docente del Politecnico di Torino, esperto di inquinamento elettromagnetico ha inviato il suo contributo.

a cura di
Mariangela Cuscito
foto di
Iolanda Pompilio

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Mariangela Cuscito

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